Scena da fiction quella dell’arresto di Vincenzo Sacchettino, alias “Danielino“, il picciotto che anelava a diventare boss nella prima stagione di Gomorra – La serie. Ma questa volta non si tratta di finzione ma della realtà. Il giovane non è nuovo in fatto di guai con la giustizia, per il 24enne si tratta del suo quarto arresto.
Per ultima, l’indagine eseguita dei carabinieri di Aversa che lo hanno incastrato e fatto finire in manette insieme al padre e al fratello. Il blitz antidroga scattato nelle ultime ore ha portato all’arresto di un gruppo di pusher che gestiva un giro di spaccio di droga tra le province di Napoli e Caserta. La banda si muoveva senza una base logistica stabile, effettuando consegne “porta a porta” di cocaina e hashish presso bar, ristoranti e abitazioni private. Conseguendo un introito illecito che si aggirava su 70 mila euro al mese.
Il blitz antidroga
L’operazione eseguita dai carabinieri ha portato all’arresto di 7 persone con la contestazione del reato di traffico di sostanze stupefacenti. La rete di pusher gestiva il suo giro d’affari “sporco” tra le aree di Giugliano, Parete, Lusciano e Trentola Ducenta. Tra gli spacciatori della banda spicca un personaggio noto al pubblico televisivo, Vincenzo Sacchettino, uno degli attori del cast della serie Gomorra, in cui interpretava il ruolo di “Danielino”. Era il giovane che mirava ad ascendere nel mondo del crimine in quel di Scampia.
Nel blitz, finiti in manette anche il padre e il fratello del 24enne: Pasquale Sacchettino, detto in gergo “Zio Pasquale”, 57 anni, Raffaele Sacchettino, 30 anni. Ad incastrare i pusher le intercettazioni telefoniche eseguite dai militari. E’ emerso che gli affiliati gestivano lo spaccio di droga tramite telefonate in codice in cui smistavano le ordinazioni da parte dei clienti assuntori. L’escamotage astuto di distribuzione della sostanza stupefacente “a domicilio”, permetteva uno smercio assiduo ma controllato, attraverso la cessione di esigue quantità.
Le dosi di cocaina venivano smerciate tra le zone di Giugliano e la provincia di Caserta. Con tale sistema la banda riusciva a spacciare circa un chilo e mezzo al mese di “polvere bianca”. Secondo quanto riferito dai carabinieri, il gruppo criminale si muoveva con rapidità sfuggendo ai controlli delle forze dell’ordine non avendo una base operativa fissa. Tramite accordi telefonici, conduceva lo scambio di droga direttamente “a domicilio”. I pusher del napoletano con la cocaina spacciavano microdosi da 0,3 grammi, incassando circa 70 mila euro nell’arco di un mese. L’attore, ex protagonista di Gomorra, si trova attualmente agli arresti domiciliari.
L’excursus criminale di “Danielino” di Gomorra
Per “Danielino” si tratta del quarto arresto: un rapporto complicato con la giustizia che lo assimila al ruolo da “outsider” che ricopriva nella serie tv di mafia. In Gomorra il 24enne interpretava un giovane in bilico tra il suo lavoro da meccanico e la smania di fare la scalata nel mondo della malavita. Entrato nelle grazie di Ciro Di Marzio – Marco D’Amore –, il ragazzo viene assoldato da l'”Immortale” per commettere un omicidio: uccidere un affiliato al clan Conte. Ma la trama evolve a suo sfavore. “Danielino” viene eliminato da Salvatore Conte – Marco Palvetti – che rivendica l’omicidio del suo sodale.
Vincenzo Sacchettino, a gennaio scorso, è finito nei guai quando, fermato per un controllo di Polizia a Scampia, fu trovato in possesso delle chiavi di un’automobile in cui era occultata una pistola. E accusato di porto abusivo d’arma da fuoco.
Nel 2019 si aprono le porte del carcere per “Danielino”, imputato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Colto in flagranza di reato dalla Polizia mentre cedeva droga in una piazza di spaccio. L’ex attore faceva spola da un’auto parcheggiata servita come base, in cui furono rinvenute circa 50 dosi tra hashish e marijuana. Il primo arresto di Sacchettino risale al 2014, – a breve distanza dalla fine delle riprese di Gomorra – La Serie –, accusato dalle forze dell’ordine di aver partecipato ad una rissa finita a coltellate, che gli era costato una pena scontata in una comunità di rieducazione.
A Vincenzo Sacchettino si era presentata da giovanissimo una chance unica: recitare nella serie cult Gomorra per riscattarsi dalla condizione di vita ai margini e fuori dalla legge nei sobborghi napoletani. Ma lo stile criminale di “Danielino” si è trasposto tale e quale nella quotidianità di Vincenzo. Un’analogia che si è tramutata in una realtà dai contorni drammatici.