Riguardo le tensioni a Casa Bruciato, ha dichiarato: «Penso che in questi casi non bisognerebbe schierarsi, ma usare il buon senso. La prima cosa di buon senso che mi viene in mente è rivedere delle leggi a livello Nazionale. Se c’è un italiano che aspetta una casa da 20 anni e ci sono dei cittadini stranieri che in 5 anni scavalcano quelli che ci sono da 20, è logico che poi succede un casino come quello che sta avvenendo lì. Il tema generale di questo problema è quello che, per esempio, ho applicato con il reddito di cittadinanza, quando ho detto: “Se stai in Italia da almeno 10 anni, hai lavorato e pagato le tasse, oppure sei un cittadino stabile, allora puoi iniziare ad accedere al programma”. Ho riservato il reddito di cittadinanza a tutti gli italiani. Dobbiamo rivedere delle norme che in questo momento fanno arrabbiare delle persone».
In merito al “Caso Siri”, il vicepremier ha risposto: «Non esulto e non credo sia un Salvinia vittoria o una sconfitta di una delle due forze politiche. Credo che quando un governo dà l’esempio, mandando via un politico indagato per corruzione in un’indagine che parla di Mafia, vincono gli italiani onesti. La gente vuole che il governo dia l’esempio, non che ragioni da “casta” e si tenga internamente persone che hanno avuto comportamenti poco corretti. Sono garantista, auguro a Siri che sia innocente, ma noi non possiamo accettare di tenere persone con delle “ombre”. Mi dispiace che Salvini l’abbia presa sul personale. Non è una mia vittoria».
Sulla battaglia di Salvini contro i cannabis shop, il vicepremier ha risposto: «Prima di tutto non è il caso di minacciare la caduta del governo ogni giorno come sta facendo. Lo vedo un po’ nervoso perché dopo questa “cosa di Siri” Salvini vuole usare questo tema della droga per coprire il caso del sottosegretario. Dire che siamo contro la droga è come dire che siamo per la “pace nel mondo”. Io sono il primo. Anzi, voglio dire al ministro dell’Interno che su questa cosa dei negozi, i Canapa Store, se trova delle irregolarità, sono il primo a dire “chiudi tutto”. Poi, essendo di Napoli: mi auguro che con la stessa voglia e la stessa tenacia, Salvini voglia chiudere le piazze di spaccio della camorra. Quando gli spacciatori si fanno la guerra le bimbe di 3 anni ci finiscono in mezzo. Le piazze di spaccio sono anche a Milano, Napoli, Bari e Palermo. Quello è un lavoro che dobbiamo fare e quindi mi auguro che questo tema non sia il solito “tema di distrazione di massa” che vuole usare per coprire il Caso Siri. Perché far cadere il governo sulla lotta alla droga mi sembra un pretesto. So già cosa le dirà dopo il ministro dell’Interno: “C’è un senatore che ha presentato una proposta sulla cannabis”, ma non ci sono i numeri in parlamento per approvarla, non sono nel contratto di governo questi temi. Andiamo avanti sulle cose che servono».