Pur essendo gennaio inoltrato, con il mese quasi giunto al termine, sul piccolo schermo continua ad essere trasmessa una campagna pubblicitaria a tema natalizio, con tanto di elfi di Babbo Natale. Uno di loro è proprio il comico toscano, che imperversa con il tormentone “Siamo elfi? E facciamoci un selfie”.Una battuta inserita a gamba tesa nello spot, dove questa improbabile rima non ha nulla di attinente al messaggio promozionale: l’obiettivo è chiaramente lanciare un tormentone. Scopo riuscito, visto che il gioco di parole entra prepotentemente in testa.
Panariello ed Esposito sono due aiutanti di Babbo Natale: due elfi che si lamentano di come i doni portati non siano al passo con i tempi. Mentre infatti il mondo va avanti, loro sono impegnati a impacchettare ancora macchinine, bamboline, archi con le frecce, E proprio mentre vengono nominati questi ultimi, a Panariello parte una freccia che si va a conficcare nel fondoschiena di un elfo. Un trucco classico per susccitare la risata nello spettatore.
Lo spot è finalizzato a lanciare un’offerta natalizia: qualcosa di così vantaggioso che, in confronto, i regali di Babbo Natale appaiono ancor più obsoleti. Non solo: è Wind che sa davvero pensare dei doni graditi alle persone. Insomma, stando così la situazione, ai due non rimane che mettersi in posa per uno scatto: parte qui il tormentone dellospot.
Nel frattempo, sulla schermata sono già apparse le informazioni necessarie: prezzo, minuti, sms, giga compresi nella “all inclusive”.
Non si tratta però dell’unico spot realizzato: ve ne è un altro, sempre con Panariello ed Esposito vestiti da elfi. Stavolta hanno costruito uno smartphone nel laboratorio di Babbo Natale, anche se la pronuncia dell’oggetto risulta particolarmente ostica per Panariello. Ad ogni modo, la conclusione è la medesima: “Siamo elfi, facciamoci un selfie”.
Nonostante l’atmosfera prettamente natalizia, a differenza delle altre pubblciità pensate per le festività, continuiamo a vedere i due elfi sul piccolo schermo.Per la Wind, è decisamente tempo di cambiare pubblicità.