Sono le 11.36 del 14 agosto 2018 quando il Ponte Morandi di Genova crolla. Il bilancio definitivo sarà di 43 morti, decine di feriti e 600 sfollati.
Dalle macerie la magistratura estrae i reperti ritenuti la prova chiave per stabilire le cause del disastro.
Si tratta di monconi di calcestruzzo e migliaia di fili di acciaio, che da Genova viaggiano fino ai laboratori svizzeri dell’EMPA (Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca) di Dübendorf, dove vengono sottoposti ad una approfondita perizia.
Grazie ad un accesso esclusivo, lo speciale Genova. Il Ponte spezzato, in onda su History (407 di Sky) domenica 11 agosto alle 21.00, segue nel dettaglio la perizia, ricostruendo quella tragica giornata che ha sconvolto per sempre la città ligure e i suoi abitanti.
In attesa che le indagini si concludano, il documentario di Philippe Blanc si sofferma anche sul tema delle concessioni statali.
“Lo Stato non ha neanche, in base alla concessione, per quello che sappiamo, degli obblighi di controllo. Ha un potere di controllo, che è una cosa diversa, perché l’obbligo impone delle cadenze precise di intervento, il potere di controllo apparentemente è più grande, in realtà se non è accompagnato da specifiche prescrizioni, rischi di essere molto più debole. C’è una struttura, un modello di organizzazione generale, che, ad essere bonari, lascia molte perplessità”. Con queste parole Francesco Cozzi, Procuratore Capo del Tribunale di Genova, mette in rilievo le criticità del sistema.
Prodotto dalla RSI (Radiotelevisione svizzera), Genova. Il ponte spezzato si inserisce nella programmazione speciale di History Now dedicata al racconto del mondo contemporaneo.
Il documentario include immagini d’archivio inedite e le interviste ad alcuni dei sopravvissuti al crollo e ai parenti delle vittime, ai Vigili del Fuoco coinvolti nelle operazioni di salvataggio.
Parlano, inoltre, gli esperti Carmelo Gentile (Politecnico di Milano), Marco Ponti (Politecnico di Milano), Bernhard Elsener (Politecnico di Zurigo e Università di Cagliari), e Gabriele Camomilla, ingegnere ed ex Direttore “Ricerca e manutenzione” di Autostrade.