Presadiretta puntata 22 gennaio | gli argomenti
La malasanità inonda pagine di quotidiani e i notiziari televisivi ogni giorno annunciano errori medici e superficialità che finiscono anche nei salotti di cronaca. L’inchiesta di questa sera ha l’obiettivo di capire cosa c’è dietro gli errori medici e le cosiddette “morti evitabili” in ospedale.
Riccardo Iacona accende i riflettori sulla sanità pubblica, su sprechi e cattivi funzionamenti ma non trascura le eccellenze che pure esistono. Nel suo lungo viaggio da Nord a Sud nel nostro paese, si evidenzia l’enorme differenza di funzionalità, tra i centri del Settentrione che assicurano professionalità efficienza e rispetto per il paziente, e il Meridione dove esistono troppi problemi e ci si affida esclusivamente ai singoli medici più che alle strutture.
Le tappe del Meridione sono prevalentemente due: Campania e Sicilia, le più disastrate. Quelle del centro Nord riguardano la Toscana e L’Emilia Romagna che sono apparse le più organizzate
La Campania, in particolare è sotto i riflettori, essendo ultima in classifica tra tutte le regioni italiane per i Livelli Essenziali di Assistenza stabiliti dal Ministero della Salute. La Regione ha, però, il drammatico primato delle morti evitabili se i pazienti fossero stati assistiti cure appropriate e tempestive. Iacona documenta situazioni al limite del credibile con con medici e infermieri del 118 allo stremo, medici di base in prima linea, liste di attesa infinite, tagli ai fondi regionali e cronica carenza di organico.
Il giornalista intervista Antonio Scafuri, il giovane di 23 anni morto questa estate dopo aver aspettato per ore e ore di essere curato al Pronto Soccorso dell’ospedale Loreto Mare di Napoli. Il genitore chiede giustizia anche se il suo dolore non potrà mai essere lenito.
La Sicilia non è da meno. Viene documentato come ogni anno circa 60 mila pazienti sono costretti ad affrontare i viaggi della speranza spostandosi al Nord per riuscire a curarsi.
Presadiretta ha raccolto una storia emblematica: due giovani genitori che si sono spostati a Milano per salvare il figlio affetto da una grave cardiopatia congenita. Oggi il piccolo ha sei mesi.
Inoltre c’è un altro aspetto sconosciuto al grande pubblico e che potrebbe essere considerato come una sorta di “fuga degli infermieri all’estero”. Ad esempio, le telecamere di Presadiretta sono andate a Preston dove c’è la più grande comunità di infermieri italiani in trasferta permanente.
Infine Riccardo Iacona intervista Walter Ricciardi, medico, scienziato e presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.