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Emma D’Aquino, giovedì 21 dicembre, conduce su Rai 3 un nuovo appuntamento di Amore criminale. Il format che racconta alcuni dei casi più noti di femminicidio prende il via alle 21:20 circa.
Amore criminale 21 dicembre, la storia di Nunzia
Amore criminale è un format nato nel 2007, ideato da Matilde D’Errico e Maurizio Iannelli. La trasmissione, sin dal suo esordio, ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza contro le donne. Nonostante sia in onda da sedici anni, il programma è quanto mai attuale. Nell’anno che sta per terminare, infatti, oltre 100 donne sono rimaste vittime di femminicidio.
Uno degli ultimi casi ha come vittima Vanessa, giovane mamma di un bimbo di 4 anni e incinta del secondo figlio, uccisa dallo stalker che aveva denunciato negli scorsi mesi.
Amore criminale, in onda sulla terza rete della TV di Stato, è realizzato con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia. Inoltre, il programma ha il patrocinio del Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. Nella puntata del 21 dicembre, visibile su Rai 3 e in streaming e on demand su Rai Play, è ricostruito l’omicidio di Nunzia.
La vittima uccisa dall’ex marito
Nel corso di Amore criminale del 21 dicembre, dunque, è proposto un focus sulla triste vicenda di Nunzia Maiorano. La sua è una lunga storia di violenze fisiche e psicologiche, durante ben quindici anni. Nunzia, stufa di tale situazione e del suo matrimonio infelice, prende la decisione di chiedere la separazione. In seguito, lascia la casa coniugale per tornare a vivere con la mamma.
Tuttavia, è costretta a non interrompere del tutto i contatti con l’ex marito. Con lui, infatti, sono rimasti a vivere i figli maggiori. Nunzia, dunque, per vederli e prendersi cura di loro, deve tornare tutte le mattine nell’abitazione dell’ex coniuge.
Amore criminale 21 dicembre, il killer condannato a 30 anni di reclusione
Amore criminale del 21 dicembre si concentra sulla giornata del 22 gennaio del 2018. È mattina quando Nunzia incontra l’ex marito. Tra i due, in breve tempo, scoppia una violenta lite e la donna è uccisa. L’assassinio avviene di fronte all’anziana madre e al figlio piccolo, di soli cinque anni.
Dopo un lungo iter processuale, il killer è stato condannato a una pena di 30 anni di reclusione. La Corte di Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso e in appello è stata confermata la pena. La sentenza, dunque, è definitiva.