Paolo Poli è stata una presenza determinante nella storia dello spettacolo, soprattutto del teatro. Grazie alla sua poliedrica genialità che si è espressa in tutte le sfaccettature artistiche, Poli è sempre riuscito ad affrontare con eleganza innata e con leggerezza mai banale, anche i temi più scabrosi. L’ultimo programma di cui era stato protagonista risale al 2015, quando, insieme a Pino Strabioli, partecipò a “E lasciatemi divertire” un excursus nei vizi capitali.
Ha rappresentato davvero l’espressione di un talento camaleontico che gli ha consentito di interpretare una miriade di personaggi, anche femminili. Lui stesso racconta di quella volta in cui un bambino, osservando la locandina di un suo spettacolo, gli chiese chi fosse la bella donna raffigurata nella fotografia. Poli rispose: “Quella donna sono io”. Questa frase ha ispirato il titolo dello speciale che va in onda questa sera.
Lo “speciale Paolo Poli”, più che un documentario, vuole essere uno spettacolo, una serata dedicata al grande attore e alla sua arte. Senza mai perdere di vista quella vena ironica e irriverente, ma anche profonda e sofisticata, che ha fatto del suo teatro un punto di riferimento unico e irripetibile.
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Cinema, tv, pubblicità, canzoni, teatro, Poli si è confrontato con diversi linguaggi, scegliendo alla fine quello per lui più vero, il teatro: “Io il teatro non lo fo per l’impiego, lo fo perché mi piace di più. Finché uno è vivo, lavorare dal vivo”.
Una ricchezza espressiva, la sua, che rivivrà grazie a immagini di repertorio anche indite per la tv, animazioni grafiche, e nel racconto dei tanti che lo hanno conosciuto e amato: da Riccardo Muti a Renzo Arbore, da Natalia Aspesi a Corrado Augias, da Filippo Timi alla sorella Lucia Poli e agli amici Marco Messeri e Milena Vukotic, da Luciana Littizzetto a Fabio Fazio.