L’azienda si trova letteralmente bloccata se non viene eletto il nuovo direttore generale. Innanzitutto bisogna deliberare sul tetto dei € 240.000 come compenso massimo per star e funzionari. Successivamente bisogna dare il via ai palinsesti autunnali. Giancarlo Leone per la sua grandissima conoscenza della macchina Rai, avendo lavorato per 30 anni, sarebbe stato in grado di risolvere questi due problemi in tempi brevissimi.
Inizialmente c’era stato un vero e proprio toto nomine poi le candidature si erano ridotte soltanto a due: Leone e Rizzo Nervo, quest’ultimo interno alla Rai ma non in grado come Leone di poter risolvere in breve tempo i problemi attualmente presentati dall’azienda.
Come vi avevamo già anticipato c’era stato un vero e proprio totonomine in cui figurava anche il nome di Paolo Ruffini. L’attuale direttore di Tv2000 ha declinato l’invito. Secondo indiscrezioni da noi raccolte sembrerebbe che Ruffini avrebbe detto di accettare soltanto se glielo avesse chiesto il capo dello Stato Sergio Mattarella.
Dunque tutto adesso è da rifare. Giancarlo Leone non torna sui suoi passi. Sembra che la sua rinuncia sia stata dettata da ragioni di coerenza. Ricordiamo che Giancarlo Leone si era dimesso alcuni mesi fa ed aveva fondato la società di consulenza di comunicazione Q10 Media.
Naturalmente l’incarico di direttore generale è a scadenza, massimo sei o dieci mesi. Il nuovo dg dovrebbe traghettare la Rai verso le elezioni politiche. Dopodiché la nuova coalizione di governo dovrà indicare sia il nuovo direttore generale sia il nuovo presidente che attualmente è Monica Maggioni.
Proprio per questi motivi molti dei nomi che circolavano nell’immediata vigilia sono decaduti e tra questi anche quello di Paolo Del Brocco che sembrava il più accreditato come successore di Antonio Campo dall’Orto.
Tutti deve essersi risolto nel pomeriggio conseguenza proprio della visita di Giancarlo Leone alla sede Rai di Viale Mazzini 14.
Giancarlo Leone ha ricoperto all’interno della Rai vari incarichi tra cui quello di Direttore Responsabile di Rai 1. Tinni Andreatta, classe 1964, è capo di Rai Fiction dal 2012 ed è approdata a viale Mazzini nel 1995 come consulente di Rai 1 per la produzione di serie televisive. Riportiamo qui il tweet con cui Giancarlo Leone ha reso esplicita la propria decisione di non tornare a viale Mazzini. Ovemai dovesse passare la nomina di Eleonora Andrea a nuovo direttore generale, la rai avrebbe una dirigenza tutta al femminile.
Dal tweet del 17 maggio ad oggi nessun ripensamento. Avanti tutta senza tentazioni. Resterò Presidente @assoprodtel per crescita sistema tv. https://t.co/vw6qKAAALm
— Giancarlo Leone (@giankaleone) 6 giugno 2017
Auguro alla Rai di riprendere la sua strada senza ulteriori soste. La seguirò da fuori senza alcuna tentazione di rientrarvi. #rai
— Giancarlo Leone (@giankaleone) 17 maggio 2017
Questo è lo scenario fino al momento in cui scriviamo. Ma naturalmente, come sempre accade, tutto potrebbe cambiare.