In prima serata “Ella & John – The Leisure Seeker”, il film di Paolo Virzì, con le interpretazioni di Helen Mirren e Donald Sutherland tratto dal romanzo “In viaggio contromano” di Michael Zadoorian. La storia di due anziani coniugi – John è svanito e smemorato ma forte, Ella è fragile ma lucidissima – che decidono di affrontare la malattia abbandonando terapie e medici, partendo per un viaggio in camper attraverso un’America che non riconoscono più.
Nella seconda serata, il documentario “Dimenticanze”: Paolo, Maria, Emilia e Fulvio sono i protagonisti dello speciale che racconta la malattia attraverso l’alchimia unica che si crea tra il malato, il caregiver e la musica. A tenere le fila dei loro racconti, Michela Marzano, filosofa italiana, saggista, professoressa ordinaria di filosofia morale all’Université Paris Descartes e autrice del romanzo edito da Einaudi “IDDA”, che affronta i temi della malattia, della memoria, e dell’identità.
In “Dimenticanze”, una produzione Kimera di Chiara Salvo e Sabrina Bacalini, sarà proprio Michela Marzano a raccontare le storie di persone che vivono e convivono con l’Alzheimer e che hanno fatto della musica e dell’amore l’unico collegamento con il loro passato.
Che cosa resta di noi quando pezzi interi della nostra esistenza scivolano via? Chi siamo quando non ci ricordiamo più il nostro nome, non riusciamo più a riconoscerci in uno specchio, e anche il viso delle persone più care si appanna?
L’Alzheimer trascina il malato in una irrealtà senza punti di riferimento. Ma anche i familiari delle persone affette dalla malattia devono confrontarsi con un universo in cui tutto è capovolto.
Spesso i malati di Alzheimer sono connotati come affetti da demenza senile, e quindi anziani. Ma l’Alzheimer colpisce sempre più giovani. Saranno anche loro i protagonisti del racconto, uomini e donne appena quarantenni le cui vite ancora attive sono state interrotte bruscamente.
Accanto a loro anche i figli, le mogli, i compagni che si ritrovano caregiver, a cercare di costruire un ponte con il passato, e gli operatori che li aiutano a vivere il proprio presente.
In questa resistenza al declino dei ricordi si inserisce la musica. È stato Oliver Sacks a sostenere che è proprio la musica la madelaine dei malati di Alzheimer, l’unico ricordo che sia capace di risvegliarli
Queste le storie di “Dimenticanze”
Paolo: Tre anni fa Paolo riceve la diagnosi: Alzheimer precoce. A soli 47 anni oggi non è più in grado di lavorare. Ha importanti vuoti di memoria, è assente e spesso si perde. Dice di sentirsi inadeguato ovunque, con tutti, con sua moglie Michela con i bambini è più di tutto con sé stesso
Emilia: Emilia è stata un’insegnante. La scuola era la sua vita. Sulla lavagna per 40 anni ha scritto la sua storia e quella dei suoi alunni. Ora Emilia vive in un mondo tutto suo. I tasti del pianoforte che prima sfiorava con maestria oggi non le rispondono più. Ha dimenticato tutto. Ma la musica che era la sua passione, le vive ancora dentro.
Fulvio: Fulvio è stato un uomo riservato, di poche parole, ma molto presente per la sua famiglia. Da parecchi anni però soffre di Alzheimer in lui la malattia si è manifestata con alcune dimenticanze ma soprattutto con un incontenibile logorrea e pensieri monotematici. Ora il suo pensiero fisso sono i grandi filosofi del passato quelli che lui chiama “gli eretici” e su tutti Giordano Bruno.
Maria: 4 anni fa Maria lavorava in fabbrica, era addetta alla mensa. Un giorno uscendo dal lavoro per tornare a casa all’improvviso non ricordava più dove fosse. Quel posto, la fabbrica, che era stata un po’ la sua seconda casa era diventata una scatola da cui non riusciva più a uscire. Ora niente è più come prima. Maria sta lentamente perdendo la memoria e la vista e lei, che era una donna autonoma, adesso dipende in tutto e per tutto dal suo nuovo compagno Stefano e dai suoi figli Teresa e Massimo