Indice dei contenuti
- 1 Chi l’ha visto?, 8 aprile 2020, diretta della puntata
- 2 Chi l’ha visto?, la scomparsa di Luciana Martinelli
- 3 Chi l’ha visto?, la storia di Lorena Quaranta
- 4 Chi l’ha visto?, 8 aprile 2020, Alzano Lombardo
- 5 Chi l’ha visto?, l’ospedale di Alzano Lombardo
- 6 Chi l’ha visto?, l’emergenza RSA
- 7 Chi l’ha visto?, il Pio Albergo Trivulzio
- 8 Chi l’ha visto?, lettera da una professoressa
Questa sera, 8 aprile 2020, alle ore 21.15 su Rai 3 andrà in onda una nuova puntata di Chi l’ha visto. Il programma di approfondimento si concentrerà sulla storia di Lorena Quaranta, giovane dottoressa di Furci Siculo (Messina) uccisa dal suo fidanzato. Non mancheranno poi approfondimenti sull’emergenza Coronavirus.
Chi l’ha visto?, 8 aprile 2020, diretta della puntata
Inizia la puntata. Vediamo alcuni video dell’infanzia di Marco Vannini. Oggi il ragazzo avrebbe compiuto gli anni, ma i genitori non sono potuti andare al cimitero perchè a causa dell’emergenza sanitaria è chiuso.
“Dopo 5 anni ho fatto di nuovo il dolce che piaceva tantissimo a Marco e oggi festeggeremo i suoi 25 anni, spegneremo le candeline e mangeremo il dolce in suo onore. La verità non la sapremo mai, sarà processuale, ma gliela dobbiamo dare. Quando si ripartirà dopo il Coronavirus porteremo un mazzo di fiori a mio figlio e spero che presto potremo portargli un grande mazzo di fiori: la giustizia” – dice la mamma di Marco.
“Mi è venuto un nodo alla gola pensando che in questa occasione ero sempre il primo a fargli auguri. Lo andavo a svegliare e non era mai scocciato anche se aveva dormito poco, era contento che il suo papà gli faceva gli auguri” – racconta il papà.
Chi l’ha visto?, la scomparsa di Luciana Martinelli
La Sciarelli lancia un appello. E’ consapevole che sia giusto che i genitori di Marco non siano andati al cimitero e che non si possa uscire o andare a messa, ma non ritiene corretto che siano stati secretati alcuni documenti. La conduttrice racconta che sono stati secretati dei dati in merito all’emergenza di Alzano Lombardo.
“Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione. Non è giusto secretari documenti. Ci deve essere trasparenza” – dice la Sciarelli
Si parla poi della scomparsa di Luciana Martinelli. La ragazza si è allontanata da casa in macchina, venerdì notte, dopo aver discusso con la sorella. Luciana era molto nervosa a causa della quarantena, perchè amava passeggiare e trascorrere tempo nel verde con i suoi cani. Capelli rossi, occhi verdi a mandorla, non si hanno notizie di Luciana da quel momento, ma la famiglia e gli amici la stanno cercando ovunque.
Gabriele De Filippi è stato ritenuto colpevole di aver ucciso la sua insegnante Gloria Rosboch e sta scontando la sua pena in carcere. In questi giorni Gabriele è stato però scarcerato perchè positivo al Coronavirus. Ora il ragazzo è agli arresti domiciliari, con grande sdegno da parte dei genitori di Gloria, che temono possa scappare.
Chi l’ha visto?, la storia di Lorena Quaranta
Si passa poi a parlare dell’omicidio di Lorena Quaranta. “Venite, ho ucciso la mia ragazza” – così Antonio si è autodenunciato ai carabinieri. Quando sono arrivati l’hanno trovato ferito al collo ed ai polsi. Lorena, ormai senza vita, era in camera. I due stavano insieme da 4 anni e da 1 convivevano. Lei era medico, lui infermiere che studiava per diventare a sua volta dottore. Chi li conosceva dice che sembravano entrambi molto innamorati.
“L’ho uccisa perchè mi ha attaccato il Coronavirus e io l’ho attaccato ai miei parenti” – è stata la difesa di Antonio, smentita però prontamente dal tampone. Davanti al giudice il ragazzo ha preferito tacere.
Le indagini sono attualmente in corso, ma per ora non si conosce ancora il vero movente del delitto.
Antonietta sa che suo fratello Maurizio la andrà a trovare una volta alla settimana, sempre lo stesso giorno. L’uomo si è separato e lei sa poco della sua vita, ma sa con certezza che lui la andrà a trovare, è sempre così. Un giorno però la donna non vendendolo capisce che qualcosa non va. Dopo aver lanciato un appello, uno degli spettatori di Chi l’ha visto segnala di aver avvistato l’uomo a Torvaianica. Antonietta si reca sul posto insieme ad un’inviata del programma e, chiedendo ai passanti, scopre che tutte le mattine il fratello si reca alla stazione dei pullman. Dopo ore di ricerca, Maurizio viene ritrovato lungo il litorale. Antonietta riabbraccia il fratello.
Chi l’ha visto?, 8 aprile 2020, Alzano Lombardo
Si passa a parlare dell’emergenza Alzano Lombardo. La questione è controversa: domenica 23 Febbraio l’ospedale del luogo è stato chiuso perchè ci sono dei casi positivi, ma successivamente è stato riaperto. “Perchè Alzano non è stata dichiarata zona rossa? Perchè ci sono le fabbriche e gli interessi degli industriali? Come vedete dai video medici, infermieri, pazienti, entrano ed escono dall’ospedale. Sono untori inconsapevoli, nessuno li ha avvertiti del virus” – commenta la Sciarelli.
In quei giorni Codogno già era stata dichiarata zona rossa ed era stata chiusa, ma Alzano Lombardo – nonostante i casi di polmonite anomala – no. Alcuni membri del personale confermano di aver provato a denunciare, ma di non essere stati ascoltati.
Viene poi mandata in onda le video testimonianze dei parenti di alcuni pazienti. Il figlio di una anziana signora ricoverata nell’ospedale, racconta che la madre è venuta a mancare la notte tra il 22 ed il 23 febbraio con sintomi riconducibili al COVID 19. “Il tampone non gliel’hanno mai fatto, neanche post mortem” – dice l’uomo.
Chi l’ha visto?, l’ospedale di Alzano Lombardo
E’ proprio il 23 quando all’Ospedale vengono messi i sigilli e vengono fatti uscire i parenti dei pazienti. Su Facebook vengono resi ufficiali due casi di Coronavirus. Nel frattempo moltissime persone si sono mosse per tutta la val Seriana e sono migliaia le persone infette. Vengono finalmente chiuse sia Alzano Lombardo che Nembro.
La redazione del programma si chiede il perchè della disparità tra Codogno ed Alzano e se sono stati rispettati i protocolli nell’ospedale. Per ora dalle Istituzioni nessuna risposta.
La Sciarelli svela che il Direttore sanitario di Alzano Lombardo, Cosentina, a Saronno è stato condannato in primo grado per l’inchiesta denominata “Il protocollo Cazzaniga”. A Saronno un’infermiera aveva denunciato delle azioni illecite da parte di un medico, il Dott. Cazzaniga, che minacciava i pazienti di non garantire loro le cure primarie applicando il suo protocollo. 12 sono i pazienti che hanno perso la vita così. Ai tempi si era aperta un’inchiesta che aveva poi portato al processo. Cazzaniga aveva minacciato anche l’infermiera.
Si torna in studio e la conduttrice manda in onda un filmato di Confindustria Bergamo, che mostra come il 28 Febbraio l’associazione mirasse a rassicurare i clienti che le aziende continuavano a produrre senza intoppi.
Chi l’ha visto?, l’emergenza RSA
Ad Agnone, in provincia di Isernia, i pazienti della casa di riposo Tavola Osca sono stati condotti in ospedale perchè affetti da Coronavirus. Ascoltiamo la testimonianza del figlio di uno di questi pazienti. “Hanno caricato tutti gli ospiti, comprese le OSS positive, e li hanno condotti all’ex ospedale di Venafro. Quando ho frequentato la casa di riposo sono entrato in contatto con molti degli ospiti ed ho provato un dispiacere immenso” – racconta l’uomo. Angelo,. il nipote di una signora che era ricoverata nella casa di riposo, conferma questa testimonianza e racconta addirittura che gli anziani sono rimasti giorni interi senza cibo ed acqua, senza assistenza o cura. Sua nonna non ce l’ha fatta.
La Fondazione Don Gnocchi è attualmente indagata per diffusione colposa di epidemia. Il 10 marzo dalla fondazione sarebbe stata inviata un’email che sollecitava gli operatori a sottoporsi a tampone o ad accertamenti per sospetto contagio, ma la data di effettiva ricezione del documento è il 14, ben quattro giorni dopo. In quel lasso di tempo gli operatori hanno continuato a condurre le loro vite ed a portare avanti il lavoro, con possibilità di trasmissione del virus.
Un’operatrice aveva denunciato all’amministrazione l’impossibilità di mantenere le distanze di sicurezza e dunque il pericolo per i pazienti e per il personale, ma in seguito alla sua segnalazione era stata costretta a prendere ferie forzate.
Chi l’ha visto?, il Pio Albergo Trivulzio
La gestione dell’epidemia nelle RSA in tutta Italia è stata fallace. Nell’87% delle strutture il personale non è stato dotato dei dispositivi di protezione, nel 36% c’è stata carenza di personale, in praticamente tutte le strutture c’è stata l’impossibilità di isolamento dei pazienti perchè non ci sono stanze singole. Più di 700 sono i decessi avvenuti nelle RSA correlabili al virus.
Al Pio Albergo Trivulzio, ad esempio, molte sono state le notizie occultate secondo Daniela De Robert, componente del Collegio del Garante Nazionale dei detenuti e delle persone private della libertà.
Uno degli operatori della struttura racconta che a loro era stato vietato di indossare mascherine e guanti per non spaventare i pazienti. Il personale si era ribellato ed alcuni degli operatori avevano continuato ad indossare i supporti procurati in autonomia.
Chi l’ha visto?, lettera da una professoressa
Veniamo a conoscenza di una segnalazione sulla scomparsa di Luciana. Un uomo afferma di averla incontrata. La donna gli avrebbe chiesto i cavi per ricaricare la batteria della macchina. Continuano le ricerche.
Sentiamo il racconto di Myriam, una professoressa di una scuola media di Bergamo. Myriam ci parla di bambini spaventati, angosciati dalla perdita delle persone che amano, dalla paura di ciò che accadrà domani. Al ritorno in studio, la Sciarelli è commossa e ci saluta dandoci appuntamento alla prossima settimana.