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Martedì 8 aprile, Rai 3 manda in onda la prima puntata del nuovo ciclo primaverile di Un giorno in pretura. Il format è visibile alle 21:15 circa.
Un giorno in pretura 8 aprile, cinque nuovi appuntamenti inediti
Al timone di Un giorno in pretura torna, come sempre, Roberta Petrelluzzi. Giornalista e conduttrice, è la padrona di casa della trasmissione sin dal suo esordio, avvenuto sulla TV di Stato nel 1988. Petrelluzzi è anche la regista e, inoltre, ha figurato per anni nell’elenco degli autori. Essi, nella nuova edizione, sono Tommi Liberti ed Antonella Nafra.
La nuova edizione del programma è composta da cinque puntate. Esse hanno una durata di circa due ore e, salvo improvvise modifiche di palinsesto, sono visibili per altrettante settimane, nel prime time del martedì. Oltre che in televisione, è possibile seguire il format anche in streaming su Rai Play.
Nella prima puntata si parla del caso Diabolik
Durante ogni puntata di Un giorno in pretura è analizzato un determinato caso di cronaca nera, di cui si è molto parlato negli ultimi mesi. Le varie vicende sono snocciolate attraverso le testimonianze e i documenti giudiziari. Petrelluzzi, alla fine, delinea un profilo psicologico dei criminali, proponendo un focus soprattutto sul contesto nel quale si sono consumati i vari crimini.
Per la prima puntata, in onda martedì 8 aprile, la padrona di casa parla del caso Diabolik. Con tale nome ci si riferisce all’omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto capo ultrà laziale di ultradestra e con importanti amicizie nel narcotraffico romano.
Un giorno in pretura 8 aprile, al momento c’è un unico indiziato
L’uccisione di Piscitelli è avvenuta in piena estate, il 7 agosto del 2019. La vittima, come ricorda Un giorno in pretura, è freddata da un colpo di pistola mentre stava passando un tranquillo pomeriggio presso il Parco degli Acquedotti. Subito dopo il killer, in tenuta da jogging, si è allontanato indisturbato dalla zona del crimine.
Ad assistere all’omicidio, sia a causa dell’orario che del luogo in cui è avvenuto, vi sono molti testimoni. Nonostante questo, però, le forze dell’ordine che indagano devono affrontare grandi difficoltà, in quanto nessuno sembra essere disposto a parlare.
Ad oggi, l’unico indagato per quanto è successo è Raul Caldero, un uomo originario dell’Argentina di 55 anni. Poche settimane fa, è stato condannato in primo grado all’ergastolo, per essere l’esecutore dell’omicidio. Chi lo accusa di essere il killer di Diabolik è la sua ex compagna, nonché la madre di sua figlia.