La puntata inizia a quota 2.999 metri. Siamo nello spettacolare contesto delle tre Cime di Lavaredo, le più famose vette delle Dolomiti, in compagnia di una guida alpina. Un paesaggio di emozionate bellezza per una spettacolare apertura che fa intuire le tante emozioni che si alterneranno negli animi di Massimiliano Ossini e Lino Zani alla vetta di Cima Grande. Lino Zani è stato la guida alpina di Papa Giovanni Paolo II.
Da lago Antorno, situato a circa 2 km a nord del più celebre lago di Misurina, al rifugio Auronzo: i due conduttori ripercorrono una storica tappa del Giro d’Italia, con le fat bike su un sentiero innevato di grande bellezza perchè immerso in un paesaggio in cui la coltre di neve è di un bianco nitido e chiaro attraversato dai raggi del sole.
Successivamente verranno illustrati i progetti di cicloturismo invernali ed estivi per il rilancio e la promozione del territorio.
I telespettatori assisteranno ad una danza suggestiva: sul lago ghiacciato di Antorno, vengono realizzate evoluzioni con i pattinatori dell’Associazione pattinaggio artistico Auronzo.
Ed ecco che Ossini e la Del Castello riprendono un tema affrontato quasi settimanalmente: la sicurezza in montagna. Si spiega come viene realizzata la lettura del bollettino Meteomont, si procede con i dettami essenziali per un comportamento consapevole sulle piste da sci. Poi si parle delle attività di controllo e carotaggio della neve: sulle vette intorno al lago di Misurina, si tiene un importante focus proprio sul problema della sicurezza in montagna.
Il discorso si sposta, adesso sul microclima salubre di un lago e sull’aria pulita degli ambienti di montagna. A questo proposito Ossini e la Del Castello ci conducono a Misurina, nell’antica dimora dei Savoia, dove esiste il Centro di riferimento europeo per la cura delle malattie delle vie respiratorie.
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Alla ricerca delle eccellenze italiane eccone una che ha origini lontane: a Pieve di Cadore, si spiegherà la sapiente arte della costruzione degli occhiali dal 1878.
Le tradizioni gastronomiche della zona riservano non poche sorprese.
Si parlerà, infine del pregiato vitigno a bacca bianca: a Conegliano Valdobbiadene, ecco la produzione del prosecco superiore, vinificato con il metodo tradizionale in bianco, a temperatura controllata, e lavorato secondo il protocollo Charmat, in linea con il disciplinare del Prosecco DOCG.