Queste organizzazioni saranno raccontate attraverso la vita di molti dei loro principali boss. Lo stesso Saviano Infatti svela che per conoscere la storia ufficiale di una nazione basta raccontare le vite di chi ne ha governato le istituzioni. Ma se si vuole approfondire il vero volto di un Paese, bisogna raccontare la vita di chi ne ha governato le strade. Ovvero la vita dei Re del crimine.
King of Crime racconta dunque le vite dei boss in un continuo passaggio tra vicende personali e documentazione giornalistica. Saviano mette al centro del nuovo progetto la comprensione e l’approfondimento dei fenomeni criminali. E lo fa attraverso 4 puntate dedicate rispettivamente a Paolo Di Lauro boss della camorra, EL chapo narcotrafficante messicano, e Antonio Pelle un re fantasma la cui biografia sembra ricalcare la storia della ndrangheta. Queste sono le tre storie raccontate.
Si parte questa sera con la storia di Paolo Di Lauro detto Ciruzzo O Milionario boss napoletano della camorra a cui Saviano si è ispirato per il personaggio di Don Pietro Savastano nella serie Gomorra.
Martedì11 ottobre segue la narrazione di El chapo il narcotrafficante messicano che incarna il potere contemporaneo del crimine organizzato.
Il 18 ottobre l‘ultima biografia è quella di Antonio Pelle .
Queste tre biografie sono costruite attraverso il racconto live ad una platea di giovani studenti nell’aula magna dell’Università di Bologna.
Il progetto televisivo ha fatto riferimento anche ad un ricchissimo archivio video di materiali originali messi a disposizione dalle forze dell’ordine. Sono state anche consultate tutte le documentazioni degli atti giudiziari.
A completare la serie, arriva la puntata intervista in onda mercoledì 4 ottobre in seconda serata, dedicata al collaboratore di giustizia Maurizio Prestieri. Si tratta di un incontro avvenuto per la prima volta dinanzi alle telecamere dallo scrittore minacciato dalla camorra e il personaggio che è stato per oltre vent’anni l’uomo di fiducia di Paolo Di Lauro.
Questa intervista è particolarmente significativa perché Prestieri racconta episodi davvero agghiaccianti e brutali e svela anche molti particolari inediti della sua vita privata. Tutto quello che lui dice disegna una specie di fenomenologia del Boss mafioso. Le quattro puntate sono rigorosamente ancorate alla realtà, non c’è nulla di sceneggiato ma sono realizzate in modo tale da dare la sensazione di un racconto di fiction.