Andrea Purgatori conduce la puntata del 15 aprile di Atlantide in onda alle 21:15 su La7. Il sottotitolo del programma di approfondimento è Storie di uomini e mondi. L’argomento di cui si occupa il padrone di casa ha per titolo Effetti collaterali. Naturalmente l’attenzione è puntata sull’emergenza sanitaria da Covid – 19 dalla quale è drammaticamente interessata non soltanto l’Italia,
Atlantide 15 aprile Purgatori presenta Effetti collaterali
Quali sono, dunque, gli effetti collaterali conseguenza del coronavirus? E’ su questo argomento che si sofferma Purgatori. E ricorda che ci sono alcune categoria delle quali ci si occupa poco. Si tratta di anziani, disabili, detenuti, migranti: gli ultimi di cui si parla perchè tutti siamo fagocitati da questa crisi senza fine. Numeri, nella maggior parte dei casi. “Effetti collaterali” e dimenticati di una emergenza dove siamo tutti uguali di fronte al virus ma non lo siamo nell’angoscia e nelle aspettative di sopravvivenza elementari.
La puntata di Atlantide si apre con una riflessione di Ascanio Celestini. Le parole di Celestini sono supportate dai reportage di Francesca Mannocchi.
Il primo è realizzato all’interno di una Casa di cura per anziani. Si raccontano poi la storia di un bambino disabile e la vicenda dei profughi siriani abbandonati nell’isola di Lesbo.
Atlantide storie di uomini e mondi – gli ospiti
Nella puntata odierna di Atlantide sono previsti gli interventi in diretta di Gino Strada, fondatore di Emergency ,e di monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo. Qui il volontariato è la risorsa che sostiene migliaia di famiglie senza più mezzi di sussistenza.
Ci sono poi gli interventi del procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, del sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, e della psicoterapeuta Priscilla Berardi.
Con loro si discute il tema della disabilità al tempo del coronavirus, con la testimonianza di una detenuta nel carcere di Rebibbia.
Alla fine viene proposto il potente film documentario “Inside job” di Charles Ferguson vincore dell’Oscar nel 2011. Il film mette a nudo la corruzione sistemica dell’industria finanziaria negli Stati Uniti. Si punta l’attenzione sulle speculazioni del passato e su ciò che ci attende nella cosiddetta “fase 2” di questa emergenza.