Era nato a Genova nel 1932. Il successo per lui era arrivato abbastanza tardi, aveva 40 anni. Era stato molto amico di Fabrizio De André. I due ragazzini avevano trascorso insieme una buona parte dell’infanzia. Tutti ne ricordano anche le notevoli presenze nel settore della televisione.
Sul piccolo schermo infatti aveva esordito a giugno del 1968 con Quelli della domenica.
Moltissime le sue altre interpretazioni tra cui E’ domenica ma senza impegno, la Canzonissima del 1969 e il XXII Festival della canzone italiana che fu da lui condotto insieme a Mike Bongiorno e Silva Koscina.
Ricordiamo poi il programma Giandomenico Fracchia nel 1975 e poi l’arrivo alla Finivest con Risatissima su Canale 5: siamo nel 1985. Seguono Grand hotel sempre su Canale 5 dal 1985 fino al maggio 86 e su Rete 4 Un fantastico tragico venerdì.
Poi su Italia Uno aveva condotto Che piacere averti qui, programma che ha avuto una sola edizione. Indimenticabile la sua partecipazione come conduttore a Striscia la notizia e poi ancora lo abbiamo visto nella Domenica in del 2002 e infine lo scorso anno la sua ultima apparizione televisiva è stata nel programma Roar in onda dal 31 agosto al 10 settembre del 2016 per la celebrazione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia.
Moltissime anche le fiction a cui ha preso parte. Tra queste Carabinieri su Canale 5. E’ stato nel cast per le prime edizioni.
Per quanto riguarda la cinematografia è davvero terminata la il numero di film ai quali ha preso parte cominciare da Eat it del 1968 a cui seguono tutta la serie dei Fantozzi e quella di Fracchia. Il suo ultimo film è del 2012 Tutto tutto niente niente con la regia di Giulio Manfredonia.
Paolo Villaggio ha interpretato personaggi le cui caratteristiche sono sempre state di una comicità paradossale e grottesca come ad esempio il professor Kranz il timidissimo Giandomenico Fracchia e naturalmente il ragionier Ugo Fantozzi. All’attività comica ha affiancato quelle di scrittore e musicista la prima è cominciata proprio con un libro su Fantozzi al quale ne seguiranno altri 8 sempre sul ragioniere e poi ancora altri libri di carattere satirico. Ha collaborato con i più grandi registi da Federico Fellini a Marco Ferreri, da Lina Wertmuller a Ermanno Olmi fino a Mario Monicelli, solo per citarne alcuni.
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Enrico Vanzina ha detto di lui: “Un conoscitore dell’arte, della musica, del teatro, della letteratura. Parlare con lui era un incanto. Era un grande professore con una grazia tutta particolare. Io in questo momento di commozione desidero proprio ricordarlo così: con una stupefacente intelligenza e capacità critica, nonché umorismo, che da intellettuale ha preferito rimanere accanto al pubblico. Dietro al comico c’era una figura culturale importante”.