Indice dei contenuti
- 1 Piazza pulita, 26 marzo 2020, diretta puntata
- 2 Piazza pulita, 26 marzo 2020, interviene il Prof.Mantovani
- 3 Piazza pulita, Matteo Salvini: “A virus sconfitto, faremo le nostre considerazioni”
- 4 Piazza pulita, 26 marzo 2020, Resistenza Emotiva
- 5 Piazza pulita, la drammatica realtà di Brescia
- 6 Piazza pulita, Beppe Fiorello: “Dobbiamo condividere la paura”
- 7 Piazza pulita, Selvaggia Lucarelli: “C’è business dei tamponi”
Stasera, 26 marzo 2020, alle ore 21.15 su La7 andrà in onda una nuova puntata di Piazza Pulita. Il programma di Corrado Formigli racconterà il nostro Paese che lotta contro il coronavirus: gli ospedali al collasso; la crisi economica che va profilandosi; la corsa contro il tempo per la ricerca di una cura e il dibattito sui tamponi.
Piazza pulita, 26 marzo 2020, diretta puntata
Inizia la puntata. Formigli fa il punto della situazione sull’emergenza ed introduce il primo servizio a firma di Alessio Lasta. Il giornalista ci racconta la storia di una famiglia sconvolta dal Coronavirus. Sirio Marchesi ha iniziato ad avere i sintomi di una polmonite, ma i medici hanno sottovalutato la sua situazione e non gli hanno diagnosticato il virus. “Abbiamo mandato un’amica infermiera a cercare l’ossigeno. La prima bombola disponibile era a 40 km. Quando è arrivata era già andato. Aveva una sete d’aria… fino all’ultimo secondo ci ha provato” – racconta la figlia Asia. L’uomo purtroppo, già immunodepresso, ha perso la vita in pochi giorni.
“Sono terrorizzata. Come so che non faccio la stessa fine?” – dice la moglie. La figlia è arrabbiata, a suo parere lei e la madre sono state abbandonate dallo Stato, che ancora oggi non le ha sottoposte a tampone e non ha riconosciuto il padre come vittima di COVID 19. “Hanno fatto un tampone a una persona asintomatica quando a gente che ha i sintomi non lo fanno. Perché a lei sì e a noi no?” – dice Asia.
Piazza pulita, 26 marzo 2020, interviene il Prof.Mantovani
Interviene il Professor Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas. “La quantità di reagenti disponibili per i tamponi è limitata. Dobbiamo fare delle scelte. E la prima scelta penso che sia quella di proteggere le persone in prima linea: medici e personale sanitario. Sui numeri dobbiamo guardarci dall’altalena emotiva perché rischiamo di abbassare la guardia. Siamo ancora in partita. Le partite finiscono al 90′. Stiamo facendo medicina di guerra, ma dobbiamo coniugare l’emergenza con il rigore al servizio dei pazienti. Ci si sta muovendo in questo senso” – dice.
Il Professore spiega che esistono diversi tipi di farmaci, ma che ci vorranno almeno 18 mesi per avere la sicurezza dell’efficacia.
“Alle strategie di contenimento dobbiamo affiancare una rigorosa ricerca. La ricerca è la nostra cintura di sicurezza. Non possiamo che navigare a vista” – continua. Raccontando poi di aver sentito il calore umano e la solidarietà di alcune signore che in fila al supermercato, dopo aver visto il suo badge dell’ospedale, hanno insistito per farlo passare prima. “Stiamo riscoprendo dei valori” – chiosa.
Viene mandato in onda un servizio sull’RSA Medaglia, uno dei focolai del virus, dove hanno perso 59 persone fino ad ora. Milva racconta la preoccupazione nel sapere che sua mamma Gilda è ancora nella struttura: “La mia mamma la vedo sempre dalla finestra. Dentro la RSA di Mediglia ci sono casi positivi in isolamento. Altri asintomatici. Sono preoccupatissima. Non riesco a dormire. Quando suona il telefono penso sempre che sia peggiorata”.
Piazza pulita, Matteo Salvini: “A virus sconfitto, faremo le nostre considerazioni”
Si torna in studio. Interviene in collegamento Matteo Salvini. “A virus sconfitto, in tutta Italia andranno accertate le responsabilità di chi ha fatto e chi non ha fatto. In questo momento ci sono solo da cercare mascherine, ossigeno, infermieri. La mia valutazione personale vale meno di zero. Ci sono 9000 morti, ora bisogna sconfiggere la bestia. A bestia sconfitta faremo le nostre considerazioni. Al governo chiedo di far arrivare immediatamente guanti, mascherine, ossigeno, saturimetri” – dichiara.
“Sottoscrivo riga per riga le posizioni di Mario Draghi. Lo stimo. Fare debito non è più una bestemmia. Questo Governo a virus sconfitto è in grado di ricostruire questo Paese? Ho i miei dubbi.” – continua.
Salvini difende la sanità Lombarda e sostiene che è l’unica regione Italiana che è in grado di affrontare l’emergenza sanitaria. Qualsiasi altra regione, a suo parere, si sarebbe trovata in seria difficoltà. “La compresenza di pubblico e privato nella sanità per me è fondamentale. E questo vale anche nella scuola”.
Salvini si esprime poi sulla notizia del servizio del Tg Leonardo, che cinque anni fa aveva parlato di un virus creato in laboratorio. “Era un virus polmonare. Per lei sarà normale crearli in laboratorio, per me no”.
Formigli chiede al Senatore come mai non abbia accettato i precedenti inviti del programma. “Oggi sono venuto perchè in un momento eccezionale è giusto. Sono venuto perché è mio dovere spiegare cosa stiamo facendo per gli Italiani. A mio modesto parere questa non è però la trasmissione campionessa di obiettività” – risponde Salvini.
Piazza pulita, 26 marzo 2020, Resistenza Emotiva
Antonio Padellaro, giornalista, commenta l’intervento di Salvini :“Bisogna fare quadrato. Salvini c’ha messo un po’ ad arrivarci, ma stasera l’ha detto ed è importante. I ritardi nella comunicazione da parte di Conte? Ci sono stati e hanno certamente creato un po’ di disorientamento, ma sono giustificati”.
Stefano Massini ci regala uno dei suoi emozionanti monologhi. Massini stavolta mette a nudo i suoi sentimenti e parla al suo pubblico con estrema sincerità, racconta la Resistenza Emotiva: “Io, Stefano, ho paura. Non mi trovo in tutto questo, non riesco a capirlo. Non riesco a farmene una ragione. La trasmissione è fatta anche da esseri umani e quindi bisogna parlare. Il silenzio genera mostri”.
Piazza pulita, la drammatica realtà di Brescia
Alessio Lasta ci mostra la drammatica realtà della terapia intensiva dell’ospedale Poliambulanza di Brescia. Vediamo i medici provati, disperati, spaventati. Vediamo i pazienti terrorizzati all’idea di non guarire e di non sentire e vedere più i familiari. L’ultimo saluto avviene spesso attraverso lo schermo di un cellulare. “Di questa malattia rimarranno i silenzi, la solitudine. Siamo soli noi medici. Sono soli gli infermieri, le persone in isolamento e i pazienti perché intubati e soffocati da una maschera che deve farli respirare”
Vincenzo Boccia, Presidente della Confindustria, parla della crisi economica derivata dall’emergenza sanitaria. “”Abbiamo calcolato un calo del 6% del PIL. Bisogna fornire liquidità alle aziende, in modo che finita l’emergenza possano riaprire. Va attivato un fondo di garanzia che mantenga vive le aziende. Questo debito si deve trasformare in un debito a 30 anni. E’ evidente che ci troveremo davanti ad una recessione, ma dobbiamo evitare la depressione e questo comporta delle azioni immediate nel presente. Il governo deve fare una politica di tappe veloci”.
Piazza pulita, Beppe Fiorello: “Dobbiamo condividere la paura”
Interviene Beppe Fiorello: “Dobbiamo condividere la paura, perchè se condivisa ci unisce, ci fa sentire sulla stessa barca. Non c’è bisogno di nasconderla, di drogarla di allegria. D’accordo che bisogna esorcizzare, ma ora bisogna fare un lavoro di equilibrio emotivo”.
Piazza pulita, Selvaggia Lucarelli: “C’è business dei tamponi”
Selvaggia Lucarelli, Barbara Serra, Elisabetta Groppelli e Pio D’Emilia si confrontano. La Lucarelli parla della questione dei tamponi:“La verità è che i tamponi non diagnosticano solo il COVID ma anche il livello sociale al momento. I privilegiati si possono permettere non solo le cure, ma anche la diagnosi. Ho molti amici che hanno sintomi che potrebbero essere da Coronavirus, ma non c’è nessuno che gli fa il tampone. C’è un business dei tamponi a pagamento nelle cliniche, ma la realtà è che i laboratori d’analisi sono pochi. Maldini ha raccontato di essere stato sottoposto al test insieme al figlio, all’altro figlio ed alla moglie. Questi ultimi due asintomatici. E c’è invece chi pur avendo i sintomi non ha l’opportunità di fare il tampone. Non sapere se si ha il virus o no da un punto di vista psicologico è destabilizzante. Non sapere se si è positivi al coronavirus poi è molto pericoloso anche a livello sanitario perché inizi le cure quando è tardi.”.
Barbara Serra spiega che anche in Inghilterra è difficile essere sottoposti ai tamponi e che spesso si è messi in isolamento. Non c’è però il lockdown come in Italia, nonostante il numero delle vittime stia salendo. “Non c’è la percezione vera del sacrificio che potrebbe essere necessario” – dice.