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Io, una giudice popolare al Maxiprocesso è la ricostruzione e il racconto di un episodio cruciale della nostra storia contemporanea. La vicenda viene raccontata dall’inedito punto di vista dei giudici popolari.
Io, una giudice popolare al Maxiprocesso il 3 dicembre
Pochi sanno che il Maxiprocesso ha avuto, oltre ai giudici togati e ai pubblici ministeri, ben sedici giudici popolari. Sei titolari e dieci supplenti hanno seguito un anno e mezzo di udienze e hanno subito le stesse restrizioni e problematiche dei magistrati coinvolti.
Questi giudici erano persone comuni, insegnanti, giornalisti, casalinghe, tutti siciliani, che si sono ritrovati protagonisti della lotta alla mafia. E sono riusciti con impegno e dedizione, a rappresentare con successo la parte migliore della società siciliana. Quella che con il processo voleva liberarsi dalla violenza e dai ricatti di Cosa nostra.
La trama del docu – film
Siamo in Sicilia nel 1986. Caterina è una giovane insegnante di Cefalù, soddisfatta della sua vita. È felicemente sposata con Salvatore, un piccolo antiquario, e ha un figlio adolescente, Luca, appassionato di calcio.
Un giorno la sua tranquilla quotidianità viene interrotta da una convocazione del tribunale di Palermo. È stata sorteggiata come giurata popolare nel Maxiprocesso, istruito dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Con tale procedimento, per la prima volta nella storia, lo Stato italiano porta alla sbarra killer e capi mafia.Tutti sono accusati di aver costituito un’associazione criminale detta Cosa nostra sotto il controllo di un vertice chiamato Cupola.
Caterina è spiazzata. E’ un impegno gravoso e anche pericoloso, ma convinta dai giudici e spalleggiata dal marito accetta. E la sua vita viene radicalmente stravolta. Deve lasciare il lavoro e recarsi ogni giorno nell’aula bunker di Palermo per assistere alle udienze.
Davanti a lei sfila gente spietata responsabile di centinaia di omicidi di altri mafiosi e di gente qualunque. È un’esperienza che la sciocca profondamente. Ma soprattutto è il suo privato a non essere più lo stesso. Il figlio Luca, sentendosi trascurato, diventa aggressivo e ostile. Il negozio del marito viene vandalizzato dai mafiosi. Così l’uomo chiede alla moglie di lasciare il processo e tornare alla vita di prima.
Chi aiuta Caterina a resistere
Caterina è spaventata, combattuta, sul punto di cedere, ma vuole resistere. Le danno il proprio sostegno Giordano e Grasso, giudici del processo. Ma è riconoscente anche all’amicizia di Rita, un’altra giurata, e al cambio di atteggiamento del marito e del figlio. I due, dopo le prime incomprensioni finiranno per supportarla. Allora Caterina resta al suo posto fino alla fine, prendendo parte alla Camera di Consiglio che stabilirà, nel dicembre del 1987, pene pesantissime per gli accusati. Un colpo terribile alla mafia siciliana, inferto anche grazie al coraggio e al senso civico di Caterina.
Il cast del docufilm Io una giudice popolare al Maxiprocesso
- Caterina – Donatella Finocchiaro
- Alfonso Giordano – Nino Frassica
- Pietro Grasso – Pierluigi Corallo
- Franco – Vincenzo Crivello
- Rita – Manuela Ventura
- Anna – Chiara Cavaliere
- Luca – Antonio Avella
- Salvatore – Francesco Foti
- Giacomo – Domenico Ciaramitaro
- Michele – Davide Paganini
- Carlo Fruttivendolo – Roland Litrico
- Antonino Rizzo – Fabio Orso
- Giuseppe Pitarresi – Saverio Sant’angelo
- Ninni Cassara’ – Federico Galante
- Giovanni Falcone – Paolo Giangrasso
- Paolo Borsellino – Gaetano Aronica