Indice dei contenuti
- 1 Freedom – Oltre il confine diretta 11 settembre, Giacobbo parte da New York
- 2 La diretta
- 3 Freedom diretta 11 settembre – La testimonianza del Capo dei Vigili del Fuoco di new York
Questa sera, 11 settembre, vi raccontiamo in diretta la prima puntata di Freedom – Oltre il confine, in onda su Italia 1 alle 21:25. Roberto Giacobbo inaugura l’edizione di fine 2020 da New York, poi si sposta in Italia e in Egitto. Per le nuove puntate, ha deciso di farsi affiancare dal suo avatar, Robbo. Una trovata per raccontare luoghi fisicamente inaccessibili o ricreati virtualmente.
Freedom – Oltre il confine diretta 11 settembre, Giacobbo parte da New York
La puntata di Freedom – Oltre il confine dell’11 settembre, inizia da New York. In particolare, da una commemorazione toccante dell’attentato del 2001 alle Torri Gemelle, dedicata ai pompieri caduti durante le drammatiche operazioni di salvataggio. Giacobbo intervista una ragazza italiana che si trovava al World Trade Center al momento del crollo e il capo dei Vigili del Fuoco di New York.
Poi, il programma torna in Italia. Prima tappa alla torre del Castello Sforzesco di Milano, seguita da un’escursione sull’Etna per capire da dove vengano le circa quaranta piramidi che si trovano alle sue pendici. Infine, L’immancabile parentesi in Egitto, con il fido archeologo Zahi Hawass. Obiettivo, visitare il Serapeo di Saqqara, un bunker in cui sono contenuti 24 sarcofagi giganti.
La puntata che vi raccontiamo in diretta questa sera è la prima di Freedom – Oltre il confine su Italia1, dopo le due stagioni in onda su Rete 4. Lo spostamento del programma è dovuto a ragioni legate al target del pubblico. Il pubblico del programma, infatti, è più affine a quello del nuovo canale.
Giacobbo e la sua squadra hanno presentato la stagione parlando molto delle tecnologie all’avanguardia utilizzate durante le riprese. Tra telecamere di ultima generazione, droni, scanner 3D e laser. Del resto, Freedom punta da sempre sull’impatto delle immagini e, talvolta, sulla loro avventurosità.
Nelle altre puntate di questa edizione 2020 sono previste tappe in Irlanda e Francia, oltre alle immancabili escursioni in Egitto, presenti in ciscun episodio.
La diretta
Apertura con una sorpresa sulla sigla del programma. Roberto Giacobbo: “Soprattutto in questo momento, dobbiamo parlare con i giovani e capirli, spesso sono giudicati troppo superficialmente”. Introduce così la sigla di freedom – Oltre il confine, suonata dalla Juniorchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Subito dopo, inizia la puntata. Le prime immagini sono girate da una chiatta sul fiume Hudson a New York. Il conduttore spiega che sarà la base di tutta l’avventura statunitense dle programma, ch e presenterà un contributo dagli USA in molte delle puntate previste.
Oggi ricorre il diciannovesimo anniversario dall’attentato alla Torri Gemelle. Un evento epocale per gravità e implicazioni, in cui morirono circa 3mila persone. Ancora oggi, ogni anno, i morti legati a quell’evento aumentano, per strascichi psicologici o per le conseguenze fisiche dell’attentato.
Il racconto di Freedom – Oltre il confine inizia fuori dalla caserma Hook & Ladder 8 dei Vigili del Fuoco. Questo perché furono i pompieri di quella caserma i primi ad intervenire. Bisogna considerare che anche tra i Vigili del Fuoco ci furono centinaia di morti e sono considerati gli eroi della vicenda, per il lavoro e le gesta eroiche di cui furono protagonisti.
Curiosità: la Hook & Ladder 8 è la stessa dei celebri Ghostbusters.
Giacobbo ricostruisce l’attentato, iniziato poco prima delle 9 del mattino. A quell’ora, nelle torri c’erano circa 25mila persone. Il crollo dei grattacieli avvenne in meno di due ore.
La prima testimonianza raccolta da Freedom è quella di Francesca Nigro, una donna italiana, all’epoca giovanissima, che in quei giorni era ospitata nella casa di una conoscente di famiglia newyorkese. Racconta i momenti concitati e surreali a ridosso dell’attentato, dal punto di vista della cittadinanza.
Freedom diretta 11 settembre – La testimonianza del Capo dei Vigili del Fuoco di new York
Daniel Nigro, Commissario dei Vigili del Fuoco di New York, di origini italiane, racconta il loro lavoro. Dopo l’impatto, i Vigili provarono a superare i punti di impatto dei due aerei. Non era affatto facile, perché le comunicazioni erano pessime e male organizzate. Ma l’impresa era ugualmente proibitiva, perché i grattacieli avevano solo tre scale ciascuno per le evacuzioni, per di più molto strette. Le Torri Gemelle erano considerate inattaccabili e non si pensava potessero in alcun modo crollare, ma purtropo si sbagliavano. Fu così che centinaia di vigili morirono nelle Torri al momento del loro crollo.
Poi, Roberto Giacobbo porta le telecamere di Freedom – Oltre il confine nel Museo degli eroi dell’11 settembre, dedicato proprio ai Vigili del fuoco. Un corpo profondamente amato e rispettato dalla popolazione americana. Leggendo i nomi sul pannello con le foto dei Vigili caduti durante l’attentato, Giacobbo non può fare a meno di notare il gran numero di pompieri di origine italiana. Negli ultimi cinquant’anni moltissimi italo-americani si sono arruolati tr ai Vigili, spiega Daniel Nigro.
Nel museo sono custoditi molti oggetti appartenuti agli uomini che componevano le squadre quella mattina. Tra gli oggetti recuperati, una macchina fotografica analogica, che aveva scattato alcune foto pochi minuti dopo il primo attacco. Il vigile si trovava sotto le torri. Lui si è salvato e le foto sono arrivate fino a noi, nonostante la macchina si fosse persa durante il crollo.
Freedom – Oltre il confine diretta 11 settembre – La Necropoli si Saqqara
La diretta del’11 settembre di Freedom – Oltre il confine continua in Egitto, nella Necropoli di Saqqara. Si trova 40 km da Il Cairo ed è dedicata al Faraone Djoser. Contiene ben 24 sarcofagi giganteschi, dal peso di circa 100 tonnellate e dimensioni pai a 4 x 2,5 x 3,5 metri. Sono realizzati con il granito di Assuan, una cittadina a ben 800 chilometri di dstanza. A Saqqara venivano portati i tori sacri e imbalsamati come fossero personalità importanti.
Questo perché, circa nel 200 d.C., gli Egizi veneravano la divinità Api, che figurativamente veniva rappresentata attraverso un grosso toro con caratteristiche peculiari.
L’archeologo Zahi Hawass accompagna Giacobbo nella visita alla Necropoli di Saqqara. Ha custodito per secoli migliaia di oggetti e, sulle pareti dei sarcofagi, geroglifici particolari. Spiega Hawass che la storia è probabilmente pià complessa di quella che racconta dell’imbalsamazione dei tori.
Il sarcofago su cui si concentrano Giacobbo e Hawass è stato aperto in epoca Greco-Romana. Spiegano che gli Egizi erano capaci di spostare tonnellate di pietre per centinaia di chilometri perché per loro l’adilà era sacro.
Eppure, qualcuno ipotizza che le Necropoli sia stata realizzata ben prima delle dinastie dei Faraoni. E che poi la Necropoli sia stata riutilizzata. Alcuni non credono che tutto ciò possa esser stato fatto solo per i tori.
Purtroppo, Freedom non approfondisce questi dubbi.
Freedom, Roberto Giacobbo al Castello Sforzesco di Milano
Adesso, Freedom – Oltre il confine torna in Italia, con una fermata al Castello Sforzesco di Milano. Preda degli invasori stranieri per secoli, inizialmente era poco amato dai Milanesi. Oggi è uno dei simboli della città.
Sette secoli fa, i Visconti costruirono una prima fortificazione nello stesso posto. Successivamente, fu il Duca Francesco Sforza a costruire il castello. La struttura ha subìto molte modifiche nei secoli, ma mantiene comunque buona parte della conformazione originale.
Roberto Giacobbo, per prima cosa, accompagna il pubblico nei tunel sotterranei del Castello Sforzesco. Sulle tracce di Leonardo Da Vinci, che pare lì avesse nascosto dei tamburi inventati da lui. Tamburi con delle pelli circondate da monetine: se qualcuno avesse provato ad entrare dal sottosuolo, le vibrazioni avrebbero fatto tintinnare le monetine e avrebbero dato l’allarme.
La Gallerie di Conchiglie è un cunicolo in cui sono state trovate conchiglie di acqua dolce. I lche farebbe pensare che lì sia passata l’acqua per sceoli. Tuttaiva, potrebbe essere uno dei tanti cunicoli sotterranei segreti che collegavano il Castello alla città. Lo spiega il Sovrintendente Claudio Salsi, il quale ricorda anche il passaggio che portava al Santuario delle Grazie, mausoleo degli Sfroza, dove si trova l’Ultima cena di Leonardo Da Vinci.
Leonardo affrescò anche la Sala delle Asse, che ora verrà restaturata per provare a recuperare i disegni progettuali dell’autore.
Poi, Roberto Giacobbo si sposta nella Torre Falconiera. Lì fu ritrovato un falco mummificato, negli anni ’50. Probabilmente era appartenuto secoli prima a Gian Galeazzo Sofrza. Per il Duca, era sacro. Ma la sala è famosa anche per la struttura architettonica in legno che sorregge il tetto. Straordinara per l’epoca e probabilmente altra opera dell’ingengo di Leonardo.
Infine, Roberto Giacobbo attraversa la sala che ospita la Pietà Rondanini. Opera incompleta di Michelangelo, morto prima di riuscire a concluderla.
Freedom – Oltre il confine diretta 11 settembre – Nella torre del Castello Sforzesco
Roberto Giacobbo e Freedom – Oltre il confine ora accedono in esclusiva sulla Torre del Castello Sforzesco di Milano.
Un’escursione in esclusiva, visto che la torre è chiusa al pubblico e anche gli addetti ai lavori possono frequentarla solo per motivi particolari.Un momento che non arricchisce significativamente la puntata, ma mostra una vista unica di Milano da uno dei suoi luoghi simbolo.
Freedom – Oltre il confine diretta 11 settembre – le 40 piramidi sull ependici dell’Etna
La seconda tappa italiana di Freedom diretta 11 settembre è in Sicilia, sull’Etna. Lungo le pendici del vulcano sono state trovate 40 piramidi, ma non è del tutto chiaro chi le abbia costruite e quando. Siamo nella zona di Bronte e Randazzo. Sono costituite in mattoni di roccia lavica e un elemento che le contraddistingue è uno sperone, sempre rivolto verso il cratere dell’Etna. Le ipotesi sula costruzione sono varie e c’è chi sostiene siano nate semplicemente perché gli abitanti avevano l’esigenza di liberare il terreno dalle pietre, per coltivare. Un’ipotesi decisamente debole. Anche sui tempi di costruzione, sono in ballo ipotesi che vanno da 150 anni a molti secoli fa.
Intanto, la troupe di Freedom – Oltre il confine prosegue verso il vulcano. Con immagini mozzafiato, girate a quasi 3mila metri. Come quelle del nuovo cratere che ha preso forma dopo la violenta eruzione del 2001.
L’Etna è un vulcano molto attivo, con eruzioni ricorrenti e colate laviche imponenti. Colate che l’uomo ha cercato sempre di gestire o rallentare.
Proprio pensando a questi tentativi si può trovare un perché alla costruzione delle quaranta piramidi. La loro parte più robusta, simile ad un cuneo, quella rivolta verso l’Etna, molto probabilmente serviva a separare le colate laviche, per tentare di raffreddare la lava, ma soprattutto per prendere tempo utile alla fuga.
Freedom – Oltre il confine finisce qui
La prim apuntaa di Freedom – Oltre il confine si chiude con una novità di questa stagione. Cioè una piccola finestra dedicata al pensiero. La cura il Filosofo Esecutivo Raffaele Tovazzi. Riprende la storia iniziale, ovvero il tragico attentato alle Torri gemelle, per parlarci della nostr acapacità di apprendere. Il fatto che tutti ricordiamo cosa stessimo facendo quel giorno, al momento dello schianto, è un perfetto esempio di quanto la capacità di apprendere sia collegata al coefficiente emozionale.
Freedom – Oltre il confine diretta 11 settemrbre finisce qui.