Il consigliere Rai Paolo Messa ha abbandonato i lavori del consiglio di amministrazione. Le motivazioni sono state da lui espresse nel corso della riunione. Secondo Paolo Messa sarebbero venute meno le condizioni per il rapporto di fiducia con il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. La decisione sarebbe stata presa dopo la discussione del caso Anac e in seguito ad una relazione del collegio sindacale su un tale argomento.
Ok unanime a piani di produzione e trasmissione. Il consiglio di amministrazione della Rai ha approvato i piani di produzione e trasmissione 2017 per i canali generalisti e specializzati. Il via libera è avvenuto con voto unanime, a dimostrazione della volontà di evitare la paralisi aziendale. Ora la discussione va avanti – si apprende ancora – su una bozza per risolvere il tema del tetto ai compensi degli artisti, passaggio fondamentale per l’approvazione dei palinsesti nelle prossime riunioni.
Nel corso del CdA, invece, sono stati approvati i piani di produzione delle reti generaliste e tematiche. Non si tratta, però, di una approvazione definitiva, ma a termine, limitata ai piani di programmazione Rai che arrivano al prossimo settembre, quindi non i piani relativi ai palinsesti autunno-inverno, ovveri i più interessanti per gli investitori pubblicitari.
Secondo quanto si è appreso, Campo Dall’Orto ha preteso di sottoporre il suo piano news al consiglio di amministrazione quando si è reso conto che esisteva, da parte dei consiglieri, l’orientamento di rinviare nuovamente la votazione.
Secondo il dg non si poteva più perdere tempo perché, sulle riforme, che sono urgenti, è stato perso già troppo tempo.
In queste condizioni, Campo Dall’Orto avrebbe potuto restare a lungo al suo posto, in una situazione ambigua, invece, ha preferito scoprire subito le carte.
La bocciatura del piano, proprio sul tema del digitale, dimostra – secondo il dg – che le motivazioni di quanto è accaduto sono politiche e si rischia di ingabbiare l’azienda di viale Mazzini in logiche che appartengono proprio alla politica. Il dg, a suo dire, resta fedele al mandato di indipendenza e ora prospetterà la complessità della situazione all’azionista.