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Introdice il programma la banda dei carabinieri guidata dal Tenente Martinelli. Si passa al primo racconto, che inizia tra il 22 e il 23 dicembre, quando due poliziotti uccidono un pericolosissimo terrorista, ricercato per le stragi ai mercatini di Berlino. Le telecamere arrivano a Pavoletto (Udine), dove si trova la famiglia di Christian Movio. Ci spostiamo poi a Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa, dove vive Luca Scatà, qui la troupe chiede ai passanti di commentare quello che è accaduto ai due poliziotti, oggi considerati da molti degli eroi.
Intanto, tornati in studio, Gerardo Greco anticipa il collegamento con il magistrato Armando Spataro.
Si torna con le telecamere ad intervistare anche i parenti dei due carabinieri che però preferiscono non rilasciare dichiarazioni. Intanto i cittadini intervistati sembrano sempre più esausti. In trasmissione si parla di muri con il Ministro della Difeta Roberta Pinotti. Il Ministro si dice soddisfatto del lavoro delle forze dell’ordine del nostro paese e per quanto riguarda i migranti provenienti dalle coste libiche, accenna ad una collaborazione tra la guardia costiera italiana e quella libica.
Una nuova inchiesta mostra la vita dei migranti all’interno dei Cie, centri di identificazione ed espulsione. Greco presenta gli ospiti: Massimo Bergamin, sindaco di Rovigo, il fotografo Oliviero Toscani e Daniele Tissone, Segretario Generale Silp-Cgil. Ma prima di dare la parola agli ospiti riprende il collegamento Filippo Misano, in diretta da Sesto San Giovanni, dove Anis Amri è stato fermato e poi ucciso. In studio, Bergamin e Tissone chiedono maggiori aiuti per le forze dell’ordine. Il Magistrato Spataro commenta invece gli allarmismi, la colpa, per Oliviero Toscani, è dei mezzi di comunicazione che creano paura nei cittadini.
In studio, il confronto tra Bergamin e Toscani si fa acceso. Il sindaco generalizza e si rifà ai numeri “180 mila sbarchi e più o meno il 7% ricevono accoglienza”, il fotografo chiede di fare attenzione ed interviene anche Spataro che definisce il connubio immigranti-terroristi una luogo comune non realistico, “Il mio appello è alla razionalità e non alla superficialità”.
Si collega anche Maurizio Belpietro, direttore de La Verità, il suo giornale è uno dei primi ad aver pubblicato il titolo: “I migranti potrebbero essere terroristi”. In collegamento da Sesto San Giovanni c’è il sindaco Monica Chittò e i rappresentati della comunità islamica. Al tavolo delle discussioni si aggiunge anche Don Fabio Corazzino, parroco in Santa Maria Silva Brescia.
Le telecamere si spostano a Cona, in Provincia di Venezia, i cittadini intervistati sono spaventati e stufi. Ma l’inchiesta di Barzini prevede anche di dare la parola ai migranti, ad uno di loro viene data la telecamera per riprendere la situazione all’interno del centro di accoglienza che viene paragonato ad un campo di concentramento.
In studio interviene anche il sindaco di Cuneo, Federico Borgna, che commenta: “Ricordiamoci che parliamo di persone povere, che si mettono in mano a degli aguzzini per scappare dalla loro terra, alcuni hanno il diritto di rimanere qui ed altri no ma vanno trattati da umani”. Riprende la parola Bergamin che ci tiene a sottolineare: “Non voglio che passi l’immagine dei veneti come cittadini razzisti..ma da sindaco devo considerare anche i dati della Caritas, 4 milioni e mezzo di poveri italiani”. Ancora un video che mostra l’esasperazione dei cittadini.
Marcello Sorgi, opinionista di Agorà, ricorda come molte regioni, tra cui il Veneto, fino al 2008 (anno di inizio della crisi), sono cresciute proprio grazie alla manodopera degli stranieri, pagati meno dei lavoratori italiani. Continua l’opinionista: “Alimentare le paure, senza conoscere la storia degli ultimi 30 anni, non serve”.
A Sesto San Giovanni viene data parola anche ai rappresentati della Comunità Islamica, che credono fermamente nell’integrazione. Alla domanda se Amri possa aver avuto l’appoggio di qualcuno della comunità risponde Abdullah Tchina Dahmane: “Sappiamo che Amri ha frequentato più il carcere che la comunità..”. La puntata si sofferma sui muri costruiti dall’Europa, un video mostra la storia di una donna prelevata senza alcun motivo da un cinema da alcuni carabinieri chiamati da altri spettatori. Vengono così mostrate le conseguenze della paura e del razzismo, che coinvolgono ingiustamente anche chi non c’entra nulla con il terrorismo.
Un nuovo collegamento con Sesto San Giovanni ci porta direttamente in una volante della polizia durante un giro di controllo nel quartiere. Ma se si parla di immigrazione non si può non accennare ai cervelli in fuga, nella maggior parte dei casi ragazzi italiani che lasciano il loro paese in cerca di un futuro migliore. Le telecamere seguono tutti quei cittadini che partono da Lecce per raggiungere Colonia, con un biglietto da 150 euro e 26 ore di viaggio. Greco cerca un commento da parte di Bergamin che però continua a parlare dei cittadini veneti chiedendo al conduttore di recarsi proprio nella sua regione per capire come vivono le persone.
Il conduttore cerca commenti sui giovani italiani in fuga ma i presenti riportano il discorso sugli immigrati. Un nuovo collegamento ci porta nell’ospedale di Nola, l’immagine di due donne soccorse in terra ha creato scalpore negli utlimi giorni.
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Ennesimo video sugli italiani stanchi dell’arrivo dei barconi, una giovane diciottenne commenta: “Le malattie le portano loro, l’ebola e la meningite..”. Secondo gli intervistati, “la voce che circola” è di una nave arrivata con gente malata. In studio troveremo Fabrizio Pragliasco, virologo ma prima viene intervistata una donna che ha perso la figlia nel 2014 per la meningite. La parola passa a Pregliasco, che con difficoltà riesce a portare avanti il suo discorso sull’importanza del vaccino ma anche sulla pericolosità degli allarmismi. In collegamento c’è anche Luca Coletto, Assessore Sanità Regionale Veneto, che ha eliminato l’obbligo del vaccino all’asilo. Si torna anche all’ospedale di Nola dove il vescovo e i medici difendono i propri colleghi, obbligati a lavorare in situazioni di disagio.
A proposito di vaccini si propone un video di Beppe Grillo del 1998, “Apocalisse Morbida”, dove si parla di vaccinazione in Italia. Pragliasco considera le parole del comico “irresponsabili e pericolose”.
Ma la colpa di questo terrorismo psicologico di chi è? Un video ripercorre i notiziari dove viene continuamento ripetuta la diffusione di malattie da parte dei migranti. Certamente i mezzi di comunicazione hanno un ruolo fondamentale.
Si torna a Nola, dove lo stesso sindaco sottolinea la difficoltà di lavorare in determinate situazioni. Greco ripassa la parola all’inviato da Milano che si trova in compagnia di una poliziotta. Quello che il conduttore chiede ripetutamente è se la paura è maggiore in questo periodo.
Oliviero Toscani riprende parola ed accusa Greco: “Questa sera hai parlato solo di paura ed è questo che passa alle persone. Parlare di guerra e di paura fa audience, il difficile è parlare di pace”.
Ma prima di concludere la puntata, Gerardo Greco butta giù un muro di filo spinato che ci ha accompagnato per tutta la trasmissione. Appuntamento a martedì prossimo, ore 21.10, Rai 3.
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