{module Pubblicità dentro articolo 2}
La pellicola, in onda proprio nel giorno di Pasqua, racconta le ultime drammatiche ore della vita di Gesù di Nazareth interpretato da Jim Caviezel. Le altre vicende continuano con l’arresto nell’orto degli Ulivi fino alla atroce flagellazione e alla morte sulla croce. La pellicola si conclude con il miracolo della Resurrezione.
Il film ha un particolare significato perché è stato interamente girato in Italia tra la città di Matera e gli studi di Cinecittà con un cast in prevalenza di attori italiani. Monica Bellucci interpreta Maria Maddalena, Rosalinda Celentano è Satana, è Disma, Francesco Cabras interpreta Gesta, Mattia Sbragia è Caifa, Toni Bertorelli si è calato nel ruolo di Anna. Luca Lionello è Giulio Iscariota.
L’interprete di Gesù è l’attore americano Caviezel che per calarsi in questo ruolo ha avuto come consulente non solo professionale ma anche personale, un sacerdote che lo ha quasi tenuto per mano nel corso di tutta la lavorazione. Ad aiutare Caviezel è stata la grande fede dell’attore come lui stesso ha sottolineato dopo la fine delle riprese.
Il film contiene moltissime scene cruente, piene di sangue, dure sia da vedere che soprattutto da girare. Proprio per la presenza di scene così forti, sono circolate intorno alla lavorazione del film aneddoti molti dei quali hanno una base di verità. Ad esempio l’attore Pietro Sarubbi che ha interpretato Barabba ha dichiarato che proprio sul set della pellicola ha deciso di convertirsi al cristianesimo.
Da sottolineare inoltre che nella maggior parte delle scene dove compare Gesù morente sulla croce, l’attore è stato sostituito da una fedele ricostruzione robotica e quindi tutto ciò che i telespettatori hanno visto era soltanto un eccellente di lavoro in animazione elettronica. L’animazione è stata utilizzata anche per consentire di muovere la testa e gli arti, respirare affannosamente e far uscire dal corpo fiotti di sangue. Caviezel comunque le scene sulla croce le ha girate davvero ma naturalmente in tutta sicurezza.
{module Pubblicità dentro articolo 3}
Da queste note si evidenzia la spettacolarià degli effetti speciali e la difficoltà di girare in inverno, in una Matera particolarmente rigida dove a stento si raggiungevano i 5 gradi.
Grande è stato anche il lavoro del trucco quando si è dovuto realizzare soprattutto l’effetto della carne lacerata sul corpo di Caverzan. Tutto è stato reso il più realistico possibile con una serie di effetti speciali che hanno coinvolto anche gli interpreti dei soldati romani mentre simulavano con le fruste di colpire il corpo di Cristo.
Vale la pena di rivedere questo film e di riflettere su quello che Gibson ha voluto comunicare al di là della storia del Nazareno.