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Dopo le prime due stagioni, torna la docuserie Fame d’amore incentrata sulla piaga sociale dei disturbi alimentari sempre su Rai 3. Riconfermata alla guida del programma Francesca Fialdini. Da lunedì 4 aprile in seconda serata partirà la terza edizione di Fame d’amore che affronterà la problematica di attualità sociale dei DCA: anoressia, bulimia, rapporti difficili col cibo saranno il focus della docuserie. I dati statistici riportano riscontri allarmanti. In Italia tre milioni di persone sono interessate da tale patologia. E quello che preoccupa maggiormente è il dato attestante la fascia giovanile: la più colpita, con un range acclarato under 20 anni.
Un fenomeno, dunque, in forte ascesa soprattutto dopo il biennio trascorso con il Covid 19 che ha falcidiato le vite già in bilico di tanti adolescenti. Ma anche di adulti in cui sono aumentati il grado di paure ed incertezze. Molte le vittime – più di tremila nell’arco di un anno – cadute nella rete invisibile delle patologie dei disturbi alimentari coperte da pregiudizi sociali e tanti tabù. Ciò frena il coming out, comunicare apertamente ad altri la propria sofferenza interiore. I DCA registrano un’incidenza tra le cause di morte più frequenti tra i giovani, che si colloca al secondo posto dopo gli incidenti stradali.
Protagonisti della docuserie Fame d’amore saranno ancora i ragazzi che in prima persona soffrono di un cattivo rapporto con il cibo e l’alimentazione. Francesca Fialdini si dice orgogliosa di essere in prima linea per raccontare e denunciare l’emergenza dei DCA. La conduttrice Rai darà voce alle storie private di ragazzi colpiti da anoressia e bulimia. Essi, ospiti in strutture d’accoglienza o comunità predisposte alla cura dei disturbi del comportamento alimentare, lottano per venire fuori dal tunnel in cui sono scivolati.
Purtroppo, la fase pandemica ha aggravato ulteriormente il problema facendo registrare un sensibile aumento dei casi del 30 %. I giovani nel corso del lockdown si sono ritrovati ristretti in ambiti di vita claustrofobici. Rinuncia allo sport, agli incontri liberi con i coetanei, abolito il “divertentismo”. La loro sfera di vita casalinga li ha reclusi oltre che nei confini domestici anche in quelli di un’anima angosciata.
Ansia e paure si sono acutizzate e riversate poi nel cibo per cercare di attutire quel senso di dolore costante. La terza stagione di Fame d’amore, a metà tra il talk e una docuserie, debutterà con quattro nuove puntate il 4 aprile su Rai 3. Aprirà le porte dello studio a ospiti competenti in materia DCA. Lo scopo primario, continuare ad accendere i riflettori su questo fenomeno drammatico che fa registrare un numero ancora troppo elevato di persone afflitte da tale problematica dei disturbi alimentari.
Fame d’amore e i disturbi alimentari
Francesca Fialdini tornerà al timone di Fame d’amore dopo le prime due stagioni della docuserie per farsi portabandiera dell’ardua lotta che molte persone insieme ai loro cari conducono. La trasmissione della Rai si prefigge l’importante missione di continuare a sensibilizzare e informare la società e le istituzioni sul problema delle patologie da DCA ancora sotto stimato.
“Abbiamo sempre messo al centro i ragazzi, fatto sentire le loro voci senza giudicarli” ha confidato la conduttrice tempo fa nel corso di un’intervista. La Fialdini tiene in modo particolare a questo programma e non perde occasione per ribadirlo. Fame d’amore racconta le vicende di chi è segnato dalla malattia con un approccio umano e al contempo scientifico.
Difatti, nel programma di Rai 3, oltre le storie dei protagonisti che vivono il dramma dei disturbi alimentari, ci saranno finestre con esperti per dare spazio a un approfondimento serio e professionale. Si indagherà il rapporto distorto con il cibo, nonché con il proprio corpo e la percezione che ognuno ne ha.
Nella docuserie verrà anche scrutato come la problematica si riflette nel contesto sociale e la risposta che quest’ultima fornisce al riguardo. Fame d’amore farà vedere il post malattia e comunità. Il momento di rinascita e il ritorno nel nucleo familiare d’origine. Farà entrare le telecamere del programma nelle pieghe private dei rapporti interpersonali. Testimonianze ed interventi delle persone vicine a chi soffre del dramma dei DCA per capire fino in fondo le implicazioni interne e mettere il dito nella sofferenza umana. Per potersi immedesimare e non più giudicare asetticamente dal di fuori. Il rimedio auspicato: grande comprensione e una dose multipla di amore e affetto da parte di tutto il tessuto che circonda le vittime.
La produzione e i meriti della docuserie di Rai 3
Fame D’Amore, oltre ad informare la platea televisiva riguardo la problematica dei DCA, vuole accollarsi il compito di dare reale sostegno nel combattere e risolvere queste patologie. La Fialdini insieme al Professor Leonardo Mendolicchio ha fatto sentire la sua voce intervenendo al convegno sulle tematiche alimentari della Camera dei Deputati – tenutosi a dicembre scorso -. L’intento principe della conduttrice è aprire un dibattito e sollevare la questione in ambito istituzionale affinché ne scaturiscano provvedimenti concreti in materia DCA. La docuserie vanta due premi: il Premio Moige e il Premio Agnes.
Fame D’Amore è prodotto da Rai 3 in collaborazione con Ballandi. Il programma è ideato da Andrea Casadio con i contributi di Mariano Cirino e Stefania Colletta. La regia è affidata ad Andrea Casadio e Giacomo Frignani. Delegato Rai è Mercuzio Mencucci. Produttore Esecutivo Ballandi, Luca Catalano.