Indice dei contenuti
- 1 Non è l’Arena diretta 27 settembre – Ospiti e argomenti della prima puntata
- 2 La diretta
- 3 Non è l’Arena diretta 27 settembre – Intervista a Flavio Briatore
- 3.1 Non è l’Arena diretta 27 settembre – Flavio Briatore attacca Vincenzo De Luca
- 3.2 Giletti parla del delitto di Willy Monteiro e attacca il reddito di cittadinanza
- 3.3 Lo stipendio del Presidente dell’INPS Pasquale Tridico
- 3.4 Non è l’Arena diretta 27 settembre 2020 – Massimo Giletti parla delle scarcerazioni dei mafiosi
- 3.4.1 Non è l’Arena diretta 27 settembre – Massimo Giletti perde le staffe sulle scarcerazioni dei boss
- 3.4.2 Intervista a Nino Di Matteo
- 3.4.3 Non è l’Arena diretta 27 settembre – il caso Mirko Scarcella
- 3.4.4 Mirko Scarcella e il rapporto con Le Iene
- 3.4.5 I rapporti con Gianni Mendes e Simone D’Auria
- 3.4.6 Non è l’Arena diretta 27 settembre finisce qui
Questa sera, domenica 27 settembre, Massimo Giletti inaugura la nuova edizione di Non è l’Arena, con la prima puntata in diretta su La7 dalle 20:35. Il programma riparte dalle scarcerazioni dei boss mafiosi e dai negazionisti del coronavirus. Inoltre, interviste a Flavio Briatore e Mirko Scarcella. La diretta va in onda dagli Studi International di Via Tiburtina, a Roma.
Non è l’Arena diretta 27 settembre – Ospiti e argomenti della prima puntata
Nella prima puntata di Non è l’Arena, Massimo Giletti riparte dal tema delle scarcerazioni dei boss durante il lockdown. 223 detenuti sono passati agli arresti domiciliari per motivi sanitari, visto il sovraffollamento delle carceri. 112 di loro non sono ancora tornati in cella. Alla diretta del 27 settembre parla il PM Nino Di Matteo, che nei mesi scorsi ha lamentato anche l’ingerenza dei mafiosi nelle decisioni su una sua nomina da pare del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.
Il tema è caro a Massimo Giletti che si ritrova sotto scorta da fine luglio proprio per aver trattato l’argomento. Intercettato in carcere, il boss Filippo Graviano gli ha rivolto minacce inquietanti.
Ospiti del segmento, Rita Dalla Chiesa, Gian Domenica Caiazza, Sandra Amurri e Luigi De Magistris.
Inoltre, a Non è l’Arena arriva Flavio Briatore. Racconta la sua convalescenza dalla COVID-19 e le esternazioni discutibili sul coronavirus. Ne parleranno Myrta Merlino, Francesca Masiero, Peter Gomez e Franco Bechis.
A proposito di coronavirus, ci sarà anche una pagina di approfondimento sulla pandemia. Sotto i riflettori gli argomenti dei negazionisti. Partecipano il virologo Fabrizio Pregliasco, l’Infettivologo Matteo Bassetti e l’Anestesista Alberto Zangrillo.
Infine, Giletti dedica una pagina al Social Media Manager Mirko Scarcella. Di fama internazionale, è stato accusato da Le Iene di utilizzare metodi truffaldini per raggiungere i risultati. Lui ha preparato una difesa punto su punto dal servizio che lo accusa.
La diretta
Massimo Giletti apre così la diretta: “Bentornati. È un anno abbastanza complicato a livello personale. Al di là della morte di mio padre, le nostre inchieste hanno avuto un risvolto pesante. Ma quello che dico alla mia squadra è che la paura non deve condizionarci. bisogna affrontare anche queste difficoltà con il sorriso, sperando di realizzare un mondo migliore”.
Poi, Giletti Introduce gli ospiti per parlare dalla pandemia: “Ho scelto di interpellare solo medici e scienziati. Oggi ho sentito Ricciardi (membro del comitato tecnico-scientifico, ndr) parlare di situazione preoccupante”.
Il primo ad intervenire è il Dottor Matteo Bassetti. Minimizza i problemi attuali, parlando di malati meno gravi e di mortalità decisamente più bassa. Sostiene che non bisogna spaventare le persone.
Il Virologo Fabrizio Pregliasco conferma che ora i medici sono molto più pronti ad affrontare la COVID-19, ma predica prudenza.
Il Dottor Alberto Zangrillo, invece, torna a minimizzare. In pratica, riduce la pericolosità ai soggetti a rischio. Lui è un Anestesista e nei mesi scorsi aveva parlato con leggerezza. Era stato additato per questo.
Massimo Giletti lo mette di fronte alle dichiarazioni dell’Epidemiologo Pier Luigi Lopalco, il quale lo accusa di non essere un esperto e di parlare in maniera strumentale. Zangrillo risponde piccato e consiglia a Lopalco di fare politica (è appena diventato Assessore regionale alla Sanità in Puglia). Inoltre, rivendica di aver fatto molte più pubblicazioni di lui sulla COVID-19.
Infine, Matteo Bassetti rigetta tutte le voci sulla creazione in laboratorio del coronavirus. “Se avessero voluto creare un virus in laboratorio ne avrebbero creato uno molto più letale. Una questione che tra noi medici non esiste. A noi interessa dove arriva e come curarlo, non da dove viene”, conclude.
Non è l’Arena diretta 27 settembre – Intervista a Flavio Briatore
Ora, Non è l’Arena del 27 settembre ospita in collegamento video anche Flavio Briatore. A fine agosto ha contratto la COVID-19. È finito al centro della discussione perché per mesi aveva polemizzato con il governo, parlando di follia attorno al virus.
Intanto, Fabrizio Pregliasco dice la sua sull’origine del virus: “Tutto ciò che sappiamo finora ci dice che l’origine è naturale. Dobbiamo concentrarci sull’identificazione, il tracciamento e la cura tempestiva dei casi”.
Alberto Zangrillo inietta una dose di ottimismo, tornando sulla situazione migliorata. Parla anche di Silvio Berlusconi, dicendo che è un caso molto delicato, con una forma aggressiva di COVID-19. Ben peggiore di quella di Flavio Briatore (ha curato entrambi).
Intanto, Massimo Giletti chiama l’intervento della virologa fittizia Virolazza, che ridicolizza, in sostanza, l’atteggiamento e le dichiarazioni dei virologi in questi mesi.
Ora, la parola a Flavio Briatore: “Se dici che stai bene sembra che qualcosa non vada. Forse ho avuto un attacco lieve, come dice il dottore. Ma io non sono stato mai male. Telefonavo tre o quattro volte al giorno alle stesse persone e non sapevano cosa dirmi”.
Alberto Zangrillo: “Briatore aveva una carica molto inferiore a quella di Berlusconi. Per questo bisognerebbe ridurre la quarantena nei casi in cui la carica virale è residuale. Negli ospedali parliamo solo di coronavirus e non è giusto per gli altri malati”.
Non è l’Arena diretta 27 settembre – Flavio Briatore attacca Vincenzo De Luca
Giletti chiede chiarezza sulla prostatite, di cui si era parlato all’inizio del suo ricovero. Briatore: “Tutti ridono della prostatite, ma non la auguro a nessuno, perché è molto fastidiosa. Quando sono andato in ospedale credevo davvero fosse la prostatite, perché avevo avuto lo stesso problema un anno fa”.
Poi, Massimo Giletti mette pepe nell’intervista e allude alle dichiarazioni del Presidente della Campania, Vincenzo De Luca. Aveva sbeffeggiato Briatore, scherzando sulla sua “prostatite ai polmoni”.
Briatore: “Quando sei un vincente e ti attaccano, garantisci a queste persone frustrate qualche secondo di benessere, grazie alla popolarità. Devi lasciarli fare, tanto vivranno male, perché quando dici certe cose umanamente sei una m****”.
Subito dopo, Flavio Briatore torna sulle dichiarazioni sul ‘virus di destra’, di cui aveva parlato lui: “Dei contagi in Romagna o a Capalbio non ha parlato nessuno. Hanno parlato della Sardegna perché c’è un certo tipo di clientela. La gente che va in Costa Smeralda sta sulle p**** a tutti quanti”.
Giletti, ora, mostra le immagini di Londra, dove le strade sono affollate e nessuno o quasi indossa la mascherina. Briatore gestisce vari locali nella capitale inglese e conferma le scena mostrate.
“È cambiata la tua percezione della pandemia, in questi mesi?”, chiede Massimo Giletti. Briatore: “In Italia sono stati più bravi. Io li ho criticati all’inizio, ma hanno gestito l’epidemia molto meglio di altri paesi. Bisogna essere onesti, io continuo a criticare questo governo, ma questo va detto”.
Va detto che il conduttore ha rivolto domande comode a Flavio Briatore, fornendogli sostanzialmente degli assist.
Giletti parla del delitto di Willy Monteiro e attacca il reddito di cittadinanza
Adesso, Massimo Giletti vira la diretta di Non è l’Arena del 27 settembre sul caso dell’omicidio di Willy Monteiro.
In realtà, lo introduce parlando dei risvolti economici dell’epidemia, con le difficoltà di milioni di famiglie. È solo un gancio usato per portare l’attacco al Reddito di cittadinanza. Questo perché gli arrestati per l’efferato omicidio del giovane laziale percepiscono il reddito di cittadinanza, nonostante un tenore di vita da milionari. La domanda di Giletti: “In un momento così difficile per le famiglie, è giusta una misura che permette queste cose?”.
Partecipano al dibattito Franco Bechis, Myrta Merlino, Peter Gomez e l’imprenditrice Francesca Masiero.
Myrta Merlino: “Gli hanno fatto scoppiare il cuore a calci e per giorni non ho dormito. Detto questo, su 1,3 milioni percettori di reddito di cittadinanza ne sono stati revocati solo poche migliaia. Questo fa rabbia”.
Peter Gomez: “Nessuno di noi, se è civile, può dire che i poveri non devono mangiare. In Italia ci sono più di cinque milioni di poveri e poco più di un milione usufruiscono del Reddito. Se anche qualche migliaio lo prende ingiustamente, è un buon motivo per rivedere la norma, non per cancellarla”.
Flavio Briatore: “L’Italia vive di odio e Reddito di cittadinanza. Da una parte può aiutare persone in estrema difficoltà. Dall’altro, per alcuni diventa il lavoro principale. La dignità di una persona è di svegliarsi al mattino e andare a lavorare. Chi prende 600 euro non va a lavorare”. Va detto, però, che gli stipendi sono sempre più bassi, i contratti precari e i diritti continuamente ridimensionati.
Tasto sul quale batte l’imprenditrice Francesca Masiero. Secondo lei, bisognerebbe lavorare sul salario minimo. Magari mantenendo una forma di sussidio se si guadagna poco.
Amareggia il fatto che Willy Monteiro sia stato tirato in ballo solo per parlare di Reddito di Cittadinanza.
Lo stipendio del Presidente dell’INPS Pasquale Tridico
Da giorni, il Presidente uscente dell’INPS è al centro della polemica politica per aver chiesto un aumento di stipendio retroattivo a 150mila euro l’anno.
Massimo Giletti, Franco Bechis e Myrta Merlino sono concordi nel dire che il suo stipendio precedente (65mila euro lordi) era inadeguato. Lo ribadisce Flavio Briatore: “Una persona che gestisce miliardi di euro e un ente cruciale non può avere quello stipendio. Bisogna trovare gente brava e pagarla, non gente da 60mila euro”.
Tutti, allo stesso tempo, criticano le modalità con cui l’aumento è arrivato, irrispettose verso gli italiani.
Peter Gomez: “Bisogna però raccontare bene i fatti. Noi de Il Fatto abbiamo scoperto che quei 150mila euro è la somma che spettava a Tridico secondo una norma del governo giallo-verde. Doveva scattare a gennaio, poi l’epidemia l’ha fatto slittare. Bisogna anche dire che i controlli dell’INPS sugli imprenditori che hanno chiesto indebitamente la cassa integrazione e quelli sui Parlamentari che hanno preso i 600 gli hanno radunato attorno molti nemici”.
Franco Bechis fa vedere alcuni documenti con cui dimostra che l’aumento era stato stabilito già ad aprile. Per di più, firmato dallo stesso Tridico, che invece ora dice di averlo ricevuto senza saperlo. Peter Gomez prova ad approfondire le fasi di quel provvedimento, ma alla fine gli ospiti rimangono concordi sul fatto che le modalità dell’operazione siano inaccettabili per gli italiani.
Non è l’Arena diretta 27 settembre 2020 – Massimo Giletti parla delle scarcerazioni dei mafiosi
Massimo Giletti ora riapre la pagina delle scarcerazioni dei mafiosi durante l’epidemia. “Una battaglia che ci ha visti combattere quasi da soli”, dice il conduttore.
Subito dopo, la ricostruzione: il primo dato del Ministero sulle scarcerazioni, a maggio 2020, parlava di 376 detenuti. Poi, la rettifica con il numero salito a 498 condannati. Infine, il numero è sceso prima a 256 e poi a 223 passaggi agli arresti domiciliari.
L’Avvocato Gian Domenico Caiazza ha polemizzato con Non è l’Arena, quando Massimo Giletti ha trattato il tema. Spiega la sua posizione, da Presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane: “Che ci sia stata confusione mi sembra indubbio. Quello che contesto è il valore di quei numeri. Più della età sono soggetti in attesa di giudizio, quindi protetti da presunzione di innocenza. Inoltre, un boss come Zagaria, con un cancro avanzato alla vescica, va curato nel modo corretto. Anche perché la sua pena termina tra un anno”.
Si scalda Massimo Giletti: “Va curato, ma va curato in carcere. Come successo ad altri”.
Sostengono la sua posizione sia la giornalista Sandra Amurri, sia il Sindaco di Napoli ed ex Magistrato Luigi De Magistris. Parlano di un grosso regalo alle mafie, perché la circolare del Ministero è andata ben oltre la necessità di garantire le giuste cure. Anche Rita Dalla Chiesa si chiede: “Perché fuori dal carcere? Il caso di Provenzano, ad esempio, ha dimostrato che è possibile farlo anche in strutture carcerarie”.
L’inviato Danilo Lupo è andato a Tortorici (Messina) alla ricerca del presunto boss Gino Bontempo. È agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio. È uno di coloro che hanno usufruito del provvedimento di scarcerazione e di difende dicendo che ancora è da considerarsi innocente.
Non è l’Arena diretta 27 settembre – Massimo Giletti perde le staffe sulle scarcerazioni dei boss
Massimo Giletti, al rientro in studio, perde le staffe rivolgendosi all’Avvocato Caiazza: “Adesso mi sono rotto le balle di continuare così. Noi siamo gente onesta, civile, vedere gente mafiosa a casa mi dà fastidio, fa schifo”.
Ribatte Caiazza, con altrettanta decisione: “Lei deve dare informazioni precise. Se sono stati esaminate dai Tribunali di Sorveglianza e dalle Procure, la tesi che si sta favorendo la mafia su cosa si basa? Perché dare l’impressione che siano usciti solo mafiosi?”.
La giornalista Sandra Amurri, chiede a Caiazza: “Perché tra gli scarcerati non ci sono i poveri Cristi, in carcere per piccoli reati e che forse dentro una cella nemmeno dovrebbero starci?”.
Luigi De Magistris: “Che immagine viene data al Paese? Che un condannato per mafia torna nella casa di campagna con il cellulare in mano? Si è approfittato della pandemia per far uscire persone pericolose”.
Caiazza spiega che l’ordinanza è nata per motivi sanitari e non è possibile discriminare tra condannati mafiosi e non.
Intanto, Massimo Giletti manda in onda l’audizione alla Camera dei Deputati di Caterina Malagoli, Direttore dell’Alta Sicurezza DAP. A giugno metteva in guardia i parlamentari sul fatto che la circolare di Bonafede potesse esser molto rischiosa, perché avrebbero potuto approfittarne in tanti.
Intervista a Nino Di Matteo
Ora, è il momento dell’intervista al Magistrato Nino Di Matteo. Il PM della presunta trattativa Stato-mafia, da 27 anni scortato al massimo livello di protezione: “Chi entra in un’organizzazione mafiosa non ha paura della giustizia o del carcere. Teme solo il carcere a vita o condizioni di isolamento estreme. Teme ciò che non gli permette più di fare il mafioso. Per questo hanno cercato l’abolizione dell’ergastolo e del 421-bis. Oppure, misure come il carcere domiciliare”.
Continua: “Il dottore Ardita ha fatto un’affermazione che condivido. Il segnale di resa dello Stato viene dal fatto che quel provvedimento nasce dopo le rivolte organizzate nelle carceri. Molto probabilmente organizzate da Cosa Nostra. Chi conosce le mafie, sa che sulla questione carceraria si gioca molto della lotta alla criminalità”.
Massimo Giletti, poi, fa rivedere il video del’intercettazione di Totò Riina in carcere, in cui dice apertamente che bisognerebbe ammazzarlo. Poi, gli chiede cosa significa vivere nella sua situazione: “Non ho mai potuto fare una passeggiata con i miei figli. Ma non è importante parlare di me, è importante capire che c’è chi ancora pensa che la scorta sia uno status symbol o che io voglia farmi pubblicità. Ci si chiede sempre se ne sia valsa la pena. Io dico di sì, perché ho provato a fare bene il lavoro che sognavo fare da ragazzo. Ecco, quando si vede l’atteggiamento superficiale anche della politica sul tema mafia, allora qualche dubbio viene”.
Al rientro in studio, Rita Dalla Chiesa è commossa. Con la voce rotta, ricorda le stesse difficoltà di vivere il rapporto con il padre. Amareggiata, ricorda anche della solitudine in cui li fecero sentire le istituzioni. Per questo, racconta, al funerale del Generale Dalla Chiesa rifiutò la corona della regione Siciliana e mandò a prendere la bandiera italiana e la sciabola del padre.
Non è l’Arena diretta 27 settembre – il caso Mirko Scarcella
L’ultima parte di Non è l’Arena, diretta 27 settembre, è dedicata al Social Media Manager Mirko Scarcella. È tra i nomi più in vista del suo settore e collabora anche con star internazionali. Ha parlato più volte parlato di aver lavorato anche per Kim Kardashian, Taylor Swift e l’Università di Harvard. Il suo business si basa, inoltre, sull’attività di formazione, con corsi, master e libri che parlano del suo lavoro. Avrebbe letteralmente creato, attraverso Instagram, personaggi come Gianluca Vacchi, dice Massimo Giletti.
A giugno, un’inchiesta de Le Iene a cura di Gaston Zama ha sostenuto che il suo è un grande inganno. Dietro i suoi numeri ci sarebbero trucchetti da truffatore.
Scarcella ha preparato una corposa difesa per dimostrare che il servizio de Le Iene è montato ad arte per screditarlo.
In studio ne parlano anche Nunzia De Girolamo e Hoara Borselli.
“Quello che ci è capitato dal 16 giugno è una serie di eventi a catene e con il mio avvocato ci siamo chiesti quale fosse il modo migliore per ribattere. E ho scelto lei perché ha dimostrato di cercare sempre la verità”, esordisce Mirko Scarcella rivolto a Massimo Giletti. Aggiunge: “Con Vacchi ho lavorato per circa quattro anni, quando lu è passato da poche migliaia a 11milioni di followers”.
Nunzia De Girolamo: “Ho letto un’intervista in cui dice che sui social si vede ciò che vorremmo essere. Quindi, lui vende illusioni”.
Incalzato anche da Giletti su Gianluca Vacchi, precisa: “Ho firmato un foglio per cui non posso parlare di Gianluca Vacchi e voglio rispettarlo. Posso dire che io e la mia struttura gestivamo il suo profilo Instagram“.
In un’intervista a Radio Radio, Vacchi ha lamentato che dopo la chiusura del loro rapporto Scarcella rivendicava di averlo creato ma non è affatto vero.
Mirko Scarcella e il rapporto con Le Iene
Mirko Scarcella racconta i primi rapporti con Le Iene: “Con il fondatore de Le Iene Davide Parenti ho parlato varie volte al telefono, perché una persona che seguivo doveva andare a condurre una puntata del programma”.
Hoara Borselli: “Credo che inconsapevolmente abbia scoperchiato l’ipocrisia attorno ai social. Lo sappiamo tutti come funzionano i social e non per questo è un truffatore”.
“Compra i followers? Utilizza i bot?”, gli chiede Nunzia De Girolamo. Scarcella: “I bot li utilizzo tuttora. Con un bot, l’account di una persona va a mettere like o a commentare i follower di un altro account. L’altra persona e chi la segue lo nota ed è probabile che inizino a seguirlo. Non c’è nulla di così oscuro”. Continua su Vacchi: “Abbiamo chiuso il rapporto due anni fa. C’è una foto in cui fa il dj sull’aereo che sembrava stessimo andando chissà dove, ma non stava suonando e l’aereo era fermo sulla pista”.
Massimo Giletti lo incalza sui falsi tirati in ballo da Le Iene. Si tratta di un presunto intervento ad Harvard e di un’intervista mancata con Abu Dhabi Tv. Nel primo caso, dice si sia trattato di un fraintendimento e che ha rimosso il post per quello. Nel secondo, dice di aver subito una truffa: aveva chiesto un’intervista poi mai mandata in onda.
I rapporti con Gianni Mendes e Simone D’Auria
Due carte calde, tra quelle da poker scelte da Massimo Giletti per raccontare la sua storia, ritraggono Gianni Mendes, avvocato americano di origini italiane, e l’artista Simone D’Auria.
Mendes lo chiamò per curare il suo profilo Instagram, con la creazione di un personaggio. “Da avvocato immigrato, voleva diventare una rockstar. Otto mesi di contratto per raggiungere 300mila followers, in cambio di 25mila euro subito, più 7mila circa ogni mese”, spiega Scarcella.
Poi, Mendes ha rinnovato il contratto nonostante non avesse raggiunto i 300mila followers. Si era fermato a 210mila. “Se avessi comprato followers, non avrei fatto fatica a rispettare il contratto”, si giustifica Scarcella.
Il contratto fu ulteriormente rinnovato e prevedeva anche la cura di un canale YouTube. Il rapporto si è concluso quando Mendes ha avuto problemi economici.
Intanto, Scarcella ha iniziato la collaborazione don Simone D’Auria. Era già in contatto con Le Iene e fu proprio lui a proporre alla iena Gaston Zama di raccontarlo in un video. Alla fine, Scarcella dice di essersi trovato sotto ricatto con il servizio de Le Iene impacchettato insieme a D’Auria per screditarlo.
Massimo Giletti ospita anche Laura D’Amore, hostess Alitalia e fenomeno Instagram. Ha raggiunto circa 800mila followers. È presente come esempio di chi è riuscito a raggiungere l’obiettivo da solo e senza trucchi.