Prima della messa in onda su Rai 1 del tv movie dal titolo “Il fulgore di Dony”, Avati torna agli spot.
Per celebrare il Natale, viene messa in scena una sorta di natività moderna. Nessuna coppia che vaga per Betlemme in cerca di un riparò, né alcuna grotta o stalla, quanto un più profano e consumistico supermercato.
È qui infatti che, mentre fa la spesa insieme al figlio e al compagno, una donna avverte una pesante doglia: il bambino spinge per venire al mondo. Fuori nevica.
Colonna sonora di Giovanni Allevi in sottofondo (Flowers), i dipendenti dell’ospedale si attivano all’istante: quasi fossero un unico organismo che si coordina nei movimenti, chiamano l’ambulanza, chiedono aiuto a un medico presente, accolgono la donna in una stanza, distraggono il figlio durante l’attesa. E visto che si trovano in un supermercato non mancano certo disinfettanti, cotone e salviette per la partoriente.
Anche i clienti partecipano al momento cruciale: sentono le urla, tendono l’orecchio quando si trovano in fila alle casse. Fino a che, anziché un urlo di dolore, nelle corsie si diffonde il pianto di un neonato. La telecamera inquadra due piedini in primo piano, poi i due genitori stretti in un abbraccio: il medico che ha fatto partorire la donna, augura così “buon Natale”. Di là scatta subito l’applauso.
Insieme ai pianti del bimbo in sottofondo, la voce narrante ci spiega che “nessun uomo è un’isola, e neanche un supermercato lo è”.
Un supermercato si trasforma così in sinonimo di accoglienza, dove chiunque viene circondato da amore: si carica un luogo di valori che riguardano le relazioni umane, elevando la natura dello stesso che, a sua volta, ne diviene proiezione.
Insomma: una sorta di famiglia allargata, in cui i clienti non sono solo persone di passaggio tra un carrello e una busta della spesa. Dove niente è impossibile: persino saper gestire un simile imprevisto. Perché, come recita il claim “persone oltre le cose”.
Un soggetto che comunque, al netto dei buoni sentimenti della ricorrenza, è già stato visto in decina di film e serie, per cui il parto in un luogo insolito con qualcuno che si improvvisa assistente è un grande classico.
Lo spot è stato ideato sotto la direzione creativa di Aldo Biasi e Salvo Scibilia (anche strategic planner), il direttore della fotografia è Cesare Bastelli, la casa di produzione DueA Film.