Al programma prende parte Liliana Segre, scampata all’Olocausto dopo la proclamazione delle leggi razziali. Attiva testimone della Shoah italiana, il 19 gennaio 2018 viene nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La terza rete di Stefano Coletta con la narrazione di Corrado Augias, dedica alla storia e all’incredibile autobiografia di Anna Frank la prima serata di giovedì 13 giugno. Le vicende raccontate nel diario dell’adolescente rivivono sotto lo sguardo dei telespettatori grazie a ricostruzioni storiche, fiction internazionali, la testimonianza della senatrice a vita Liliana Segre e il racconto di Augias in uno studio virtuale che replicherà gli ambienti asfittici di quella piccola casa segreta.
Augias inizia a spiegare chi è la piccola Anna Frank nata a Francoforte sul Meno (Germania) il 12 giugno 1929. Ieri avrebbe compiuto 90 anni. Questo il motivo dell’omaggio di Rai 3. Il padre Otto Frank, proveniva da una famiglia molto agiata ma gran parte del patrimonio familiare andò perduto durante la prima guerra mondiale. In seguito alle leggi razziali emanate da Hitler, nel 1933 la famiglia Frank si trasferì ad Amsterdam. Qui, il padre di Anna trovò lavoro come dirigente in un’importante azienda.
Nel maggio del 1940 i nazisti invadono l’Olanda e, per gli ebrei, iniziarono tempi difficili. Otto Frank molto previdente, cerca un posto sicuro dove rifugiarsi, poiché numerose famiglie ebree, con il pretesto di essere inviate nei campi di lavoro in Germania, sparivano nel nulla.
Nel mese di luglio del 1942 l’intera famiglia si trasferisce nel “rifugio” trovato da Otto, un appartamento sopra gli uffici della ditta il cui ingresso era nascosto da uno scaffale girevole. A loro si aggiunsero altri rifugiati.
Il diario di Anna è una cronaca preziosissima di quei tragici anni: una descrizione minuziosa delle vicissitudini di due famiglie costrette a convivere in pochi metri quadrati di spazio, i caratteri degli abitanti, le piccole manie di ognuno, gli scontri, le liti, gli scherzi, i malumori, le risate e il costante terrore di essere scoperti.
Il diario di Anna fu pubblicato nel 1947 con il permesso di Otto Frank che, nel frattempo, unico sopravvissuto, aveva perso tutta la sua famiglia. Il primo titolo era “Het Achterhuis”, cioè il Retrocasa. E’ possibile visitare ancora l’alloggio segreto in Prinsengracht 263, che la Fondazione Anna Frank custodisce non cura.
Il diario di Anna Frank, nel corso degli anni, è diventato un classico, letto da generazioni di ragazzi – capace di dimostrare che anche nei momenti più bui con l’immaginazione si può continuare a sperare.
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