I conduttori ci guideranno in un viaggio che partirà dal Senegal per approdare successivamente in Guinea.Il viaggio inizia nella Riserva di Bandìa, rigogliosa foresta di baobab e popolato da giraffe, gazzelle, bisonti, zebre e tanti altri; tutti liberi di vivere allo stato brado in uno dei Parchi del progetto “Grande Muro Verde”. Ci si sposterà poi sull’Isola di Fadiouth, fatta interamente di conchiglie, e luogo dove vivono in maniera pacifica Cristiani e Musulmani.
Dopo un giro in barca sul fiume Gambia i conduttori raggiungeranno la Guinea, zona dove vige una delle tratte di migrazione illegale e che recentemente è stata vittima di una delle più grandi epidemie di ebola.
Seguiamo insieme la puntata:
Dopo il breve riepilogo della puntata precedente, i conduttori ci portano in Senegal, nella riserva di Bandìa. Un vasto parco dove gli animali tipici del luogo come giraffe, bufali, rinoceronti, coccodrilli vivono alla stato brado ed è possibile vederli grazie al Safari.
Successivamente si spostano verso l’Isola di Fadiouth, che si trova a sud di Dakar. E’ un ambiente protetto dalle maree e dai venti e i turisti si ritrovano a camminare su una spiaggia e nel cimitero ricoperti interamente da conchiglie.
Per salvaguardare l’estinzione la politica ha istituito il divieto di caccia contro le tartarughe. La particolarità di quest’isola è senza dubbio la convivenza pacifica cristiani e musulmani, chiese e moschee.
Il team di Overland ora prosegue il suo viaggio verso la Guinea. Naviga per pochi metri sul Fiume Gambia, lungo circa 1100 km, che attraversa la Guinea, il Senegal e il Gambia. Le sue acque permettono ottime coltivazioni di riso nella zona.
Alcune strade tortuose e difficilmente percorribili ,che uniscono Senegal con la Guinea, vengono percorse ogni anno centinaia di migranti per raggiungere i paesi più ricchi. Anche la carovana di Overland è alle prese con le difficoltà del territorio e con la coppa dell’olio rotta.
Dopo la pausa pranzo a base di fusilli col pomodoro, il viaggio continua per alcuni km. Il team di Overland passerà la notte ammirando il cielo stellato e dormendo nelle tende.
La parola Guinea potrebbe derivare dal portoghese Guiné, nome indigeno dell’Africa o dal berbero Akal n-Iguinawen che significa “terra dei neri“. I conduttori intervistano alcuni autoctoni per conoscere meglio le loro storie di vita. Nel luogo vige una povertà assoluta dove gli uomini più giovani e vigorosi cercano di sbarcare il lunario e di aiutare i famigliari.
Viene intervistato Michele Bombassei, uno dei membri dello Iom – Un migration, organizzazione internazionale per le migrazioni. Uno degli obiettivi di Iom è quello di supportare il migrante nella fase del viaggio di partenza e dell’eventuale viaggio di ritorno, Si occupa di assistenza, di formazione e della corretta gestione dei flussi migratori.
Molte zone della Guinea sono state abbandonate non solo per la mancanza di lavoro ma anche per una gravissima epidemia di ebola, che ha portato al decesso di centinaia di persone per la facilità di trasmissione e per le scarse condizioni igieniche.
Agricoltura e pastorizia sono le attività principali alle quali si dedicano gli Africani. Scegliendo di lasciare il proprio paese per trasferirsi altrove sperano di mettere in pratica le loro competenze.
Termina così Overland 20: Senegal -Guinea crocevia di storie e difficoltà.