La produzione è ancora della Stand by me di Simona Ercolani. Le puntate sono sei complessivamente e ognuna dura cento minuti.
Sottile si rimette in marcia nella notte italiana, ripercorrendo ancora una volta il nostro paese da Nord a Sud, dopo tre edizioni del programma. Va ancora alla scoperta di come viene vissuta l’oscurità prima del sorgere dell’alba, si imbatte nei lavori più insoliti, racconta le lotte fatte dalle forze dell’ordine sulle tracce della criminalità, si reca nei luoghi del divertimento, dell’hard e della trasgressione.
Prima dell’alba- La Rampa | le novità
Perchè allora il titolo La Rampa? Perchè Salvo Sottile affronta questo nuovo viaggio partendo da un edificio della periferia romana: La Rampa.
Un luogo simbolico al centro dell’edizione in prima serata. Qui Sottile si stabilizza incontrando persone che raccontano le proprie storie e con loro il giornalista si immerge nelle realtà della notte italiana. Conosceremo personaggi ai limiti del credibile spesso lontani dalle luci della ribalta. E per ognuno il conduttore si sposta in una sorta di girone sottostamte, raggiungendo, infine, l’ultima stanza, denominata delle “confessioni”.
Altra novità di questa edizione speciale sono i servizi di tre inviati introdotti da Sottile e commentati con ospiti speciali. Ogni puntata ospita, inoltre, una testimonianza/confessione dei protagonisti sconosciuti delle notti italiane, dalla camorrista all’ex poliziotto divenuto rapinatore, dal militare sotto copertura al baro di professione.
Salvo Sottile trascorrerà alcune notti nelle strade battute dalla mafia foggiana. Andrà a Genova per ascoltare le confessioni e le speranze degli abitanti a circa un anno della tragedia del Ponte Morandi. Poi documenta la faticosa notte degli ultimi carbonai della Calabria e quella tra disagio e degrado del bosco di Rogoredo a Milano.
“Prima dell’Alba – La Rampa” si occupa anche di tematiche come l’emergenza abitativa nelle grandi città come Milano e Roma. La trasgressione della notte sarà sempre al centro delle attenzioni.
La regia di Daniele Babbo.