Il Tg satirico di Antonio Ricci si rifà alla numerologia che, si dice nelk corso del servizio, è sempre stata ad Affari Tuoi la chiave per il tarocco. Insomma, continuano quelli di Striscia, per pilotare le puntate bisogna conoscere i numeri fortunati degli ignari concorrenti che gli autori abilmente si fanno dire durante il provino. Il numero fortunato della signora della Valle D’Aosta è il 7. E quella sera, casualissimamente, proprio nel pacco sette, il pacco ricco, ci sono 150.000 euro.
Naturalmente non è finita. A questo punto, infatti, si sottolinea nel servizio, tutti sono fiduciosi che il pacco ricco rimarrà fino al termine della puntata, spettacolarizzando il finale e facendo crescere gli ascolti.
Ma la signora manda tutti i progetti all’aria accettando l’offerta di 45.000 euro della dottoressa. La puntata a questo punto è rovinata.
Nel fuori onda, infatti, Insinna dice quello che, a suo parere, avrebbero dovuto fare i responsabili del programma: interrompere la registrazione e convincere, anche con la violenza, la concorrente valdostana a rifiutare l’offerta della dottoressa e a rientrare in gioco per salvare il finale acchiappa ascolti.
La conclusione, naturalmente, è in netto calo di interesse per i telespettatori, con gli ultimi due pacchi ormai inutili: con il 7 e i suoi 150.000 euro, che dovevano servire ad una scintillante fine di puntata, e il 15 con delle misere bretelle, proprio quelle con le quali Insinna, nei fuori onda, avrebbe voluto punire la signora valdostana. Quindi, Flavio Insinna si arrabbia perché non riesce a far vincere 150.000 euro di soldi pubblici a una concorrente.
Sottolinea il servizio di Striscia: “Capito come si gestisce il denaro per un punticino in più di share? Questi sono il professionismo e l’impegno di Insinna, con la copertura della Rai”.
La fine della lunga vicenda è affidata alle parole del Gabibbo che conclude con un commento: “Noi avremmo tante altre cose da dire, ma non peggio di quelle che ha fatto vedere di sé, ieri a Cartabianca, Insinna. Per cui ci fermiamo qua. Che Besugo” taroccone! Oh, lo facciamo per beneficenza, eh!».