Porno & Libertà | a trama
Siamo negli anni 70, un’epoca che è stata permeata da un forte senso del pudore, nonostante andassero per la maggiore i cosiddetti B movie, basati su un erotismo esplicito e di bassa maniera. Un gruppo di ribelli comincia la propria personale battaglia contro la censura servendosi della pornografia.
Il docufilm vuole analizzare l’Italia degli anni 70 e l’origine della pornografia made in Italy. Si va da quanto raccontavano i giornali all’epoca fino alle pellicole cinematografiche. In particolare quegli anni furono segnati dall’elezione di Ilona Staller a membro del Parlamento italiano. La prima pornodiva ad essere eletta.
L’Italia degli anni 70 era un paese ancora prigioniero dell’ipocrisia sul sesso. E proprio per questo l’arrivo di Ilona Staller al Parlamento fece scalpore e riuscì a far impensierire la politica, le istituzioni ma anche la Chiesa. Chiamata “Cicciolina“, la pornostar fu eletta nelle fila del Partito Radicale.
Il docufilm racconta dunque la liberazione dell’erotismo. Tra i personaggi di cui si parla nel film non poteva naturalmente mancare Riccardo Schicchi che era l’icona dell’industria cinematografica hard in Italia. Schicchi è stato il compagno di Eva Henger, attuale concorrente dell’Isola dei Famosi 2018. E parlerà anche l’italiano Lasse Braun che ha sdoganato il porno in tutto il mondo.
La domanda che molti critici cinematografici si sono posti è la seguente: perché realizzare un documentario sul sesso e la pornografia proprio oggi? Infatti con l’avvento di Internet tutto è diventato estremamente facile, all’insegna di una libertà infinita e neanche controllata. La pornografia è diventata dunque un comportamento sociale di massa.
Basti pensare per esempio alle numerosissime pellicole che recentemente sono approdate sul piccolo e grande schermo. Tra queste “Cinquanta sfumature di grigio“, “Nynphomaniac” e “The Smell of us“. La risposta a queste domande è una sola: Porno & Libertà vuole stabilire un dialogo tra gli anni 70 e il presente. Probabilmente il linguaggio utilizzato è troppo legato a quegli anni e diventa addirittura obsoleto. Ma tutto è intriso di una nostalgia didascalica che spinge a frugare tra i materiali d’archivio alla ricerca di reperti, anche inediti, che raccontano come, negli anni di piombo, la pornografia cominciò ad assumere il significato di ulteriore sovversione.