Indice dei contenuti
- 1 Quarta Repubblica riaprite tutto – Hoara Borselli, Vittorio Sgarbi, Edward Luttwak e l’opposizione di Carlo Puca
- 2 Quarta Repubblica riaprite tutto – Gli interventi di Giovanni Toti e Emiliana Alessandrucci
- 3 Quarta Repubblica riaprite tutto – Gli interventi di Giorgia Meloni, Daniele Capezzone, Stefano Cappellini e Alessandro Sallusti
Riaprite tutto: questo il controverso messaggio scaturito da Quarta Repubblica nella puntata del 6 aprile 2020. Nicola Porro, tornato al timone del talk dopo essere guarito, ha dedicato la serata all’emergenza Coronavirus, occupandosi in particolare dell’aspetto politico ed economico. Molti gli ospiti intervenuti, non solo in collegamento ma anche in studio.
Tuttavia alcuni hanno espresso opinioni destinate a far discutere. Siamo in un momento delicato, in cui sono richiesti sacrifici per il benessere comune. In questo contesto, determinati messaggi veicolati dagli ospiti a Quarta Repubblica potrebbero essere fraintesi dai telespettatori, resi già fragili dall’attuale permanenza forzata nelle abitazioni.
Quarta Repubblica riaprite tutto – Hoara Borselli, Vittorio Sgarbi, Edward Luttwak e l’opposizione di Carlo Puca
In questo spazio sono intervenuti Vittorio Sgarbi, Hoara Borselli, Edward Luttwak e Carlo Puca. Sgarbi chiede la riapertura dei Musei e delle mostre. Sottolinea: “Come nei supermercati, entri uno per volta”. E bolla come illogiche le norme attuate dal Governo fino ad ora.
Hoara Borselli rincara la dose e si dichiara fermamente contraria alla privazione di libertà imposta dai vari decreti. Il giornalista Carlo Puca ribatte che le limitazioni esistono per il bene comune e come tali vanno sopportate. Ma l’attrice non accetta l’obiezione, urla che ci sono persone che si suicidano a causa della permanenza forzata in casa.
I messaggi discutibili di Vittorio Sgarbi e Hoara Borselli proseguono a lungo. E meraviglia che l’informazione Mediaset, sempre così attenta a veicolare messaggi positivi, abbia consentito una tale controtendenza.
L’economista Edward Luttwak è ancor più controverso nelle sue dichiarazioni. Afferma che l’Italia dovrebbe avere più coraggio e correre più rischi. Dichiara che in U.S.A. molti paesi non hanno adottato provvedimenti diretti, minimizzando ancora l’emergenza. Carlo Puca cerca di opporsi anche a queste dichiarazioni. “Mica siamo tutti impazziti nel mondo. Si è visto che fine ha fatto chi ha sottovalutato” conclude il giornalista.
Quarta Repubblica riaprite tutto – Gli interventi di Giovanni Toti e Emiliana Alessandrucci
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti parla dell’autonomia delle regioni; di quanto queste siano state importanti per gestire l’emergenza, rispetto alla direzione del Governo centralizzato.Ritiene che l’unica strada percorribile sia uno snellimento importante della burocrazia e dei controlli sugli appalti.
Anche Emiliana Alessandrucci, Presidente CoLAP (Coordinamento Libere Associazioni Professionali) la pensa come Toti. Le regole, afferma, si possono mettere da parte in situazioni di emergenza. Proprio come ha fatto Giuseppe Fontana per far costruire in soli dieci giorni l’ospedale alla Fiera di Milano. Fare provvedimenti mese per mese, secondo la presidentessa Alessandrucci, “è una follia”. Aggiunge che lo Stato dovrebbe iniziare subito a erogare i fondi per le piccole e medie aziende, come si fa già in USA e in Germania, anche a fondo perduto.
Quarta Repubblica riaprite tutto – Gli interventi di Giorgia Meloni, Daniele Capezzone, Stefano Cappellini e Alessandro Sallusti
I giornalisti Daniele Capezzone e Stefano Cappellini sono presenti in studio, mentre in collegamento ci sono Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, e il Professor Giovanni di Perri. Si unirà poco dopo la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Il primo a parlare è il professor Giovanni di Perri, l’unico medico presente in trasmissione. Parla di chi è guarito, come Nicola Porro: l’immunità dovuta agli anticorpi sviluppati non durerebbe più di qualche mese.
Il conduttore chiede poi a Giorgia Meloni il suo parere sulla riapertura. La risposta è “in punta di piedi”. Bisognerebbe iniziare a sbloccare le aziende. Meloni si riaggancia al discorso del Professor di Perri: come mai non vengano effettuati controlli a tappeto sugli asintomatici? Daniele Capezzone, chiede quando si potrà dire che nella gestione dell’epidemia del Governo “qualcosa non ha funzionato”.
Alessandro Sallusti concorda con Stefano Cappellini: la ripartenza subirà notevoli ritardi. Bisognerebbe pensare subito a un piano di ripresa economica.Sallusti teme la concorrenza sleale di paesi meno restrittivi di noi. Le loro imprese potrebbero rubarci settori di mercato che le nostre, chiuse per l’emergenza, non possono più soddisfare. Un servizio, infine, mette in luce come, a causa della crisi economica, le domande di aiuti alla Caritas sono già salite fino al 50% in più.
Il problema economico con Marco Tronchetti Provera e Giovanni Cagnoli
Gli ospiti di tale segmento trattano più a lungo il problema economico. L’amministratore delegato del gruppo Pirelli Marco Tronchetti Provera non usa mezzi termini: “Siamo in guerra” dichiara. L’Italia può e deve ripartire, ma serve un progetto nazionale comune. L’economista aggiunge che non serve polemizzare sul Governo il cui comportamento è migliore rispetto ad altri.
Interviene in collegamento il presidente di Carisma Giovanni Cagnoli, che si occupa da anni delle strategie e della ristrutturazione di aziende private e pubbliche. Ritiene che non si possa aspettare il raggiungimento del livello di rischio zero. Bisogna far ripartire l’economia iniziando con piccole e medie imprese. Si potrebbe, ad esempio, far uscire di casa per lavorare chi ne ha bisogno, imponendo la quarantena solo alle fasce di età più a rischio.
Nicola Porro mostra, infine, i risultati di un sondaggio svolto sul territorio nazionale. Tra gli intervistati, il 73% ha un parere positivo sulle manovre per la salute pubblica varate dal Governo Conte. Solo il 24% si esprime negativamente. Diverso il discorso sulle manovre economiche. Il 42% degli intervistati ha avuto un parere positivo. Mentre il 49% ritiene non si stia facendo abbastanza.
Il dibattito tra Maria Giovanna Maglie, Costanze Reuscher e Benedetto della Vedova
L’ultima parte del talk condotto da Nicola Porro si concentra sull’Europa. La domanda centrale è: la Germania ci sta (economicamente n.d.r.) strangolando? Per rispondere ci sono le giornaliste Maria Giovanna Maglie e Costanze Reuscher e il segretario di +Europa Benedetto della Vedova.
Maria Giovanna Maglie crede fermamente che la Germania stia cercando di egemonizzare l’Europa, prendendo il controllo dell’economia dei paesi in difficoltà per proprio tornaconto. Ritiene che la BCE (Banca Centrale Europea) avrebbe bisogno di soldi, e troverebbe nell’Italia un altro fondo da cui attingere.
La giornalista tedesca Costanze Reuscher afferma invece che tali dichiarazioni siano false e fondate su pregiudizi. Anzi, la Germania si starebbe prodigando sia economicamente che praticamente per l’Europa e per l’Italia. E ricorda che stiamo tutti vivendo la stessa emergenza, non solo l’Italia, o la Germania: bensì il mondo intero. “Non è la Germania che vuole strangolare l’Europa, è il Virus” dice.
Il programma si conclude con un altro sondaggio presentato da Nicola Porro. In Italia, il 72% degli intervistati avrebbe risposto che sì, la Germania “ci vuole strangolare”. Solo il 16% ha risposto negativamente, mentre il 14% si è astenuto. Infine, emerge che i giovani sono tra i più europeisti, sempre stando al sondaggio.