La ballerina, presentatrice e showgirl romana è stata al centro di non poche polemiche nei mesi scorsi. Sui social network e in altre occasioni pubbliche, si è lasciata andare a dichiarazioni filo-governative, viste da più parti come un chiaro tentativo di assicurarsi un posto nella nuova Rai ad impronta sovranista. Esternazioni che hanno portato pure ad un duro scontro a colpi di tweet con l’eterna rivale Heather Parisi.
Lei ha sempre rigettato le accuse, l’ultima volta nella conferenza stampa di presentazione de La Vita in diretta. “Le dichiarazioni sono state strumentalizzate. La mia carriera parla da sola”, ha ribadito a più riprese.
Intanto, ad agosto era già tornata in video su Rai1 con Grand Tour di Linea Verde. Un mezzo flop rispetto alle attese, a giudicare dalla chiusura frettolosa del programma.
Al di là delle polemiche, sarà interessante capire come se la caverà nel corso delle settimane in un contesto piuttosto lontano da quelli frequentati di solito in carriera.
Alberto Matano, dal canto suo, si è accreditato da anni come uno degli anchorman del TG1 più amati dal pubblico. Dopo Photoshow su Rai3 e la partecipazione come opinionista a Ballando con le Stelle, la conduzione de La Vita in diretta potrebbe rappresentare per lui la consacrazione definitiva anche fuori dalla redazione del più importante telegiornale italiano.
Sembra che gli ingredienti del programma saranno pressappoco gli stessi di sempre: cronaca nera, cronaca rosa, spettacoli, costume e dibattiti sull’attualità. Una sorta di rotocalco televisivo.
La sfida vera sarà trovare un affiatamento tra i conduttori che faccia dimenticare le tensioni e le incomprensioni tra Francesca Fialdini e Tiberio Timperi, una delle cause principali dell’insuccesso dello scorso anno.
Di seguito potrete ripercorrere la diretta della prima puntata de La Vita in diretta.
Nei primi minuti di trasmissione, i conduttori ci tengono proprio a far trasparire euforia e molto affiatamento. Lorella Cuccarini scherza con Alberto Matano, togliendogli la giacca “per far vedere il fisico”. Poi, la indossa lei.
E arriva anche la benedizione di Mara Venier, con un video-messaggio di augurio per la nuova avventura.
A stretto giro, si compone il primo “salottino” di questa edizione. Partecipano Barbara Alberti, Barbara De Rossi, Roberto Poletti e Luca Bianchini.
L’argomento sono i frequenti giudizi sessisti sulle donne, basati spesso sul loro aspetto.
La discussione parte da due casi recenti: gli insulti a Vanessa Incontrada, per qualche chilo in più rispetto alle rigide imposizioni degli stereotipi; e quelli alla neo-Ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, per l’abito sfoggiato durante la cerimonia di giuramento al Quirinale.
Citata anche Andrea Delogu, che pochi giorni fa ha pubblicato un post virale sul suo profilo Instagram. Nella didascalia sotto una foto in cui indossava una pancera, chiedeva soprattutto alle ragazze di non lasciarsi ingannare da ciò che vedono in televisione. In sostanza, la Delogu ha detto: “Non affliggetevi, quando ci guardate. È spettacolo, finzione, semplicemente usiamo i trucchetti”.
Spazio anche per Kasia Smutniak, protagonista di un coming out sulla sua vitiligine, mostrata in pubblico per la prima volta. Pure in questo caso, il messaggio era chiaro: “Accettatevi per come siete”.
L’argomento, sulla carta, è interesante. Perché tira in ballo gli stereotipi sessisti, la rappresentazione delle donne da parte dei media e la stessa autorappresentazione della donna. Peccato che tutto degeneri in fretta.
Il “salottino” naufraga subito o quasi, quando Luca Bianchini ripete la solita banalità: “Il primo nemico delle donne sono le donne stesse”. Arriva anche Paolo Conticini, presente semplicemente in quanto trasformista di spicco di Tale e quale show.
A questo punto, c’è ben poco da salvare. Un servizio sugli abiti delle star visti all’ultima Mostra del Cinema di Venezia svia definitivamente il discorso verso il chiacchiericcio futile.
E dopo un passaggio sull’immancabile famiglia Kennedy, si arriva incredibilmente a parlare di Sanremo. Una sequenza sragionata di argomenti, trattati con grossa superficialità. D’accordo la necessità di intrattenere più che informare, ma in questo caso si è affacciata sullo schermo una certa vacuità.
Ora La Vita in diretta si aggrappa alla cronaca nera. Tocca uno degli omicidi irrisolti più controversi della nostra storia recente: quello della diciottenne Serena Mollicone, ad Arce (Frosinone).
Fu uccisa il 3 giugno del 2001, il corpo legato con fil di ferro e nastro adesivo, poi gettato tra i rovi di un dirupo. Il primo ad essere arrestato e accusato fu il carrozziere Carmine Belli. Ma la Procura di Cassino ha poi ricostruito i depistaggi e le falle nell’inchiesta originaria, arrivando a conclusioni bene diverse.
Pochi mesi fa, ha comunicato l’esito di ulteriori indagini, con cinque nuovi indagati. Tra cui l’allora Maresciallo dei Carabinieri della Stazione di Arce, Franco Mottola, e tutta la sua famiglia. Il sospetto – giudicato più che fondato – è che Serena Mollicone sia stata uccisa negli alloggi della caserma dal figlio del Maresciallo.
Carmine Belli è ospite nello studio de La Vita in diretta, intervistato da Alberto Matano. Racconta i lunghi anni da accusato, lo stigma che lo ha portato all’emarginazione, le forzature subite.
In collegamento in diretta da Arce – con Ilenia Petracalvina – c’è anche Guglielmo Mollicone, il padre di Serena.
A diciotto anni dall’omicidio, non ha mai smesso di lottare per capire quale sia la verità. Lui stesso subì accuse pesanti e fu interrogato per lunghe ore, pure il giorno del funerale della figlia.
La parentesi si chiude con un appello dei conduttori, affinché chi può dia un lavoro a Carmine Belli. Non riesce a trovarne ormai da anni, perché continua ad essere guardato con sospetto.
Il passaggio successivo è dedicato alla dura lettera della Preside Eugenia Rigano, dimissionaria dall’Istituto Tullia Zevi di Roma. Prima di abbandonare il suo ufficio si è scagliata contro i genitori delle sue alunne. Li ha richiamati a comportamenti e linguaggi più consoni, alludendo al collegamento con fenomeni come il bullismo e lo svilimento del corpo della donna.
In studio ne parla Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e scrittrice. Commentando le dichiarazioni dei genitori, che si sono scagliati contro la Preside, sottolinea la necessità di un lavoro sempre più coordinato e sofisticato tra le varie agenzie di socializzazione. Famiglia, scuola, politiche sociali devono necessariamente cooperare e non vedersi come antagonisti.
Adesso si torna alla cronaca nera. Alberto Matano si occupa del caso di questi giorni, quello del femminicidio di Elisa Pomarelli ad opera di Massimo Sebastiani. Il cadavere della donna è stato trovato dopo tredici giorni di ricerche in un bosco vicino a Piacenza. L’aveva occultato Sebastiani, latitante per circa due settimane con l’aiuto di un complice, anch’egli arrestato con l’accusa di favoreggiamento.
Matano ne parla con la Criminologa Roberta Bruzzone e la giornalista del Corriere della Sera Ester Palma. Scelta discutibile, in quanto Roberta Bruzzone è consulente nel pool difensivo di Massimo Sebastiani.
Nonostante le premesse di equidistanza, il suo intervento tende a circoscrivere l’omicidio ad una debolezza – innanzitutto affettiva – di Sebastiani. Ne parla come di un’ossessione durata anni. Talmente potente da fargli vegliare il corpo esanime per giorni, incapace di allontanarsene.
Ancora violenze ed omicidi ai danni delle donne. A Vittoria (Ragusa), il ventiseienne Sergio Palumbo ha violentato per ore e poi abbandonato una ragazza. L’aveva adescata con una messinscena: si è sbracciato a bordo strada, in una plateale (ma finta) richiesta d’aiuto. La gravità del crimine è amplificata dalla serialità, visto che era già stato condannato per un altro stupro.
Un altro feminicidio recente è quello di Eleonora Perraro, uccisa di botte a NagoTorbole (Trento), perfino con morsi sul viso. Tra le posizioni più complicate c’è quella del marito.
Uno dietro l’altro, questi casi fanno capire quanto continui ad essere pressante il problema della violenza contro le donne.
Poi, La Vita in diretta cambia registro, per rendere omaggio a Mike Bongiorno.
Morto l’8 settembre del 2009, nei giorni scorsi ha ricevuto l’omaggio sentito e doveroso di Rai e Mediaset, oltre che da parte del suo pubblico.
In studio se ne parla con un altro “salottino”. Presenti Miriana Trevisan e la storica campionessa di Rischiattutto, Giuliana Longari.
Mentre, in collegamento video c’è l’autore televisivo Ludovico Peregrini. Per Rischiatutto e gli altri quiz di Mike Bongiorno ha scritto più di 100mila domande.
Dopo Mike Bongiorno, tocca a Lino Banfi. Lorella Cuccarini introduce un video a lui dedicato mostrando la tonaca da chierichetto vestita da bambino.
Poi, Lino Banfi arriva in studio. Racconta di come da giovanissimo abbia sentito il richiamo della fede, fino a frequentare il seminario. Un percorso abbandonato dopo una serie di intemperanze, interpretate come la spia di una scelta da rivedere.
A Lorella Cuccarini racconta gli sviluppi successivi della carriera. Tra set e televisione, compresi i rapporti con i colleghi e le colleghe più amate.
Oltre al rapporto indissolubile con la moglie e la figlia, ci tiene a ricordare il suo impegno come Ambasciatore Unicef ed Unesco. E quello per la promozione dei prodotti tipici pugliesi nel mondo.
A proposito di vita sul set e del decennale impegno con Un medico in famiglia, lo raggiunge Eleonora Cadeddu, l’attrice che nella storica serie di Rai1 interpretava la piccola Annuccia.
L’intervista sfuma sulla foto di Lino Banfi da bambino. La Cuccarini chiede all’attore di dire qualcosa al sé bambino e lui, commosso: “Mi fa piacere aver mantenuto, ad 83 anni, quella stessa tua capacità di ridere anche quando le situazioni non ne tolgono la voglia”.
In chiusura di trasmissione, Alberto Matano omaggia Lorella Cuccarini con un mazzo di fiori, per l’inizio della loro avventura. Lei, allo stesso tempo, fa entrare una torta per Matano, che oggi festeggia il compleanno.
Last but not least ecco la prima gaffe della stagione. Infatti Lorella Cuccarini, visibilmente emozionata, dà la linea a Flavio Insinna e non a Marco Liorni che conclude l’esperienza di Reazione a Catena domenica 15 settembre.
La prima puntata de La Vita in diretta finisce qui.
Ci si aspettava qualcosa in più da quest’esordio. Il taglio è sembrato solo parzialmente diverso da quello degli altri anni e, soprattutto, si è discostato di poco dai tanti contenitori informativi simili della tv generalista.
Tutto sommato buona la parte relativa allo spettacolo e al costume: leggera e a tratti frivola, ma gestita con un risultato godibile. Anche se ha sofferto più del resto di una profonda omologazione con quanto già visto altrove (basti guardare l’intervista a Lino Banfi) e di una scarsità evidente di contenuti davvero interessanti.
La cronaca è apparsa schiacciata sull’aspetto emotivo delle vicende. Tanti i fatti trattati, gli ospiti e i collegamenti video, con un pathos alimentato dal profondo scuotimento dell’opinione pubblica in relazione a quegli eventi. Ma abbiamo visto ben poco in quanto a notizie, approfondimento e analisi veri e propri.
Insomma, il tonfo dello scorso anno e il cambio alla conduzione de La Vita in diretta potevano essere l’occasione, se non per innovare, almeno per appportare qualche cambiamento sensibile. Invece, abbiamo ritrovato un programma sostanzialmente sempre uguale a sé stesso.
Poco da dire sui conduttori. Alberto Matano deve evidentemente ancora trovare una sua dimensione definita in questo contesto, ma ha gestito bene la sua prima apparizione.
Apparentemente del tutto a suo agio Lorella Cuccarini.