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“Se ci hanno creduto loro, possiamo farlo anche noi”: così Maria Falcone racconta i ragazzi delle scuole, dove tiene incontri per parlare di mafia. “È importante credere e sperare -prosegue- e un ruolo fondamentale ha la televisione nel lanciare questi messaggi”.
A Palermo si terrà una mostra nell’aula bunker di Palermo, dal 23 maggio al 10 settembre coprendo l’arco degli assassini di Falcone, Borsellino e del Generale Carlo Dalla Chiesa: i visitatori potranno vedere opere d’arte recuperate e restituite alla collettività. Sottratte alla bruttezza della criminalità organizzata insomma, e restituite alla loro bellezza. Si tratta di uno dei modi con cui parlare a chiunque, necessità sottolineata dal Ministro Fedeli.
Antonio Campo Dall’Orto ricorda quanto sia importante l’azienda di servizio pubblico per creare “conoscenza condivisa”: “Le persone devono riconoscersi in certi segni, specie quando sono tanto profondi. Riuscire a trasferire i valori che stanno dietro queste storie, è un impegno che la Rai sente”.“La memoria -continua- ha significato se diventa radice che dà linfa al futuro, per questo credo che questo evento diventerà via via più importante: l’idea è quella di riuscire a farne non un omaggio simbolico, quanto un lavoro continuo e sostanziale”. Da un lato l’impegno è sia ricordare a chi c’era, che far conoscere a chi invece non era ancora nato.
Quest’anno è stato digitalizzato il maxiprocesso, che Rai Cultura ha trasformato in un racconto di dieci puntate. “Abbiamo il dovere di far vedere alle generazioni future”: questo è l’intento per il Generale Parrulli, il cui nucleo operativo di occupa proprio di gestire la mostra già anticipata da Maria Falcone.
“Quei 57 giorni da Falcone a Borsellino hanno data la possibilità a noi siciliani, a noi palermitani, di compiere scelte irrevocabili”, interviene Alessandro De Lisi: “Gli anni dal ’92 ad oggi sono gli anni del riscatto. Il 2017 è l’inizio del tempo della fiducia, perché adesso vi abbiamo convinto a rimanere al nostro fianco nella lotta alle mafie”. Questa battaglia è un “patrimonio culturale del nostro Paese”, e l’impegno passa anche attraverso il recupero di opere da restituire ai Beni Culturali.
Andrea Fabiano, direttore di Rai 1, ripercorre la programmazione del 23 maggio: la diretta di Uno Mattina dall’aula bunker, con tanto di presenza di Mattarella. Nel pomeriggio La vita in diretta, che pure continuerà ad occuparsi di queste tematiche. La sera Pif, Saviano e Fabio Fazio condurranno una serata a tema. Sabato 27 poi, l’appuntamento è in seconda serata; il 29 maggio invece, il film Era d’estate con Beppe Fiorello, racconto dell’estate che i due magistrati trascorsero insieme all’Asinara.
Ci sarà anche la radio, mezzo che nel ’92 sperimentò la rottura di tutti i palinsesti er aggiornare gli ascoltatori. Quello fu una sorta di primo tentativo di alla news: la prossima settimana si comincia con Voci dal mattino con interviste inedite, poi nel pomeriggio con Italia sotto inchiesta e martedì 23 la cronaca della commemorazione a partire dalle otto del mattino.
Quindi Silvia Calandrelli di Rai Cultura: “Rai Storia il 23 avrà un palinsesto interamente dedicato al tema. Abbiamo ricostruito la figura di Falcone insieme a chi gli è stato vicino: non solo la biografia, ma anche il lavoro”. Verrà inoltre documentato il viaggio sulla nave della legalità che arriverà a Palermo.
La conferenza stampa si conclude qui.