L’arrivo della Berlinguer è stato visto come una ciambella di salvataggio per evitare la deriva. Inizialmente #Cartabianca ha cavalcato l’onda ma ben presto ha dovuto fare i conti con l’ex Giovanni Floris che, da quando sta a La7, ha affondato tutti i talk di Raitre. A cominciare da Ballarò dell’amico Massimo Giannini (che ora la rete rimpiange), per proseguire con Politics e con la Berlinguer.
Nella stagione scorsa addirittura la sfida tra Floris e Berlinguer è finita 16 vittorie a una per diMartedì. In questa invece la partenza di #Cartabianca è stata migliore e finora in tre occasioni è riuscita a spuntarla per un soffio, una manciata di decimali. Grazie alle performance di Flavio Insinna e soprattutto di Asia Argento, in piena bagarre per il caso Weinstein. Mentre nelle altre sei occasioni è stata una disfatta. Ospitando Renzi, Floris ha fatto il triplo degli ascolti, facendo registrare una media di oltre il 9,1% contro il 3,2% (2 milioni e 123 mila spettatori di media contro 748 mila), con un picco superiore al 12%.
Tra l’altro anche la Berlinguer ha ospitato in una puntata Matteo Renzi, non registrando però gli ascolti di Floris. A Raitre il segretario del Pd è stato tenuto sulla poltrona per più di un’ora e un quarto, scatenando non poche polemiche tra gli esponenti degli altri partiti. E alla fine la media della serata di #Cartabianca è stata il 4,9%.
Gianluca Semprini con il suo Politics è stato messo alla gogna per i bassi ascolti. Ma se parliamo di flop per Semprini dobbiamo parlare di flop anche per Bianca Berlinguer. Infatti se si guardano le curve degli ascolti fino alle 22:45 (ora in cui finiva il programma di Semprini) anche #Cartabianca è sugli stessi livelli di share (spesso sotto il 3%). Nell’ultima puntata alle 22:45 il programma della Berlinguer è arrivato a segnare una share del 2,5%. Continuando di questo passo – e con questi ascolti – Raitre dovrà cambiare il titolo della trasmissione: da #Cartabianca a #Bandierabianca.