Saranno quattro puntate e il format è assolutamente originale perché nasce da un’idea dello stesso Pino Rinaldi, autore di molte inchieste di “Chi l’ha visto?”
Il programma ha tutte le atmosfere di un docu-reality. Infatti in quattro settimane racconta le indagini realizzate da alcuni investigatori della Polizia di Stato. Sarà lo stesso Rinaldi ad intervistare i commissari ed a chiedere qual è il caso che ha segnato profondamente la loro vita sia professionale che personale.
Commissari – sulle tracce del male | come si svolge
Protagonista di ognuna delle quattro puntate sarà dunque l’investigatore capo di un commissariato di Polizia. Sarà lui a raccontare, come in un vero e proprio giallo, l’evento protagonista di puntata. Si parte dall’inizio, si ripercorrono tutte le fasi del caso analizzato, come se si trattasse della sceneggiatura di un vero e proprio giallo televisivo. La parte iniziale riguarda in particolare l’omicidio di cui il capo dell’indagine si è occupato. Indizio dopo indizio, il poliziotto racconta come sia riuscito ad arrivare alla verità e ad assicurare il responsabile o i responsabili alla giustizia.
Il percorso di ogni investigatore è pieno di piste false, strategie devianti e intercettazioni. Accanto alla parte di intervista c’è il lungo segmento con materiale d’archivio. Immagini di repertorio, oppure materiale documentaristico girato sul luogo del delitto. A tutto questo si affiancano poi i commenti e le testimonianze di persone che in qualche modo hanno avuto a che fare con il caso preso in esame.
Con l’investigatore capo c’è sempre una squadra che lavora con lui. Ne conosceremo i componenti che racconteranno anche uno spaccato della loro vita privata. Soprattutto spiegano ai telespettatori come riescono a conciliare la vita privata con la difficile attività professionale.
La parte forse più interessante del docu-reality è quella finale quando l’investigatore capo e la sua squadra si trovano faccia a faccia con il colpevole. Ne verrà mostrata anche la fase del colloquio tra i due quando la squadra di poliziotti incastra alle proprie responsabilità il nemico che sta finalmente per essere consegnato alla giustizia per scontare la pena dovuta.
Giuseppe Rinaldi mancava da due anni da Rai 3. L’ultimo programma condotto aveva per titolo “Vertigo. Gli abissi dell’anima” ed era andato in onda tra luglio ed agosto del 2016. Adesso Rinaldi propone un progetto assolutamente nuovo che è destinato a catturare l’attenzione dei telespettatori perché documenta il dietro le quinte di ogni indagine finalizzata a scoprire i colpevoli di un delitto o di un atto criminoso.