Si è tenuta nella sede Rai di viale Mazzini a Roma, la conferenza stampa per la presentazione del film tv Enrico Piaggio – un sogno italiano.
La pellicola realizzata da Rai Fiction con Moviheart, va in onda martedì 12 novembre 2019, in prima serata su Rai 1,alle 21.25. La regia è di Umberto Marino e nel cast c’è Alessio Boni protagonista nel ruolo dell’imprenditore che lanciò sul mercato la Vespa. Tra gli altri attori recitano Violante Placido, Roberto Ciufoli e Francesco Pannofino.
Enrico Piaggio Un sogno italiano – la conferenza stampa del tv movie con Alessio Boni
Le dichiarazioni degli interventi alla conferenza stampa, iniziano con l’intervento di Eleonora Andreatta responsabile di Rai Fiction:
Il progetto Enrico Piaggio – un sogno italiano si inquadra nell’ottica del servizio pubblico della Rai. Raccontiamo una storia di grande prestigio e autorevolezza per il nostro paese. Il marchio Piaggio ha assunto un’importanza a livello internazionale ed è arrivato anche in un momento molto particolare per l’Italia.Il progetto si inserisce anche nell’ambito dei tv-movie finalizzati a raccontare gli imprenditori come ad esempio Olivetti e Luisa Spagnoli. Piaggio è il simbolo del passaggio storico dell’Italia..
Il film ha le atmosfere di Vacanze Romane e la Vespa diventa il simbolo della Dolce Vita nel mondo.
Massimiliano La Pegna di Moviheart: E’ stata una grande emozione conoscere la famiglia Piaggio e la famiglia D’Ascanio. Sono orgoglioso di quanto abbiamo realizzato. In questo particolare momento storico è importante seguire l’esempio di questi personaggi. Tutti, fra attori e maestranze, hanno svolto un lavoro pazzesco in 24 giorni.
Umberto Marino: Per me, nato nel 1952, quegli anni sono sempre sembrati una rinascita. Ho voluto raccontare un uomo non troppo perfetto, ma anche con le sue debolezze. Sul set è andati tutto molto bene soprattutto se gli attori parlano la mia stessa lingua, quella del teatro. Non abbiamo perso un solo minuto per colpa degli attori.
Alessio Boni: è stato un lavoro di grande prestigio. Abbiamo raccontato la storia di un imprenditore di successo e di un’idea capace di rilanciare la vita economica e civile del Paese che, dopo la tragedia della guerra, vuole rialzare la testa e farsi riconoscere per le sue qualità. L’aspetto interessante è stata l’adesione sul set. La Vespa ha accomunato tutti noi, dagli attori ai macchinisti. Tutti mi chiedevano come è nata la Vespa ed hanno mostrato grande interesse per la nascita del progetto. Adoro Piaggio, sono un “vespista”.
L’attore continua mettendo in evidenza che il film tv è ambientato nel dopoguerra.
E sottolinea: che avrebbe fatto Enrico Piaggio se non avesse avuto al suo fianco Corradino D’Ascanio? Il lavoro di gruppo e la sintonia delle idee sono molto importanti a livello imprenditoriale.In quel periodo la crisi economica da cui fu colpita l’Italia non risparmiò neppure la fabbrica di Rinaldo Piaggio, il padre del mio personaggio
Ricordiamo che, per evitare il tracollo definitivo, Enrico Piaggio, insieme a Corradino D’Ascanio, ingegnere aeronautico interpretato da Roberto Ciufoli, inventò la Vespa, il primo scooter che, grazie al proprio design affascinante, conquistò i consumatori e anche registi celebri come William Wyler che volle una Vespa per il suo film Vacanze Romane.
Enrico Piaggio – un sogno italiano. Intervengono Violante Placido, Enrica Pintore e Francesca Pannofino
Violante Placido: per il mio personaggio, Livia, i problemi iniziano con l’arrivo della moglie di Piaggio. Livia proviene da una famiglia agiata ma nasconde di essere quasi sul lastrico. E’ una donna emancipata per l’epoca e sa muoversi in un mondo di uomini.
Enrica Pintore: il mio personaggio è una donna riservata e modesta. Di lei si è detto e scritto poco. Io non avevo mai guidato un motorino, pensavo ci fosse una controfigura. Ho avuto la mia prima esperienza di guida su una Vespa grazie ad Alessio Boni. Mi è bastato poco per imparare e non ho procurato nemmeno un graffio alla Vespa. Adesso non guido più. Ho un contratto e non vorrei farmi del male.
Francesco Pannofino: Il mio personaggio è di fantasia ma congloba tutti i nemici di Piaggio. E’ un infame. Ma a me piace interpretare personaggi diversi dalla mia personalità. Abbiamo raccontato una storia bella. Di solito, le storie cattive hanno più presa sul pubblico. Invece qui raccontiamo le eccellenze dell’Italia.
Roberto Ciufoli: Confesso che per me è stato difficile replicare lo sguardo intelligente di Corradino D’Ascanio. Lui nasce come ingegnere aeronautico e, nel momento di conversione dell’azienda, ha avuto il compito di ideare un veicolo per gli italiani. Odiava le moto e ha creato un veicolo che avesse tutte le caratteristiche che, fino ad allora, erano sempre mancate ad una moto, come una seduta comoda anche per le donne.
Alessio Boni sottolinea: il marchio Piaggio è ancora tutto italiano. Dovremmo essere orgogliosi del nostro artigianato e difenderlo. Purtroppo, però, davanti al denaro, tutti si inchinano… Basterebbe seguire l’esempio di Gaber, accontentarsi e difendere la nostra italianità.
Ancora Alessio Boni: Abbiamo nostalgia degli italiani di un tempo. 30 anni fa chi falliva, si suicidava. Oggi, un fallito va in giro senza ritegno. Dovremmo pensare più a noi stessi e meno al nostro io personale. L’uomo è un animale sociale, ha bisogno degli altri. Oggi, invece, ci si nasconde dietro ad un computer. Che sarei io senza Ciufoli, Pannofino, la Pintore, gli sceneggiatori, il regista? Non sarei nulla e questo progetto non sarebbe mai esistito. Le persone che fanno tutto solamente per denaro, mi annoiano.