Pablo Trincia è stato recentemente al timone del programma di Rai 2 “Mai più bullismo“ di cui ne sono andate in onda quattro puntate con un discreto gradimento di pubblico.
“I Cacciatori“, prodotto da Magnolia per Discovery Italia, è un reportage in due puntate, ognuno di circa un’ora, che vuole trovare risposte a storie realmente accadute ma rimaste senza soluzione. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Trincia e la Petrini si trasformano in veri e propri investigatori, viaggiando nei luoghi chiave in cui si sono svolti i fatti e seguendo il racconto del loro testimone. Attraverso la narrazione intima e privata di una persona, protagonista di ogni puntata, “I Cacciatori” ricostruisce la storia personale ma anche il tessuto sociale di un’epoca. Questo obiettivo viene raggiunto sia attraverso la veridicità dei fatti realmente accaduti, sia attraverso le emozioni che scaturiscono dai ricordi e dai racconti dei diretti interessati.
Le storie raccontate nella prima puntata sono due. La prima riguarda Maskarem, adottata in Italia e alla ricerca delle proprie origini. La donna oggi vive a Brescia con il marito e il figlio Matteo. I suoi ricordi portano indietro nel tempo, all’Etiopia degli anni 80 dove è nata. Era il 1982 quando insieme ad altri bambini viene imbarcata all’aeroporto di Addis Abeba su un volo diretto a Roma. Qui viene consegnata ad una congregazione di suore che successivamente la affida ad una signora del Trentino-Alto Adige. La donna le si affeziona e la cresce come una vera figlia. Oggi Maskarem vuole ricostruire la sua infanzia, trovare la famiglia di origine e incontrare fratelli e sorelle naturali mai visti prima che però hanno vissuto un’esistenza molto diversa dalla sua, fatta di sofferenze e magari anche di grandi sacrifici per sopravvivere. {module Pubblicità dentro articolo}
La seconda storia ha come protagonista Giuseppe Gulotta, un uomo che ha trascorso più di 20 anni in carcere pur essendo innocente. La sua esistenza da persona libera ricomincia nel 2012. Era finito in carcere con la terribile accusa di aver ucciso due carabinieri. Questi fatti risalgono al 1976 e sono noti come la strage di Alcamo, dal nome del piccolo centro in provincia di Trapani dove i fatti sono avvenuti. Gulotta però è innocente ed è stato persino torturato e costretto a confessare colpe che non aveva mai commesso. La sua è la vicenda di un uomo completamente abbandonato dallo Stato. Eppure lui allo Stato ci aveva creduto sperando che un giorno l’equivoco terribile sarebbe stato chiarito. Un tale chiarimento però è avvenuto dopo un tempo lungo due decenni. Per questo clamoroso errore giudiziario Gulotta è stato risarcito con 6,5 milioni di euro, uno dei risarcimenti più grandi della storia italiana. Gulotta racconta a Trincia e alla Petrini di non volere nessuna vendetta, ma solo la verità su quello che è accaduto. Inoltre l’uomo vuole guardare in faccia i propri aguzzini.
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