La Salemi va incontro alle persone protagoniste delle storie e le invita a raccontare senza filtri, con grande semplicità e spontaneità, le difficoltà affrontate ed il percorso compiuto per venirne fuori. Insomma un concentrato di emozioni che si susseguono e che comunicano un messaggio positivo ai telespettatori: il coraggio di superare problemi e situazioni anche gravi e venirne fuori con la medesima determinazione mostrata dai protagonisti delle tante storie. {module Pubblicità dentro articolo 2}
“Piccole luci” significa proprio questo: accendere una speranza nel lungo tunnel della sofferenza dal quale fortunatamente si è riemersi e adesso si ha il coraggio di raccontare la propria avventura.
Per ognuna delle persone protagoniste, Silvia Salemi incontra anche i parenti più prossimi e gli amici più cari che con le proprie testimonianze cercano di aggiungere sempre più particolari sulla personalità dei propri cari. Inoltre molto spesso si ricorre anche alla testimonianza di varie associazioni che hanno sostenuto i protagonisti di puntata e l’impresa realizzata dalle “piccole luci”.
Il fine del programma di Rete 4 è di puntare l’attenzione sui principali casi legati alla realtà e strettamente connessi alla società in cui viviamo. Ad esempio verranno raccontate storie di bullismo, vicende di maternità realizzate attraverso l’adozione, la lotta contro la violenza sulle donne e la lotta ancora di tutti coloro che, essendo portatori di handicap, aspirano ad avere finalmente una vita normale e non piena di insormontabili difficoltà quotidiane.
Nelle prime puntate incontreremo Simona una bambina di 12 anni con una protesi ad una gamba che le è stata amputata all’età di 3 anni. I telespettatori rimarranno emozionati dalla straordinaria capacità della ragazzina di affrontare il suo dramma. Non solo ma ha lottato contro questa mutilazione e, aiutata dalla moderna tecnologia, è riuscita a diventare una eccellente ballerina.
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Un’altra vicenda riguarda due donne Grazia e Antonella, entrambe vittime di violenza da parte dei propri partner. Poi ecco Pietro fondatore di un’associazione di ex detenuti. L’attenzione viene successivamente puntata su Davide, ex camorrista e su Tonino con alle spalle un passato di ladro di gioielli. Inoltre verranno raccolte le testimonianze del direttore della casa circondariale di Napoli Poggioreale Antonio Fullone e del parroco di Scampia, don Aniello Manganiello. Parlerà anche il chirurgo di Bologna, Marco Manfrini.
Alla fine del programma Silvia Salemi si rivolge ai telespettatori con un appello personale: “ognuno di voi può accendere una piccola luce nella propria esistenza“.