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Sabato 26 ottobre, su Rai 2, prende il via Delitti in famiglia 2024. Quella al via oggi è la seconda edizione del format.
Delitti in famiglia 2024, il conduttore è Stefano Nazzi
Delitti in famiglia, anche nel nuovo ciclo di appuntamenti, ha come padrone di casa Stefano Nazzi. Quest’ultimo ricopre il ruolo di conduttore e narratore, in quanto ha il compito di ricostruire, nei minimi dettagli, le vicende analizzate. Nazzi è un giornalista che da anni si occupa di casi di cronaca nera, ai quali ha dedicato uno dei dei podcast più ascoltati del nostro paese.
La seconda edizione del programma è composta da un totale di quattro puntate. Esse hanno una durata di circa due ore e sono mandate in onda per altrettante settimane su Rai 2, nel prime time del sabato. Oltre che in televisione, è possibile fruire del programma anche in diretta streaming ed on demand tramite Rai Play.
Il dramma degli omicidi commessi in famiglia
Come intuibile già dal titolo, in Delitti in famiglia è proposto un focus sul dramma degli omicidi che si commettono nel contesto famigliare, ovvero all’interno di quei luoghi che, solitamente, sono considerati sicuri e felici. Secondo i dati della Polizia di Stato, nel nostro paese, negli ultimi anni, sono diminuiti gli omicidi volontari. Essi, nel 1992, erano 1476. Lo scorso anno, invece, sono sono stati 329, con una decrescita di oltre mille unità.
Quella che non accenna a diminuire, però, è la percentuale dei crimini che avvengono all’interno di relazioni affettive e familiari. Circa il 50% di quelli commessi sono delitti maturati in casa. Nazzi analizza, in ogni puntata, un determinato caso, concentrandosi su ciò che è avvenuto e sull’inchiesta che ne è conseguita. Effettua delle interviste agli investigatori, oltre che ai familiari delle vittime ed agli eventuali testimoni del fatto violento. Spazio, inoltre, ai materiali audio e video, provenienti direttamente dai fascicoli delle indagini.
Delitti in famiglia 2024, la morte di Marco Vannini
La prima puntata di Delitti in famiglia 2024 analizza la morte di Marco Vannini. Il ragazzo, ventenne, è colpito da un proiettile mentre si trova a casa della famiglia della sua fidanzata, Martina Ciontoli. Il giovane, poche ore più tardi, perde la vita al Poliambulatorio di Ladispoli, dove è giunto in ambulanza, con sirene spente ed in codice verde. Ciò in quanto nessun esponente della famiglia Ciontoli, fino a pochi minuti prima, aveva raccontato la verità, ovvero il fatto che Vannini avesse una ferita da arma da fuoco. Nell’appuntamento intervengono, fra gli altri, i genitori della vittima, ovvero Marina e Valerio.