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Domenica 26 aprile, a partire dalle 20.35 su La7, Massimo Giletti conduce la nuova puntata di Non è l’Arena.
Il conduttore si occupa nuovamente dell’emergenza Coronavirus. Interrogandosi, questa volta, sul ruolo svolto dai virologi. All’inizio della pandemia gli esperti hanno fornito eccessive informazioni contraddittorie. Alcuni definivano il Covid 19 una “semplice influenza” . Mentre altri avevano già compreso che la malattia fosse più grave del previsto.
Non hanno trovato un accordo nemmeno per quanto riguarda l’utilizzo delle mascherine. La maggioranza sostiene che sono strumenti indispensabili per la prevenzione. Per altri, invece, sono pressoché inutili. Le opinioni dissonanti hanno rappresentato uno dei principali errori nella gestione dell’emergenza.
In queste settimane il Governo sta stabilendo i tempi e le modalità della Fase 2 ma anche in questo caso gli esperti non riescono a condividere una posizione univoca. Sul tema si confrontano Luca Telese, Annalisa Malara, Fabrizio Pregliasco e Maria Rita Gismondo.
Non è l’Arena 26 aprile – Vittorio Feltri
Massimo Giletti ospita il giornalista Vittorio Feltri, al centro delle polemiche per le dichiarazioni sul Sud Italia. Il 21 aprile nella trasmissione Fuori dal Coro, Feltri stava commentando la scelta di Vincenzo De Luca di chiudere i confini della Campania. Il direttore di Libero spiegava che la chiusura non comportava alcun problema in quanto non ci sarebbero motivi validi per recarsi nel territorio campano. Ha poi definito i meridionali inferiori rispetto agli abitanti del Nord.
Sul caso è intervenuto anche l’Agcom che ha dato il via ad un procedimento sanzionatorio nei confronti di Feltri. Inoltre molte edicole del Sud, per protesta, hanno smesso di vendere il suo quotidiano. Il conduttore concede al giornalista il diritto di replica. Oltre a spiegare le proprie ragioni, ci auguriamo che il direttore chieda scusa al Sud. Al dibattito partecipano anche Annalisa Chirico, Alessandro Sallusti, Luca Telese e Clemente Mastella.
Non è l’Arena – La rabbia degli imprenditori
Massimo Giletti si occupa anche delle ripercussioni economiche del Coronavirus sulle aziende italiane. Coloro che risentono maggiormente del lockdown sono i piccoli e medi imprenditori che vivono in condizioni di estrema difficoltà.
Hanno subito importanti perdite economiche e la riapertura sarà complessa. I proprietari di attività commerciali devono acquistare mascherine, guanti, gel disinfettante e sanificare l’ambiente. Inoltre il distanziamento sociale provocherà la drastica riduzione della clientela.
Il conduttore ha intervistato Riccardo Maniscalco, proprietario di un bar nel padovano. Per seguire le direttive del Governo è costretto ad aumentare i prezzi per far fronte alle nuove spese.Tenendo conto che le tasse non diminuiscono preferisce chiudere i battenti. Sul tema delle imprese si confrontano Carlo Calenda,Pasquale Naccari e Alessia Morani.
Proseguono le inchieste sugli ospedali italiani
Massimo Giletti prosegue le inchieste sugli ospedali italiani, sul fronte degli sprechi e della malasanità. Ospita in studio il figlio di Calogero Rizzuto, direttore del Parco archeologico di Siracusa, morto a causa del Covid 19. La Procura ha avviato le indagini per omicidio colposo. E sta indagando anche su altri decessi avvenuti all’ospedale Umberto I.
La Procura di Bergamo invece ha aperto un’inchiesta sul caso di Gennaro Leardi. Si tratta di un dipendente dell’ospedale di Alzano Lombardo, anch’egli deceduto per il virus. Una ex collega racconta che Leardi è stato completamente abbandonato dei medici, morendo in solitudine nel proprio appartamento.
Giletti affronta il tema della sanità con il supporto di Stefania Prestigiacomo e Pietrangelo Buttafuoco. Presenti anche Marco Salvo e Nello Di Pasquale.
Infine Non è l’arena si occupa del reparto di terapia intensiva realizzato all’interno dell’ex fiera di Milano. La struttura, costata 21 milioni di euro, è dotata di posti letto e macchinari ancora imballati. Il reparto potrebbe accogliere più di 200 malati ma è semivuoto. Sono presenti solo da una decina di pazienti. Sarebbero dovuti scendere in campo 500 nuovi infermieri ma mancano i fondi. Giuseppe Bruschi, Dirigente dell’ospedale di Niguarda, spiega che sarebbe più consono tenere i pazienti in una struttura specializzata. E non slegata da altri reparti.
Massimo Giletti ne discute con Nunzia De Girolamo, Nicola Morra e Fernando Sogari.