Il caso Gambirasio si avvia verso il processo di appello. Infatti il 30 giugno inizia la seconda fase del processo per il delitto della piccola Yara scomparsa nel novembre del 2010 e ritrovata cadavere alcuni mesi dopo nei boschi circostanti Brembate di Sopra dove abitava insieme ai propri genitori. Alla sbarra c’è Massimo Bossetti condannato in primo grado alla pena dell’ergastolo. Questa sera la madre dell’operaio di Mapello, Ester Arzuffi e la sorella Laura parleranno di quello che rappresenta per loro la seconda fase processuale e le speranze che hanno di ribaltare il giudizio di primo grado. Al centro dell’intervista di Gianluigi Nuzzi ci saranno naturalmente non solo le aspettative per questa nuova fase di appello ma soprattutto le domande su quella che è stata considerata la prova regina per accusare massimo Bossetti. Si tratta del DNA trovato sugli indumenti della piccola Gambirasio che all’epoca del delitto aveva solo 13 anni. Secondo l’accusa il DNA era riconducibile proprio a Bossetti.
Dopo complicatissimi analisi nelle quali sono state coinvolte centinaia di persone, gli inquirenti sono risaliti al padre naturale e proprio alla Arzuffi, sposata però con un altro uomo. Ascolteremo questa sera dalla voce della madre e della sorella di Bossetti, quali i punti della difesa per un ribaltamento della sentenza.
La seconda parte è dedicata a Maria Chindamo, la donna di 44 anni di Laureana di Borrello in provincia di Reggio Calabria scomparsa senza lasciare tracce il 6 maggio del 2016. Ad oltre un anno questa sera Quarto Grado cercherà di seguire gli sviluppi delle indagini. Sembra che ci sia una nuova pista per gli inquirenti. La donna è scomparsa dopo essere stata aggredita davanti al cancello della sua tenuta agricola. Adesso è spuntata una lettera anonima inviata al sacerdote don Pino Demasi referente dell’associazione Libera per la Piana di Gioia Tauro e parroco di Polistena. Inserita nella cassetta delle lettere della parrocchia, la busta conteneva all’interno un foglio bianco sul quale erano state scritte indicazioni che sembrano essere molto attendibili.
Ricordiamo che don Pino De Masi è stato ospite di “Chi l’ha visto?” lo scorso maggio.
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Quarto Grado cercherà di indagare non solo su questa lettera ma anche su altri indizi che sarebbero venuti fuori proprio sul luogo del rapimento.
Infine nell’ultima parte Quarto Grado si occupa del furto della reliquia di San Giovanni Bosco dalla basilica inferiore di Castelnuovo ad Asti. L’urna conteneva il cervello del Santo ed è stata trafugata nella notte del 2 giugno. La magistratura sta indagando per cercare di venire a capo di questo singolare furto.
Nel corso del programma è aperto il centralino al numero 02 30 30 90 10. Il pubblico potrà rivolgersi a questo numero per segnalazioni.