Indice dei contenuti
Bufera su Maria De Filippi per lo speciale su Rai 1 a cui l’ha chiamata il direttore di rete Stefano Coletta. Accade a pochi giorni dalla presentazione dei palinsesti 2020-2021. I lavoratori di viale Mazzini, e non solo, non hanno apprezzato la scelta dei vertici di chiamare una esponente della concorrenza per manifestare la condanna del servizio pubblico contro la violenza sulle donne.
Bufera sulla De Filippi a Rai 1 per lo speciale contro la violenza sulle donne
Il prossimo 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la De Filippi condurrà lo speciale “Siamo così”. Al suo fianco Sabrina Ferilli, cara amica e frequente spalla televisiva della De Filippi nelle sue trasmissioni. A completare il tris femminile c’è Fiorella Mannoia. Il programma è stato definito il “più importante dell’autunno” dal Presidente di Rai 1, Stefano Coletta.
La scelta del volto di Canale 5 ha destato non poche polemiche ed è stata vissuta come una vera e propria umiliazione nei confronti delle colleghe Rai.
Il segretario Usigrai, Sindacato interno Rai, Vittorio di Trapani ha commentato: “E’ davvero insopportabile questa idea per la quale c’è sempre bisogno di cercare altrove. In Rai ci sono donne e uomini che si sono contraddistinti per il loro impegno costante su questo tema . Trovo offensivo che tra 12 mila dipendenti non si siano trovare le persone giuste”.
Michele Anzaldi, segretario della Commissione di Vigilanza Rai, si è espresso chiaramente su Twitter: “Rai 1 decide di umiliare le donne Rai: lo speciale lo condurrà Maria de Filippi, simbolo della concorrenza. Senza nulla togliere alla De Filippi, alla Rai mancano professionalità femminili? Questo sarebbe puntare sulle risorse interne?”.
Maria De Filippi in Rai: la necessità di veicolare un messaggio
La domanda appare lecita, davvero non c’erano volti femminili Rai che potessero ricoprire il ruolo?
Eppure anche il Servizio Pubblico vanta presentatrici di tutto rispetto. Mara Venier, Antonella Clerici, Milly Carlucci, Raffaella Carrà, tra tutte. Perchè non affidare ad una di loro, le “donne di punta della rete”, la conduzione di un programma che mira a difendere le donne?
La scelta sarebbe presto spiegata, Maria De Filippi ha un vasto pubblico di affezionati telespettatori. Ed affidare a lei un programma che vuole sensibilizzare su una tematica così attuale ed importante significa veicolare il messaggio dandogli maggior risalto. La presenza di “Queen Mary” renderebbe infatti lo speciale più appetibile ed interessante anche per quei telespettatori che altrimenti non sceglierebbero di guardare contenuti impegnati.
Siamo così: Karina Laterza difende la scelta
E’ intervenuta a sostegno di questa tesi Karina Laterza, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Rai: “Il vero punto sta nel capire la scelta del messaggio che si vuole portare. Quel che serve è dare visibilità al tema. Al di là di tutto la Rai non può fare una questione di persone interne o esterne. La Rai riguarda tutto il Paese e la rete ammiraglia deve attrarre il massimo dell’attenzione. L’importante è dare un segnale con contenuti corretti. Credo che Maria De Filippi, non immediatamente collegata a temi sociali, possa aprire l’audience e portare quel pubblico meno avvezzo a riflettere su questo tema”.
D’altronde la De Filippi, ormai da anni, cerca di sensibilizzare il proprio pubblico su tematiche sociali attraverso approfondimenti mirati e pedagogici. Il cambio di rete è solo un’occasione in più. Polemiche a parte, dunque, Siamo così potrebbe rivelarsi un esperimento riuscito ed aprire la strada a più frequenti scambi tra le reti.