Torna la serie Dottori in corsia su Rai 3. La prima puntata è prevista sabato 16 novembre in seconda serata alle 21:45. Si tratta di una puntata speciale della durata di un’ora e mezza seguita da 7 episodi di 50 minuti ciascuno in palinsesto sempre la domenica in seconda serata sulla rete diretta da Stefano Coletta.
Il sottotitolo del programma è Ospedale pediatrico Bambino Gesù e la produzione è della Stand by me di Simona Ercolani, in collaborazione con Rai Fiction.
Dottori in corsia Rai 3 – arriva Federica Sciarelli
La puntata speciale rappresenta l’esordio della nuova edizione di Dottori in corsia su Rai 3. Quest’anno il programma prevede la partecipazione straordinaria di Federica Sciarelli.
Vengono affrontate storie di eccellenza medica con protagonisti i piccoli pazienti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Accanto ai bimbi intervengono anche le loro famiglie e tutti i protagonisti del nosocomio pediatrico che ogni giorno sono impegnati nella strenua lotta per salvare giovanissime vite ed assicurare una guarigione definitiva.
Ogni puntata segue i piccoli pazienti dal momento del ricovero fino alla dimissione e al conseguente follow-up. Ricordiamo che il follow-up consiste nel seguire una serie di controlli in tempi determinati consigliati dall’equipe medica.
Il percorso medico documenta la storia di tutti coloro che sono riusciti a sconfiggere la malattia grazie alle cure mediche.
In questa edizione i reparti medici interessati sono soprattutto oncologia, terapia intensiva, pronto soccorso con codice rosso, disturbi alimentari, neonatologia, reumatologia, cardiologia e nefrologia. Sono coinvolti tutti i responsabili dei vari reparti documentando anche l’interazione tra il personale medico e infermieristico, oltre ai nuovi protocolli di cura.
Dottori in corsia Rai 3 – anticipazioni prima puntata
Nella prima puntata Federica Sciarelli racconta le storie di quattro ragazzini: Anna, Alex, Giulia e Guido.
Alex è arrivato dall’Inghilterra nell’inverno del 2018 grazie ad una catena di solidarietà creatasi in tutto il mondo intorno al suo caso. Il bimbo infatti ha una malattia genetica rara che colpisce il sistema immunitario. L’unica speranza di salvezza è il trapianto di midollo.
Nell’impossibilità di trovare un donatore compatibile i medici hanno tentato una soluzione estrema: il trapianto di midollo di un genitore. Ma tale trapianto è solo parzialmente compatibile. In questo settore l’ospedale Bambino Gesù è l’unico in tutta Europa in grado di dare buoni risultati.
Anche gli altri ragazzi hanno avuto gravi patologie. Giulia infatti è arrivata al Bambino Gesù quando aveva pochi mesi di vita. Oggi ha 30 anni e vive in maniera positiva. Aveva problemi di cuore ed ha avuto un trapianto. Dopo 26 anni è stata costretta a tornare al Bambino Gesù per una crisi di rigetto.
Proprio in quegli anni la giovane aveva deciso di avere un figlio.
Anna ha 11 anni ed è stata in pericolo di vita subito dopo la sua nascita. Era affetta da una malattia cardiaca molto complessa. Oggi è un’adolescente sportiva e senza problemi.
La quarta storia interessa Guido con la stessa patologia di Anna.