Sono le 20.20 dell’11 dicembre 2006. In via Diaz, nel comune di Erba, in provincia di Como, divampa un incendio all’interno di un appartamento. Le prime persone che accorrono trovano un ferito, Mario Frigerio, sul pianerottolo. I soccorritori, una volta spento il fuoco, entrano in casa e rinvengono quattro cadaveri: sono di Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk (poco più di 2 anni), sua madre Paola Galli e la vicina Valeria Cherubini, moglie di Frigerio.
Emerge presto la verità: i quattro sono stati uccisi e, in seguito, l’abitazione è stata data alle fiamme. I sospetti si concentrano subito su Azouz Marzouk, marito di Raffaella e padre della giovane vittima: irrintracciabile nelle prime ore, in realtà è in Tunisia, suo paese d’origine. Un mese dopo, il colpo di scena: vengono arrestati i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, vicini di casa delle vittime. Nel maggio 2011, la Cassazione li riconosce colpevoli della strage condannandoli all’ergastolo.
Il domenicale a cura di Siria Magri, alla vigilia dell’ultima chance per Olindo e Rosa, si occupa di questa vicenda: mercoledì 5 aprile, infatti, verrà deciso se compiere nuove analisi – mai fatte prima d’ora – su alcuni reperti individuati dalla difesa.
Azouz Marzouk, ospite in collegamento da Tunisi per tutta la puntata, a oltre 10 anni dal tragico evento commenta gli ultimi possibili sviluppi.
Intanto, nella puntata di “Quarto Grado” andata in onda venerdì 31 marzo, cìè stata ospite in studio Valentina Pitzalis, la ragazza di Carbonia (Sardegna) che – il 17 aprile 2011 – è rimasta sfigurata dopo un litigio con il marito Manuel Piredda, che le avrebbe lanciato del cherosene dandole poi fuoco.
L’uomo, nell’episodio, ha perso la vita; Valentina, invece, ha una mano amputata e gravi ferite a causa delle ustioni sul volto e sul resto del corpo: è dunque invalida al 100%.
La ragazza ha denunciato di essere vittima di una «campagna d’odio, calunnie e insulti che va avanti da sei anni: vengo attaccata, insultata, derisa per il mio aspetto fisico». Tutto questo avviene, a suo dire, in particolar modo sui social network, da parte di chi non crede alla sua versione dei fatti. «Purtroppo ho avuto la fortuna di sopravvivere», ha dichiarato Pitzalis.
Qui il video: