Domenica 15 marzo La 7 trasmette una nuova puntata di Non è l’arena, con la conduzione di Massimo Giletti.
Il giornalista dedica ampia parte del talk all’emergenza Coronavirus, per fare il punto della situazione sulla pandemia che ha obbligato gli italiani a cambiare radicalmente le proprie abitudini rimanendo in casa per salvaguardare la salute di se stessi e degli altri. Stando ai dati più recenti, i contagiati in Italia sono più di 18.000. Con un aumento di circa 1800 in un solo giorno, e con 150 deceduti in più.
Non è l’arena puntata 15 marzo Il Coronavirus
Massimo Giletti si occuperà dell’emergenza Coronavirus. Con l’aiuto di ospiti in studio e di esperti cercherà di delineare un quadro generale della situazione sanitaria ed economica. Il numero di contagiati cresce in maniera esponenziale e le strutture ospedaliere non sono pronte ad affrontare un’emergenza di tale portata.
L’ospedale di Bergamo è ormai al collasso. Due pazienti ricoverati gravi sono stati trasportati d’urgenza a Palermo, in elicottero. Secondo gli ultimi aggiornamenti anche l’ospedale di Brescia rischia di andare in tilt a causa del sovraffollamento. I virologi spiegano che il picco di presenza del virus dovrebbe registrarsi la prossima settimana da Roma in giù.
Giletti pone l’attenzione anche sulle sanificazioni dei luoghi pubblici e delle metropolitane per limitare le possibilità di contagio. Non si arrestano neanche le sanzioni per chi non rispetta le regole imposte dal Ministero della Salute. Solo nella giornata di ieri ci sono state 7000 denunce per la violazione dei provvedimenti.
Nelle stazioni sono aumentate le ispezioni da parte delle forze dell’ordine. Molti residenti al Nord continuano a fuggire sui treni per tornare dalle loro famiglie al Sud, venendo meno alle raccomandazioni del Governo. Grazie ai controlli serrati, potranno viaggiare solo coloro che hanno una valida motivazione.
Non è l’arena Morte Ugo Russo
Il conduttore si occuperà ancora della morte di Ugo Russo, il quindicenne ucciso a Napoli da un carabiniere. Il giovane si era avvicinato a bordo di uno scooter all’auto del militare e impugnava un’arma finta. Il carabiniere avrebbe sparato solo per legittima difesa ma ora è indagato per omicidio volontario.
Gli inviati di Non è l’arena hanno intervistato i genitori del ragazzo per raccontare il loro stato d’animo. Anche il padre di Ugo ha avuto problemi con la giustizia alla stessa età del figlio. Era finito in carcere per reati simili. La comitiva di Ugo vuole lasciare la propria testimonianza nel ricordo dell’amico scomparso. Alcuni indossano una collanina con il suo ritratto mentre altri si sono tatuati frasi dedicate a lui.
Dalla storia di Ugo emerge il quadro drammatico di Napoli che tutti conosciamo, raccontata già da Roberto Saviano nel libro Gomorra e ripresa da Matteo Garrone per l’omonima serie. Nei quartieri degradati delle città, i ragazzi si avvicinano ben presto all’attività criminale. Molti di essi non commettono rapine per sopravvivere bensì per ottenere con facilità quel tenore di vita che non potrebbero permettersi. Con il denaro ricavato dagli oggetti rubati, i baby rapinatori acquistano capi firmati, accessori all’ultima moda e regali costosi per le fidanzatine.
Giletti ne discute in studio con i suoi ospiti.