La conferenza si apre con il capostruttura di Rai 2 Stefano Rizzelli, che esprime grande soddisfazione: “Abbiamo cercato di mettere a frutto le critiche ricevute. Da tempo si chiedeva un nuovo modo di fare informazione: abbiamo cercato di usare nuovi linguaggi e contaminare. Questa contaminazione è presente nella conduzione, nei servizi, nello studio”.“A noi -conclude Rizzelli- basta introdurre un germe di curiosità: Enrico è lo sguardo disincantato, Valentina il coraggio del giornalismo sul fronte, gli inviati hanno voglia di sporcarsi le mani”. Infine i ringraziamenti: gli autori, il capoprogetto, Alessandro Sortino.
Prende la parola proprio Alessandro Sortino: “L’anno scorso dovevo spiegare cosa fosse Nemo, ma non ero così sicuro di quello che avremmo fatto. A un certo punto abbiamo raggiunto un’identità, perciò quest’anno posso presentare il programma dicendo chi siamo: siamo un programma che vuole raccontare la realtà attraverso le altre persone, perché è la complessità dell’umano che tiene insieme le varie componenti della realtà”. Un programma “aperto”, spiega: “Noi non sappiamo fino in fondo come stanno le cose, quello che vogliamo fare è sbattere con la realtà. Uniamo reportage veri e propri con servizi di altro genere, alto e basso. In Italia non c’è la cultura del parlare in pubblico: noi portiamo le persone in studio, senza mediazione, perché riteniamo che l’emozione di un momento proprio, è una modalità che assomiglia alla realtà in cui siamo immersi tutti i giorni. Siamo in un’osmosi continua: noi è questa complessità che vogliamo riprodurre”. Sortino ricorda infine l’arrivo di Marco Maisano dalle Iene, uno di quegli inviati che arriva in studio con le scarpe ancora sporche di fango.
Interviene Valentina Petrini: “Non era scontato ritrovarsi qui. Quest’anno continueremo a girare, io ed Enrico: insisto sull’immigrazione perché è un tema che sta solleticando tutti gli istinti più primordiali. La realtà è complessa, e anche sul tema dell’immigrazione non vi diremo ciò che è giusto o sbagliato, vi spiegheremo soltanto che le soluzioni semplici spesso sono false soluzioni. Partirò dal luogo centrale da cui partono i traffici umani”.
Quindi Enrico Lucci: “Io mi ricollego a quello che hanno detto gli altri, ma io offrirò soluzioni definitive ai problemi della vita. Dovete vedere tutti Nemo però”. Intanto Lucci si è candidato ironicamente come alternativa a Di Maio.
Eugenio Bonacci, direttore dei contenuti di Freemantle Italia: “Quando incontro i colleghi stranieri, mi chiedono tutti what is Nemo: oggi rispondo che è l’ X Factor della realtà. Lo dico con orgoglio, perché noi ci teniamo molto: è un programma a cui vogliamo bene, abbiamo visto crescere qualcosa a cui teniamo davvero e spero che si percepisca”.
Ultimo Lorenzo Mieli di Freemantle: “Nemo è un piccolo editore corsaro, un luogo da cui si svilupperanno idee televisive future.
Nella prima puntata vedremo: reportage dal Niger, Barcellona, la candidatura di Lucci, il mercato del seme maschile, la storia di un ex commercialista diventato oggetto di culto da parte degli indiani che vivono a Roma, l’Isis nelle Filippine, il ritorno della ricchezza esibita nel nostro Paese. Come ospiti invece, Gerardo Greco e Cristiana Capotondi. Probabilmente, a proposito di lusso esibito, potrebbe arrivare in studio Lele Mora.
A chi gli chiede dove trovi i personaggi singolari che incontra, Lucci risponde che è tutt merito del suo autore: “Io me ne starei sempre al bar, poi arriva lui, mi prende per un orecchio e mi dice “guarda che ho trovato”. E io vado. Alla fine questi, con al globalizzazione, so la maggioranza: stanno ovunque”.
La conferenza si conclude qui.