Indice dei contenuti
Ecco i programmi esaminati nel mese di aprile.
TV IN –
- A raccontare comincia tu (Rai 2)
- L’erba cattiva (Netflix)
- Club 57 (Rai Gulp)
TV OUT –
- Live non è la D’Urso (Canale 5)
- Primo appuntamento (Real Time)
- Gomorra (Sky Atlantic, Sky Cinema 1)
TV IN | A raccontare comincia tu
Il programma terminato nella seconda settimana di maggio, è andato in onda ogni giovedì alle 21.15 su Rai 3.
La “Raffa nazionale” torna in tv e questa volta entra nelle case di alcuni sognatori, personaggi-numeri uno (Rosario Fiorello, Sophia Loren, Riccardo Muti, Maria De Filippi, Leonardo Bonucci e Paolo Sorrentino) che il pubblico conosce bene e che, tuttavia, non è mai sazio di ascoltare, perché si tratta di persone che hanno costruito qualcosa di speciale nel proprio campo, che quel sogno sono riusciti a farlo diventare realtà.
Effettivamente, la Carrà entra nelle loro case, nei luoghi del cuore, nell’intimità e dialoga come fa un amico che si accomoda, con confidenza, sul divano di casa. I due interlocutori spariscono per lasciare il posto a storie, emozioni, ricordi, segreti.
Il dialogo viene interrotto solo da contributi tratti da trasmissioni tv che riguardano il protagonista o anche personaggi citati, e c’è spazio pure per ricordi della Carrà che, essendo la storia della tv, raccontando gli altri racconta, in qualche modo, anche sé stessa.
Ad una prima lettura si potrebbe pensare: cosa può apportare di nuovo l’ennesimo programma di interviste? E invece si rimane coinvolti da uno stile totalmente nuovo e convincente. Ispirato a un format spagnolo, “A raccontare comincia tu” è un programma delicato, basato su un’originale introduzione e una significativa conclusione, nelle quali si inserisce il dialogo, quasi a voler dare il benvenuto e l’arrivederci in una casa, in una vita.
TV IN | L’erba cattiva
Il film è un originale Netflix ed è possibile guardarlo sulla piattaforma streaming.
Wael, giovane di provenienza mediorientale, vive con Monique, che si prende cura di lui da quando era piccolo. I due si mantengono con piccole truffe e furti. Lui è un sopravvissuto di guerra e Monique da quando lo ha incontrato bambino ha promesso di proteggerlo, cosa che a suo modo continua a fare. I due si vogliono bene come madre e figlio.
La loro vita cambia quando incontrano Victor, un vecchio amico di Monique, che per rimediare a una tentata truffa dei due li costringe bonariamente a lavorare per lui in un centro di accoglienza e di recupero di ragazzi difficili. A Wael viene dato un compito da educatore: per far frequentare quotidianamente il centro ai ragazzi li paga, ma subito se li prende a cuore perché in qualche modo ci si rispecchia, rivede in loro le sofferenze vissute nell’infanzia e li comprende. Riesce, così, a convincere una ragazza a parlare con la mamma delle violenze subite dal padre, ad aiutare un giovane a uscire dalle grinfie di un poliziotto corrotto e a fare arrestare quest’ultimo rischiando la vita, a far nascere un’amicizia tra due ragazzi ostili tra loro perché appartenenti a clan rivali, e a far trovare loro le motivazioni per affrontare i propri problemi e prendere in mano la propria vita.
Un film semplice, senza particolari colpi di scena ma con un messaggio significativo: basta qualcuno che creda in noi, ci dia fiducia e l’opportunità di fare qualcosa per gli altri per cambiarci la vita. “Non vi sono né cattive erbe né cattivi uomini: vi sono soltanto cattivi coltivatori”.
TV IN | Club 57
La teen serie è trasmessa su Rai Gulp ogni sabato alle 20.35.
Eva, innamorata della scienza, come suo nonno, riesce, attraverso un marchingegno chiamato Franken tv, a viaggiare nel tempo, ritrovandosi insieme a suo fratello Ruben nel 1957, anno in cui restano intrappolati, vivendo diverse avventure con i protagonisti di Club 57, lo show televisivo musicale e di ballo più importante di quell’epoca. I due fratelli cercano di tornare al presente, tuttavia Eva si innamora di JJ e desidera rimanere con lui, scelta che potrebbe turbare la Storia. I guardiani del tempo, allora, inviano un apprendista per riportare tutto all’ordine.
La telenovela, basata su personaggi stereotipati, ha il merito di introdurre i giovani in un’epoca non lontanissima, eppure diversa: i meravigliosi anni ’50, periodo storico dei loro nonni. Significativa è la consapevolezza dei due fratelli di non dover interferire e modificare la Storia per non stravolgere la realtà dei fatti: ciò spinge ad una profonda riflessione sul rapporto fra passato, presente e futuro e il senso di responsabilità che ognuno, pur prendendo scelte personali, ha nei confronti della collettività.
Romanticismo e fantascienza, dunque, ma anche il tema dell’amicizia, dell’amore e della famiglia (simpatica la scelta dei due protagonisti di conoscere il nonno quando era giovane). La serie esorta i giovanissimi a calarsi nell’energia e nei valori dei loro nonni.
TV OUT | Live non è la D’urso
Ogni mercoledì alle 21.20 su Canale 5.
Un talk show in cui si sono alternati ospiti che spesso frequentano i salotti della conduttrice e altri che, in esclusiva (come più volte sottolineato) hanno deciso di partecipare alla sua trasmissione per dire la loro in merito a fatti, più o meno eclatanti, che li hanno coinvolti.
Si è assistito al solito teatrino che contraddistingue la tv “dursiana”: serializzazione di storie, spesso familiari ed estremamente private, accompagnate da servizi creati per ingolosire il telespettatore e, a seguire, il relativo confronto tra i protagonisti; dibattiti su tematiche eticamente molto delicate, affrontati in maniera semplicistica, talvolta sfociati in degradanti tele-risse, con la padrona di casa più intenta a guardare lo spettacolo che a fare da moderatrice, se non in misura ridotta; enfatizzazione di “valori”, scelte e modi di agire molto spesso distanti anni luce da comportamenti moralmente accettabili.
Tutto, ovviamente, è andato nella direzione che da anni contrassegna questo genere di tv: il trash. Una volgarità che non sembra avere fine, data la chiara linea editoriale che ha definito il format, dove a essere solleticata è stata la “pancia” dei telespettatori, come dimostrato anche dall’introduzione del “Live sentiment”, strumento con cui il pubblico ha potuto scegliere chi, in ogni spazio talk, fosse l’ospite più o meno gradito, in base al relativo comportamento.
TV OUT | Primo appuntamento
Su Real Time ogni martedì alle 21.10.
Per la terza edizione del programma dedicato ai cuori solitari in cerca dell’amore, la novità principale è il nuovo conduttore: l’attore Flavio Montrucchio.
I protagonisti sono di tutte le età e gli incontri sono organizzati dalla produzione che cerca di combinare i profili potenzialmente più idonei, per età e carattere, a diventare coppie. Le telecamere seguono la loro conoscenza, il confronto su modi di vivere e agire, il crescere (se avviene) dell’intesa. A fine cena i protagonisti si separano per rivedersi, poco dopo, in una stanza, e decidere se continuare a frequentarsi anche a telecamere spente. Una scritta in sovrimpressione svela cos’è successo da lì in avanti: a volte nasce l’amore, ma spesso le frequentazioni hanno vita breve.
La struttura del format rende accattivante il racconto del meeting fra single agli occhi del pubblico, e proprio tale aspetto suscita un serio interrogativo: è giusto dare in pasto all’audience un momento, come quello della conoscenza tra due persone, così privato? La sensazione di spettacolarizzare una situazione tanto intima è netta e mette in dubbio la reale funzione di show del genere, in cui non di rado gli stessi protagonisti sono personaggi in cerca di visibilità. Ciò, seppur meno sfacciatamente rispetto ad altre trasmissioni, si riscontra anche in questo programma.
TV OUT | Gomorra
Ogni venerdì alle 21.15 su Sky Atlantic e Sky Cinema Uno.
Il nuovo, attesissimo, capitolo della serie non delude i suoi tanti fan, curiosi di capire cosa sarebbe accaduto dopo l’uscita di scena di Ciro Di Marzio: “Gomorra” non smentisce la sua volontà di raccontare la camorra in tutti i suoi aspetti, tra strategie, alleanze, guerre ed efferate rese dei conti. Bravissimi gli sceneggiatori nel continuare a esplorare le potenzialità dei personaggi principali, in un’evoluzione irreversibile verso un baratro in cui è facilissimo sprofondare.
Nella quarta stagione, la famiglia è uno dei motori fondamentali dell’agire dei protagonisti: per Genny Savastano, che prova a costruirsi una nuova vita da imprenditore per garantire un futuro migliore alla moglie e al figlio; per Patrizia, che sposa il primogenito della famiglia Levante e cerca di crearne una tutta sua.
Anche gli stessi Levante, new entry della serie, hanno un ideale di famiglia ancorato a valori arcaici sui quali non transigono e per i quali sono disposti a tutto, paradossalmente anche a scelte che possono danneggiare alcuni dei suoi componenti.
Ebbene, vista la fine, quasi per tutti, tragica delle vicende, si può dire che è proprio la famiglia la vittima delle azioni di ognuno. La bulimia di potere, la volontà di schiacciare il nemico che può annidarsi tra i propri affetti annulla ogni speranza di futuro che l’idea stessa di famiglia ha in sé: in tal senso, il crudo realismo della serie riesce perfettamente a spiegare tale concetto. Per questa serie di motivi, la fiction è fortemente sconsigliata a un pubblico family, oltre a essere riservata a telespettatori over 18.