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Domenica 31 maggio, Massimo Giletti ha intervistato Luca Palamara a Non è l’Arena.
L’ex Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati è intervenuto per la prima volta in un programma televisivo. Ed ha affrontato il tema delle intercettazioni. Le chat, diventate di dominio pubblico, svelerebbero i rapporti tra politica e magistratura.
Non è l’Arena Palamara le dichiarazioni
Nel corso della trasmissione Non è l’Arena, Massimo Giletti ha ospitato Luca Palamara. Il magistrato ha spiegato le motivazioni per le quali ha scelto di presenziare in studio.
“Sono qui questa sera perché ho il dovere di chiarire e posso finalmente parlare perché gli atti sono stati depositati. Sono un uomo che ama la Magistratura. E ho iniziato il mestiere come Pubblico Ministero in Calabria per poi trasferirmi alla Procura di Roma. Dove mi sono occupato del caso di Calciopoli che mi ha dato molta notorietà”.
La prima domanda del conduttore è molto diretta: “Fa comodo a qualcuno che Palamara sia il male assoluto?” “Bè assolutamente farebbe comodo a qualcuno. Sui giornali si parla di una rete di Palamara che riuscirebbe ad arrivare dappertutto. Ma il mio ruolo era solo quello di mediare tra le singole correnti.” E aggiunge: “Un esempio? Quando ci siamo occupati della nomina del Procuratore di Milano nell’ottobre 2015, i candidati erano quasi tutti della sinistra giudiziaria. Ci tengo a sottolineare che non sono l’unico a scegliere a chi affidare gli incarichi. C’è un sistema collegiale composto da 27 membri.”
Giletti si domanda : Ma allora perché pensiamo che in Magistratura ci sia una guerra tra bande?:
“Perché i posti in Magistratura sono molto ambiti. E chi non appartiene ad alcuna corrente è vittima del sistema. Ma, seppur con maggiori difficoltà, anche un ottimo elemento può riuscire ad accedere alle cariche. “
E cosa ci racconta del caso di Roi? che aveva meno titoli degli altri due candidati? Incalza Giletti. “Indubbiamente i curricula degli altri due candidati erano più corposi di quello di Roi. Ma in alcuni casi si era preferito dare maggiore importanza all’anzianità (di servizio)”.
Non è l’Arena casi Sturzo, Lotti, Di Matteo
E nel caso di Gaspare Sturzo? Domanda il conduttore a Luca Palamara.
“Quando ci sono tante domande per un solo posto, spesso accade che i curricula siano paritari. E la scelta diventa obiettivamente più difficile. E quindi i candidati cercano di avere un contatto diretto con il consigliere. Noi abbiamo tanti esponenti che stazionavano davanti alle stanze dei singoli consiglieri del Csm per autoproporsi per un posto direttivo. La Magistratura ha funzionato così ma non è giusto demonizzare tutto. Voglio però rassicurare i cittadini sul fatto che nei posti più importanti ci sono le persone più preparate.“
Giletti rincara la dose: E i Magistrati bravi che non appartengono alle correnti, come devono comportarsi? ” In Italia c’è il pensiero sbagliato di un carrierismo sfrenato. Ma non tutti purtroppo possono ricoprire ruoli importanti. Ed oggi mi ritrovo io a giustificare come sono state svolte mille nomine.”
Il conduttore si sofferma successivamente sul caso di Lotti.
“Nel caso di Lotti ho commesso degli errori di valutazione. Io mi sentivo un magistrato e non avevo ancora compreso di essere l’indagato. Ed avevo sottovalutato il ruolo dell’Onorevole Lotti.”
Giletti prosegue l’intervista: Tutti dicono che lei è anche il grande nemico di Di Matteo.
“Voglio smentire che io sia un nemico di Di Matteo. Lo ricordo nel 2009 quando si presentò per la candidatura all’Anm di Palermo. Poi nel 2016 venne fatto fuori dalla nomina a Direzione dell’ Antimafia. All’epoca c’erano tre posti per l’incarico e Di Matteo venne scartato. Ma nel 2017 recuperò e venne nominato lui.” Il discorso verte anche sulle chat private in cui è stato attaccato anche Matteo Salvini.
“Per quanto riguarda le chat, le mie comunicazioni avvenivano secondo il principio di segretezza. Ma quando si comunica in segreto non si valuta che un’opinione frettolosa può diventare di dominio pubblico”.
Non è l’Arena Palamara La politica e la magistratura
Secondo lei è vero che la politica oggi è cosi debole da essere sopraffatta dalla Magistratura?
“Sul tema magistratura e politica bisognerà fare una puntata a parte. E dovremmo partire dalla vicenda Mani Pulite. In Italia oggi c’è una politica che delega ampi settori alla Magistratura, pensando erroneamente che possa risolvere tutti i problemi.”
Qualche giorno fa, da Formigli, Davigo ha parlato di lei sul caso del Trojan (un malware che può infettare pc e smartphone…)
“Ho sempre avuto rispetto nei suoi confronti. Ero stato alla presentazione di un libro e mi offrii per dargli un passaggio in macchina fino alla sua abitazione.Tutto qui”. Giletti spiega che anche Raoul Bova ed altri vip sono caduti nella rete del virus informatico.
Il conduttore cambia nuovamente argomento occupandosi del caso Ermini, il Vicepresidente del Csm. Secondo quanto letto sui giornali Ermini è stato nominato dopo una cena a casa di Fanfani… Ma in quel periodo in nome più ambito era quello di Gigliotti…
“Anche in quel caso sono stati determinanti gli accordi tra le correnti.” Risponde Palamara.
Infine Giletti si sofferma sulla vicenda giudiziara che lo riguarda in prima persona. Lei è accusato di corruzione in quanto avrebbe ottenuto 40.000 per la nomina a Gela di Longo. “Questa era l’accusa originaria che ora è caduta. Non ho mai preso del denaro e sono estraneo alla vicenda”.
Non è l’Arena L’intervento di Luigi De Magistris
Prima dell’intervista a Luca Palamara, a Non è l’Arena è intervenuto nuovamente Luigi De Magistris. L’ attuale Sindaco di Napoli ed ex PM ha ribadito quanto dichiarato la scorsa settimana nella trasmissione di Giletti. In quell’occasione aveva svelato dei retroscena nel suo passato da magistrato.
De Magistris racconta che veniva elogiato quando indagava su Berlusconi. Ma quando ha iniziato ad occuparsi della sinistra, è stato duramente attaccato ed è finito anche sotto processo. Stavolta il Sindaco di Napoli, non solo ha confermato quelle dichiarazioni ma si è spinto oltre, facendo nomi e cognomi.