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Venerdì 24 marzo, dalle ore 21:20 su Rete 4, è prevista la messa in onda di un nuovo appuntamento con Quarto Grado. Il programma, curato da Siria Magri, è condotto da Alessandra Viero e Gianluigi Nuzzi. La puntata è fruibile in diretta streaming su Mediaset Play.
Quarto Grado 24 marzo, il processo per la morte di Saman Abbas
A Quarto Grado del 24 marzo si discute ancora una volta di Saman Abbas. L’adolescente di origini pakistane è scomparsa nel nulla il 1° maggio del 2021. Per mesi sono proseguite le ricerche, che però non hanno portato ad alcun esito. Una svolta si è avuta a novembre del 2022, quando gli inquirenti hanno rinvenuto il corpo senza vita della giovane all’interno di una serra a poca distanza dalla casa nella quale abitava.
Nel corso di Quarto Grado del 24 marzo è proposto un focus sul processo. Sono cinque le persone chiamate a difendersi per l’omicidio di Saman. Tra loro ci sono i cugini della giovane Nomanhulaq e Ikram Ljaz, oltre allo zio Danish. Sono accusati anche il padre Shabbar e la mamma Nazia. Il primo è stato fermato Pakistan. La seconda, invece, risulta essere latitante.
La versione dello zio Danish
Tra i principali protagonisti della vicenda c’è il già citato Danish. Come ricorda Quarto Grado del 24 marzo, secondo la procura è l’esecutore materiale del delitto, ma lui continua a negare ogni coinvolgimento. A tal proposito, interrogato dai pm, lo zio della vittima ha raccontato: “Mi hanno svegliato e mi hanno detto che c’era stato un litigio e c’era scappato il morto (…). Una volta giunto al casolare ho visto Saman sdraiata. Ho cominciato a urlare e a piangere, ho perso anche i sensi. Io ero lì perché gli altri volevano uccidere me, hanno detto che la mandante era la mamma. Io avevo un rapporto con Abbas ed ero d’accordo sulla sua relazione con Saqib”.
Quarto Grado 24 marzo, la vicenda di Liliana Resinovich
Nel corso di Quarto Grado del 24 marzo è dato spazio alla vicenda di Liliana Resinovich. La pensionata di Trieste è scomparsa nel nulla nel dicembre del 2021. Poche settimane più tardi gli investigatori hanno rinvenuto il cadavere in un boschetto. Dopo indagini serrate, la procura ha chiesto l’archiviazione: per loro, infatti, la donna si è tolta la vita.
A tale versione non crede la famiglia di Liliana. Sia il fratello che il marito hanno depositato ufficialmente la loro opposizione alla chiusura del caso. A destare sospetti, come testimonia Quarto Grado del 24 marzo, ci sono tracce di DNA mai attribuiti e ritrovate nella zona del ritrovamento del corpo.