Si tratta di un documentario di 15 minuti che affronta, attraverso la sofferenza della giovane protagonista Alice, il bullismo di cui lei stessa è una vittima. La trama del cortometraggio è la seguente: Alice è una bambina di 10 anni che vive con i genitori ma ambedue sono molto impegnati e non si rendono conto dei segnali di disagio lanciati continuamente dalla piccola.
Tutti i giorni Alice ha il terrore di andare a scuola. A causa della sua timidezza infatti le compagne ed i compagni, la sottopongono a continue angherie. Alice però ha mantenuto un cuore semplice e pieno di sogni. Infatti il suo desiderio più grande è una festa di compleanno con tantissimi amici, giochi e una torta spettacolare che la faccia davvero sentire felice ed accettata da tutti.
Il cast degli attori che prendono parte al cortometraggio è composto da Mingo De Pasquale nel ruolo del papà di Alice, Anna Mariano che interpreta la protagonista, Giulia Moscato, la madre mentre Giustina Buonomo e Felice Altomare sono i due nonni della bambina. La regia è di Maria Grazia Cucinotta. Il soggetto e la sceneggiatura sono della stessa Cucinotta mentre i produttori sono Giulio Violati e Corrado Azzolini.
Il il prodotto vuole essere un incentivo ad ascoltare il sommesso grido d’allarme dei bambini che si trovano in difficoltà. Ogni giorno circa 160.000 ragazzi non si recano scuola proprio per il timore di subire soprusi. Il 10% tenta di togliersi la vita, il 30% compie atti di autolesionismo.
Questo dimostra quanto sia importante porre un freno ad una vera piaga sociale. Il tema del bullismo conta ogni giorno sempre più vittime.Tutto si consuma tra le mura scolastiche. Bisogna porvi un freno perché dice, Maria Grazia Cucinotta, la sofferenza derivante dagli insulti e dalle feroci prese in giro rimangono indelebili nel cuore dei piccoli che la considerano una vera e propria aggressione.
Non si vedono lividi sul corpo ma l’anima ne è piena con conseguenze gravissime non soltanto per chi subisce la violenza ma anche per chi la attua.
Infatti il bullismo è una piaga che può perpetrarsi anche per tutta la vita quindi è necessario rompere il silenzio che circonda le vittime. E’ necessario dare vita di nuovo alla speranza. E questo è un compito che tocca ai genitori ed agli insegnanti: bisogna cioè ascoltare i ragazzi e insegnare loro che dalla debolezza si può emergere.
Laa scuola deve essere un punto di incontro, di condivisione, un luogo dove le diversità devono essere la ricchezza principale, conclude Maria Grazia Cucinotta.