Il 20 luglio 1969, Apollo 11 fu la quinta missione con equipaggio del programma Apollo della NASA. La prima missione spaziale che portò i primi uomini sulla Luna, gli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin.
Armstrong fu il primo a mettere piede sul suolo lunare, sei ore più tardi dall’allunaggio, ossia dalla discesa del suo veicolo, il 21 luglio alle ore 02.56. Aldrin arrivò 19 minuti dopo. I due trascorsero circa due ore e un quarto al di fuori della navicella, e raccolsero 21,5 kg di materiale lunare che riportarono a Terra. Il terzo membro della missione, Michael Collins, pilota del modulo di comando, rimase in orbita lunare mentre gli altri due erano sulla superficie; dopo 21,5 ore dall’allunaggio, gli astronauti si riunirono e Collins pilotò il modulo di comando Columbia nella traiettoria di ritorno sulla Terra. La missione terminò il 24 luglio, con l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico.
Si è trattato molto più di tre uomini in missione sulla Luna; più, degli sforzi di un governo e di un gruppo industriale; più, persino, degli sforzi di una nazione, è stato un simbolo della curiosità insaziabile di tutta l’umanità verso esplorazione dell’ignoto, che ha cambiato per la storia dell’umanità del XX secolo.
Ecco a voi la diretta, seguiamola insieme.
Inizia la puntata. Il 4 dicembre 1969 si chiude la lunga stagione dei diritti per gli afroamericani. Dal diritto allo studio al rifiuto di Rosa Parks di cedere il suo posto nel bus ad un bianco. Fino ad arrivare al sogno di Martin Luther King, l’uomo che ha dedicato la propria esistenza al movimento per i diritti civili.
Il Gay Pride da dove nasce? Tra il 27 giugno ed il 29 giugno 1969, quando la polizia di New York fa irruzione in un bar, lo Stonewall Inn luogo di riunione della comunità omosessuale. A quell’epoca l’associazione psichiatrica definisce l’omosessualità una malattia mentale.
Paolo Mieli, ci introduce una serie di avvenimento importanti del 900′, ricordandoci una data importante per l’umanità. Lo sbarco sulla luna dell’uomo, il 20 luglio 1969, ad opera di Neil Armstrong e Buzz Aldrin.
All’epoca, si parlò di teorie complottiste, una messa in scena, che gli americani si erano inventati, filmando gli astronauti in uno studio. Ci furono molte persone che ci credettero, e che ancora oggi ci credono.
Ci troviamo in piena guerra fredda (iniziata intorno al 1947), e nel 1969, l’America afferma, così la sua potenza rispetto all’Unione Sovietica, la bandiera a stelle e strisce si aggiudica il primato.
Umberto Guidoni, astronauta. Tutto ciò proiettava la guerra fredda, a quei tempi andare nello spazio significava dimostrare chi era il più forte, chi possedeva la tecnologia più avanzata, diventò una sfida lunare.
Settembre 1959, la sonda Sovietica aveva colpito la Terra Lunare, uno stendardo con lo stemma della Russia e la scritta URSS. Nascono i romanzi di fantascienza più popolari, tra cui Alita: Angelo della battaglia di Toy Story.
Essi descrivono il tentativo di costruire un’Unione Sovietica su Marte. Una rivoluzione comunista non solo internazionale ma perfino interplanetaria. Si crea il mito del cosmo, ossia la libertà dell’uomo capace di dominare la natura, il trionfo globale sovietico.
Ogni lancio effettuato aveva una valenza simbolica elevatissima, dal marketing alla tecnologia.
Il conto alla rovescia per la missione Apollo 11, inizia in Florida il 16 luglio 1969. Sulla rampa di lancio, dedicata a John Fitzgerald Kennedy, il 35º presidente degli Stati Uniti d’America, assassinato a Dallas nel 1963, tutto è pronto per la partenza. Un razzo alto 110 metri che resta ancora oggi il più grande che abbia mai attraversato il cielo. Definito il Cristoforo Colombo dell’età moderna.
Il Modulo lunare si chiama eagle, che significa aquila, simbolo degli Stati Uniti d’America, mentre il Modulo di Comando viene battezzato Columbia, in onore del cannone che spara verso la luna. Fu un’esplosione, un proiettile nel cielo.
Un sogno dell’umanità, che segnava la forza ma anche la fragilità di un’ era sull’orlo di una guerra nucleare. Neil Armstrong: d’improvviso giunto sulla luna, mi colpì che quel piccolo pallino così bello fosse la terra, ho alzato il pollice e chiuso un occhio, il pollice ha cancellato il pianeta, non mi sono sentito un gigante, mi sono sentito molto piccolo.
Von Braun è stato uno scienziato e ingegnere tedesco naturalizzato statunitense, una delle figure principali nello sviluppo della missilistica nella Germania nazista prima e negli Stati Uniti. Prima e durante la seconda guerra mondiale lavorò allo sviluppo dei razzi in Germania, campo in cui ottenne successi senza precedenti. Von Braun lavorò con l’esercito statunitense, per venire poi assimilato definitivamente nella NASA.
Fu l’ideatore del disegno e della realizzazione dei razzi V-2, ma i sovietici nel tentativo di copiarlo portarono il suo progetto a Mosca, ed affidarono il tutto ad un personaggio chiave Korolev, il padre della cosmonautica sovietica, per mettere in atto la progettazione del primo satellite attorno alla terra.
Da qui inizia la sfida spaziale che porterà l’uomo sulla luna.
Korolev, per cogliere di sorpresa gli americani, progetta in tempi rapidi un missile balistico opportunatamente potenziato, di 87 chili, lanciando in orbita il primo essere vivente, la cagnetta Laika, un meticcio raccolto dalle strade di Mosca, il 4 novembre 1957. Accade a 40 anni esatti dalla Rivoluzione d’Ottobre, i sovietici vogliono dimostrare che nonostante gli anni la rivoluzione proletaria è ancora viva e vegeta. Il sistema del comunismo è superiore al capitalismo.
Il 12 aprile 1961, Jurij Gagarin cosmonauta, e politico sovietico, è stato il primo uomo a volare nello spazio, ritratto da grandi artisti come Pablo Picasso, rappresenta la risposta all’Occidente, tutti sono arrivati dopo di lui, colui che ha aperto le porte dello spazio. All’epoca icona e star, più famoso dei Beatles e dei Rolling Stones.
In risposta ai successi sovietici, il 29 luglio 1958: Il Presidente degli Stati Uniti Eisenhower firma l’atto di fondazione della NASA (National Aeronautics and Space Administration). La nuova agenzia è operativa da inizio ottobre ed incentra tutte le attività di ricerca spaziale. La NASA inizia con il programma Mercury fino a giungere con la missione Apollo 11 nel 1969 allo sbarco sulla luna.
John Fitzgerald Kennedy finanzia miliardi di euro per quanto riguarda il settore aerospaziale, e qui giungiamo a Neil Armstrong, che anche dopo anni dalla sua missione non smise mai di pensare alla sua amata luna: la Nasa per anni ci ha insegnato ad andare lassù, ma non ci ha insegnato a ritornare con i piedi sulla terra da poveri pensionati come tutti gli altri.
Space Oddity è un brano musicale scritto dall’artista inglese David Bowie e pubblicato l’11 luglio 1969. Il 2 maggio 2013, il colonnello e comandante della Expedition 35 Chris Hadfield ha intonato la canzone a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, con il testo in parte modificato, prima di rientrare sulla Terra.
Sarà la canzone simbolo dell’avventura aerospaziale, mentre un altro brano forse più famoso We Shall Overcome, letteralmente noi riusciremo a superarlo è una canzone di protesta pacifista che divenne un inno del movimento per i diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti d’America. Cantata da Joan Baez, deriva forse da una canzone gospel, probabilmente del 1903 a Charleston nel 1946, i dipendenti dell’American Tobacco Company in sciopero, per lo più donne afro-americane, stavano cantando degli inni durante un cordone per un picchetto. Una donna di nome Lucille Simmons cantò una versione della canzone cambiando il testo in We’ll Overcome.
Il 4 dicembre 1969, con la repressione del movimento delle Pantere Nere da parte della polizia di Chicago si chiude tragicamente la lunga stagione del movimento per i diritti civili degli afroamericani. Dalla grande parata del Ku Klux Klan a Washington, alla lotta per il diritto allo studio dei nove studenti neri di Little Rock fino al grande sogno di Martin Luther King. Cinquant’anni di battaglie contro la vergogna della segregazione razziale.
Alla fine degli anni sessanta molti sembrano mettere in discussione l’efficacia della protesta non violenta sostenuta soprattutto da Martin Luther King, rivendicano il loro diritto alla difesa, usando se necessario la violenza. Secondo l’ideologia del Black Power o Potere Nero l’obiettivo principale è l’orgoglio e la solidarietà tra neri, e non l’integrazione tra bianchi. Uno dei volti che assume il difficile controllo della battaglia contro la discriminazione e segregazione dei neri negli Stati Uniti percorrendo molto decenni del 900’americano.
Nel 1954 la Corte Suprema dichiara che la segregazione nelle scuole è illegale, il verdetto fa infuriare il Ku Klux Klan a Washington, associazione paramilitare razzista formata prevalentemente da ex veterani della guerra di secessione. Nel mirino non ci sono solo i neri, ma anche i cattolici, gli ebrei, gli immigrati.
Nell’estate del 1955 il 14enne Emmett Till è in visita dai suoi parenti a Money, nel Mississippi. Il 24 agosto una donna bianca Carol Bryant lo accusa di averla importunata, l’episodio nell’America del Sud scatena la rabbia dei bianchi. Emmett viene rapito e trascinato lungo le rive di un fiume, dove viene brutalmente picchiato e seviziato, per poi essere ucciso.
Al suo funerale partecipano 50 mila persone, sconvolte dalla crudeltà della notizia. Al funerale è presente anche la madre che ordina di tenere la bara aperta, in modo che tutti potessero vedere come il ragazzo fosse stato torturato e assassinato.
La marcia su Washington per il lavoro e la libertà è stata una grande manifestazione politica a sostegno dei diritti civili ed economici per gli afroamericani che ebbe luogo mercoledì 28 agosto 1963 durante la presidenza di John Fitzgerald Kennedy. In quest’occasione, il leader afro-americano Martin Luther King Jr. pronunciò al Lincoln Memorial il suo storico discorso I have a dream, invocando la fine del razzismo e la pace tra bianchi e neri.
Io ho un sogno oggi, che i miei 4 figli vivranno un giorno in una nazione dove non saranno giudicati per il colore della pelle, ma per il valore della loro persona.
Kennedy si recò a Dallas, in Texas per cercare approvazione sui diritti civili e porre fine alla segregazione razziale anche nella parte del Sud America, più difficile da convertire, ma fu assassinato il 22 novembre 1963 a Dallas, in Texas. Lee Harvey Oswald fu accusato dell’omicidio e fu a sua volta ucciso, due giorni dopo, da Jack Ruby, prima che potesse essere processato. L’assassinio di Kennedy fu un evento focale nella storia degli Stati Uniti per l’impatto che ebbe sulla nazione e sulla politica del Paese. La figura di Kennedy continua tuttora a ricevere stima e apprezzamento.
La strada per l’emancipazione degli afroamericani è ancora lunga, ma è ancora più lunga quella per la battaglia dei diritti degli omosessuali.
Tutto ha inizio nella prima estate del 1969 quando la polizia fa irruzione in un bar di clienti gay a New York, lo Stonewall Inn. La polizia ha lottato contro una violenta protesta, una ribellione corposa che lasciò il segno, nonostante l’omertà dei giornali sulla vicenda. Un anno dopo accadde la prima grande manifestazione proprio in ricordo di quella ribellione. E sarà quella stessa manifestazione che renderà famosissimo l’episodio e lo porterà nei libri di storia.
Nel 1969 i comportamenti omosessuali sono vietati in tutti gli Stati Uniti, ad eccezione del Illinois. L’omosessualità è considerata un disturbo mentale, una psicopatia da curare. I gay possono essere obbligati al ricovero, e sottoposti alla sterilizzazione, ad elettroshock e persino ad interventi di anatomia.
Non sono tutelati né dalla legge, né dalla Costituzione. Si rifugiano nella Grande Mela di New York, dove in fondo alla strada di trovava il bar. A metà degli anni sessanta, le autorità in nome della pubblica decenza, incrementano le misure repressive omosessuali. Anche travestirsi con 3 capi non appartenenti al proprio genere costituiva un reato.
I proprietari dei locali avevano timore di ospitare gli omosessuali, per paura di chiudere, così ad offrirsi volontaria fu la mafia, e lo Stonewall ne face parte. Un luogo in cui potevano sentirsi liberi di esprimere i propri sentimenti d’amore.
La sera del 1969 avvenne un duro scontro, ma all’indomani della protesta sempre più persone furono disposte a difendere i diritti degli omosessuali. Così il 28 giugno 1970, a New York avvenne la prima manifestazione.
In Italia la prima marcia pubblica ha luogo il 5 aprile 1972 a Sanremo, per protesta contro il Congresso internazionale sulle devianze sessuali organizzato dal Centro italiano di sessuologia, di ispirazione .
Nel 1994, in occasione del 25esimo anniversario dalla ribellione di Stonewall a Roma, si realizza il Primo Gay Pride, con la necessità di uscire allo scoperto, e di fare Coming Out.
Se non si è disposti a lottare a che serve essere vivi?